L’isola del libro – Speciale Jane Birkin

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Tutto è già stato detto e scritto sull’icona Jane Birkin, trovata morta all’alba del 16 luglio nella sua casa parigina dall’infermiera che l’assisteva. Aveva 76 anni ed era malata da tempo, combatteva dal 1998 contro la leucemia e a complicarle l’esistenza era subentrato nel 2021 un’ictus.

Era bellissima, anche negli ultimi tempi, sebbene gonfia per i farmaci; con quel sorriso unico intriso di vita, dolore, fragilità, sensibilità oltre misura. Un volto indimenticabile e un fascino che arrivava dritto da dentro, con tutta la vita macinata; tra successi, amori totalizzanti destinati a finire, il suicidio della primogenita, e tantissimo altro ancora.

Diventata famosa con la scandalosa canzone “Je t’aime…moi non plus” che Serge Gainsbourg aveva scritto per l’amore precedente Brigitte Bardot, poi l’aveva fatta interpretare dalla giovanissima Jane. Ma non si ricorda mai abbastanza che lei aveva

-di suo- talento da vendere. E’ stata modella, cantante, attrice; ha lavorato con grandissimi registi, come Antonioni, Agnès Varda, Godard, Tavernier. Sempre capace di intensità coinvolgente racchiusa in un semplice sguardo.

Non è stata solo l’esile ragazza che girava con l’enorme cesta di paglia in ogni stagione, e neppure solo la suggeritrice della famosa Birkin di Hermes, tutt’oggi un autentico investimento.

Se si vuole cercare di capire più a fondo questa incredibile donna, la strada maestra è leggere i suoi diari. Ha iniziato a scriverli a 11 anni e li ha chiusi per sempre nel 2013, schiantata dal dolore per la morte della figlia Kate Berry; volata dal quarto piano della sua casa parigina, a 46 anni, dopo una vita appesantita dall’uso di droghe e male di vivere.

Da vedere è anche il ritratto pieno di bellezza, amore e malinconia, racchiuso nel docu-film girato dalla figlia Charlotte Gainsbourg dal titolo “Jane by Charlotte”

Jane Birkin era nata a Londra il 14 dicembre 1946, figlia di un ufficiale della Marina britannica, (c’è chi sostiene che fosse un uomo dei servizi segreti di Sua Maestà); rampolla dell’establishment anglosassone, ma mossa da un dirompente desiderio di libertà. Ribelle di buona famiglia e rimasta comunque sempre legatissima ai genitori.

Ha inanellato tre matrimoni e da ognuno è nata una figlia. Dal grande compositore John Barry ha avuto Kate. Poi Serge Gainsbourg padre di Charlotte e infine il regista Jacques Doillon col quale ha messo al mondo Lou.

La sua vita affettiva sembra quasi condannata a storie in cui la tendenza era annullarsi per chi amava. Diventerà icona della Swinging London dopo aver recitato nel 1966 in “Blow up” di Antonioni, e sarà solo l’inizio dell’ inarrestabile ascesa.

 

Jane Birkin “Munkey Diaries. Diario 1957-1982” -Edizioni Clichy- euro 19,00

Jane ha solo 11 anni quando inizia ad affidare i suoi pensieri e il racconto delle sue esperienze alle pagine del diario, rivolgendosi a Munkey; uno scimmiotto di peluche vestito da fantino regalatole dallo zio e dal quale tenderà a non separarsi più….fino a….

Sono i resoconti di una bambina, figlia dell’attrice Jude Campbell e di David Birkin, comandante della Royal Navy, e ci portano dritti nel suo mondo, la quotidianità in famiglia e con i coetanei.

Poi le prime esperienze lavorative, dalle piccole parti in “Blow Up” di Michelangelo Antonioni e “La piscina” con Romy Schneider e Alain Delon. Nel diario racconta le sue giornate sui set, al cospetto di attori e attrici di grande valore come Vanessa Redgrave.

C’è la storia d’amore con il compositore John Barry che sposa a soli 18 anni nel 1865, piena di aspettative e sogni che si sfilacciano presto in disinteresse da parte di lui, sempre troppo preso da se stesso, la sua arte, le sue priorità. Nel diario Jane rivela tutto il doloroso sentire con un uomo che la considerava un’appendice. E la nascita della figlia Kate acuirà ancor più il senso di solitudine.

La relazione diventa turbolenta, costellata di litigi, tradimenti di lui, indifferenza alternata ad aggressività. La misura è colma nel 1967 quando scopre che il marito era a Roma col cattivo gusto di soggiornare nello stesso hotel del loro viaggio di nozze, ma con un’altra donna. Stanca di soffrire, trova il coraggio e decide che le loro strade devono separarsi; prende la figlia di soli tre mesi e plana a Parigi dove diventerà la più inglese delle francesi.

La svolta della sua vita è l’incontro con Serge Gainsbourg, che all’inizio le appare ostico e arrogante. Tutto cambia quando penetra dietro la scorza più dura dell’uomo, durante una cena da Regine; ed è subito passione.

L’Olimpo si apre con “Je t’aime …moi non plus”, che Serge Gainsbourg aveva scritto per la compagna Brigitte Bardot, e poi l’aveva cantata invece con la giovanissima Jane: viso pulito e lontana migliaia di anni luce dal divismo. La coppia fa scandalo ed esplode in tutto il suo glamour.

Jane diventa icona di seduzione e stile, modello per intere generazioni. Jane e Serge sono la coppia erotica per eccellenza e segnano un’epoca. Sarà un amore travolgente e grandissimo, lungo 12 anni, ma in realtà mai finito. Passione e intesa tra alti e bassi, genialità e alcol, viaggi e momenti meravigliosi, ma anche urla e schiaffi.

Anche in questo caso Jane affida alle pagine del suo diario il racconto di come lei tendesse ad annullarsi per l’altro. Dipendente in modo disperato da un artista sempre sull’orlo del burrone; lei lo aspetta, vive per lui, piega la sua volontà davanti a quella dell’artista narcisista e tormentato. Da loro nasce Charlotte, e qui sono i raccontati i primi anni di questa talentuosa bambina. Gainsbourg sarà comunque un padre amorevole anche nei confronti di Kate che vive con loro.

 

 

Jane Birkin “Post-Scriptum. Diario 1982-2013” -Edizioni Clichy- euro 19,00

 

C’è continuità con la precedente in questa sezione di scritti dove Jane mette a fuoco il lavoro, i viaggi, le aspettative, le difficoltà di essere madre.

Quando Charlotte è adolescente, Jane non ce la fa più a sopportare Serge, sempre più ubriaco, sporco, autodistruttivo, quasi irriconoscibile. Lo lascia, anche se mai del tutto.

A soffrire per questa separazione è soprattutto Kate che all’epoca aveva16 anni e inizia a drogarsi. La vita familiare è costellata di litigate, Kate non rispetta nulla e nessuno, svaligia gli armadi griffati materni ed è in perenne rotta di collisione con Jane. Segue la disintossicazione, ma lo spettro della droga segnerà la vita di Kate, fotografa di successo, compagna di un tossico e madre di Roman.

Poi la Birkin si innamora del regista Jacques Dillon col quale va a vivere nel 1980 e nascerà Lou; molte pagine del diario raccontano l’amore infinito di Jane per la nuova creatura. Ma anche stavolta c’è il disperato dissolversi nell’altro, l’ennesimo compagno tossico che dopo la fiammata iniziale perde interesse….e Jane ancora una volta dovrà raccogliere i frantumi di un’unione folle e sbilanciata. Fatica a restare a galla; si ancora più che mai alle tre figlie che grondano talento e diventano fotografe, attrici e cantanti. Ognuna a modo suo alla ricerca di uno spazio significativo nella vita.

Vengono poi gli anni terribili dei lutti.

La Birkin non ha mai abbandonato del tutto l’uomo della sua vita, Serge Gainsbourg, che precipita inarrestabile verso il baratro; la salute minata dagli eccessi, dall’alcol e da un tumore. Lei lo accudisce come una madre e quando lui muore nel 1991, Jane fa scivolare nella sua bara Munkey.

A pochi giorni di distanza muore anche il padre e lei fa lo spola tra Londra e Parigi, tra un funerale e l’altro, dovendo fare i conti con la devastante perdita dei due uomini che sono stati colonne portanti del suo cuore.

Ma il colpo forse più duro, non metabolizzabile, è quello della morte della primogenita Kate, che non ha mai sconfitto i suoi demoni e a 46 anni, nel 2013, vola dal quarto piano della sua casa parigina, lasciando aperto il dubbio sulla sua misteriosa morte, probabilmente cercata

Da allora i diari tacciono per sempre.

 

 

Jane Birkin “Oh scusa dormivi” -Barbès Editore- euro 14,00

Questo è il dialogo di una coppia in crisi. Una scena di vita, diventata anche una commedia teatrale autobiografica di Jane Birkin in Francia negli anni 90, poi un film per la televisione diretto dall’autrice.

Protagonisti sono un artista già affermato e una giovane attrice, bella quanto insicura e fragile. In queste pagine si assiste al racconto-dialogo che ha luogo durante una notte in cui lei sveglia il compagno e si inerpica sul difficile sentiero in cui a suon di domande tenta disperatamente di fare il punto della situazione, della loro storia.

Momento sbagliato per interrompere il sonno di lui e subissarlo di dubbi, domande complicate e risposte dolorose in cui c’è l’ansia per il tempo che scorre troppo veloce, il disinteresse e la noiosa mortale abitudine.

Sono una coppia apparentemente consolidata; ma dietro l’apparenza si sono aperte crepe importanti, la crisi è in pieno atto e sviscerare ogni pensiero aprirà ancora di più il solco profondo che li sta dividendo. Lei è rosa dai dubbi e dalle incertezze sul loro legame e annaspa alla disperata ricerca di conferme. Adotta più strategie, dai ricordi del passato alle minacce sul futuro.

Ma finisce per schiantarsi contro il muro del fastidio di chi vorrebbe solo dormire e non ha alcuna intenzione di analizzare la storia che si sta sfilacciando. Impossibile rinsaldare un rapporto che ormai sembra avere fatto il suo tempo.

 

 

Jennifer Radulović “Gainsbourg Scandale” -Edizioni Paginauno- euro 23,00

 

Per capire più a fondo l’esistenza di Jane Birkin aiuta questa splendida biografia del suo compagno storico Serge Gainsbourg, scritta dalla storica Jennifer Radulović. Storia della vita di un “poeta” geniale e maledetto che si legge come un romanzo e ripercorre la parabola del mito ribelle e provocatore, nato nel 1928 a Parigi e morto nel 19991.

Come scrive nell’incipit la Radulović «Questa è la storia d’amore di un uomo alluvionato nell’anima». Una frase in cui c’è tutto il destino di Gainsbourg, ritenuto il compositore più prolifico e intrigante del XX secolo; colui che ha saputo trasformare l’Amore – per la bellezza e l’arte- nella sua musa, ragione di vita, vocazione e condanna che alla fine lo consegnerà alla solitudine. Amante del lusso, di belle donne, sigarette Gitanes, degli eccessi – primo fra tutti l’alcol- attratto dall’oscurità e tormentato.

Qui viene ripercorsa l’intera sua vita a partire dalla nascita a Pigalle dal russo ebreo nato a Costantinopoli Joseph Ginsburg; pianista di discreto talento, emigrato a Parigi nel 1921 con la moglie Olga di due anni più grande di lui. Amano entrambi la musica che è la fonte di sostentamento della famiglia, allietata dalla nascita di 3 figli.

Il 2 aprile 1928 viene al mondo il gracile Lucien Ginsburg, il futuro Serge Gainsbourg. Il libro narra la sua infanzia tra Pigalle e la guerra, poi l’accademia di pittura e l’esplodere della vocazione musicale.

Gli esordi nei piano bar turistici, in seguito i primi album e via via verso un crescente successo, le sue canzoni interpretate da donne famose, tra le quali Brigitte Bardot con la quale imbastì anche una complicata relazione sentimentale di 3 mesi intensissimi.

Una vita densa di avvenimenti quella di Serge Gainsbourg, provocatore capace di rompere gli schemi e scandalizzare. Un genio, autore di oltre 1400 canzoni che vanno dalla musica classica al jazz, dal rock al reggae. Capace di spaziare brillantemente dalla creatività del musicista a quella del paroliere, divo, attore, regista, personaggio televisivo, pittore e romanziere.

Sul versante della vita privata ha collezionato due matrimoni e due figli prima di incontrare la musa per eccellenza, Jane Birkin; conosciuta nel 1968 sul set di “Slogan”. Il primo approccio non è dei migliori, lui caustico e arrogante. Poi la scintilla scocca una sera improvvisamente: lui 40enne di successo e Jane 21enne che nel breve arco di una notte scopre l’anima dell’uomo che diventerà l’amore della sua vita.

Nonostante i 19 anni di differenza l’unione inizia totalizzante e saranno la coppia più in vista, non solo in Francia; insieme per 12 anni, nella casa che Gainsbourg aveva acquistato nel 1967 in piena liaison con la Bardot, al 5 bis di Rue deVerneul. Dall’erotica “Je t’aime ….moi non plus” che canteranno insieme, i due raggiungono il successo planetario.

Il libro racconta molto del privato di un uomo che farà da padre alla figlia di primo letto della compagna e impazzirà d’amore quando nasce Charlotte. Poi la sua anima tormentata e l’alcolismo allontaneranno la Birkin che inutilmente tentava di salvarlo; quando puzzava di alcol, non si lavava e diventava insopportabile. Ma anche dopo la separazione e altri amori il loro legame resterà unico, indissolubile.

A tenerli uniti c’è pure la figlia Charlotte, il cui Dna gronda del talento dei genitori; basti ricordare che a soli 14 anni debutta nel cinema e vince il prestigiosissimo premo César.

La corsa verso la morte di Serge è inarrestabile, e Jane deve arrendersi alla sua auto-distruttività. Gainsbourg morirà il 2 febbraio 1991 – un mese esatto prima di compiere 63 anni- stroncato da un arresto cardiaco nel suo letto, da solo, nella casa che lo aveva visto felice con la sua musa. La sua salute era minata da tempo, condannato da un cancro in metastasi.

Jane nella bara del suo grande amore mette Munkey, dal quale non si era mai separata, perché accompagni Serge nel viaggio nell’al di là. Poi lo seppellisce nel cimitero di Montparnasse, tra il lutto generale e l’encomio del Presidente della Repubblica Francese François Mitterand che lo definisce uno dei più grandi artisti del paese.

Ma poiché la vita può essere assurdamente spietata, Jane, che all’epoca ha 45 anni, lo stesso giorno del funerale di Serge perde il padre a Londra, e subito riparte per salutare l’altro protagonista della sua esistenza.

 

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