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Ā«Nellāestate del 1863 a Torino scoppia improvvisamente la febbre del MonvisoĀ», scrive lo storico Pietro Crivellaro. Due anni prima, il 30 agosto, i britannici Mathews e Jacomb, accompagnati dalle guide Michel Croz e Jean-Baptiste Croz, avevano portato a termine la prima ascensione del Re di Pietra; lāanno successivo era poi toccato a Francis Fox Tuckett, accompagnato tra gli altri anche dal portatore italiano Bartolomeo Peyrot. I tempi sono maturi per la prima ascensione di una cordata interamente italiana, e nellāestate del 1863 sono documentati almeno tre tentativi andati a vuoto, uno dei quali ad opera di Alessandra Boarelli, che riuscirĆ poi nellāimpresa nel 1864.
La sera del 9 agosto, il biellese Quintino Sella, classe 1827, giĆ Ministro delle Finanze nel governo Rattazzi (ruolo che ricoprirĆ nuovamente a partire dal 1864), parte per Saluzzo in compagnia del barone Giovanni Barracco, anchāegli deputato e buon alpinista. Ai due si aggiungeranno Paolo Ballada di Saint Robert e Giacinto di Saint Robert; la comitiva verrĆ infine rinforzata dalla presenza di tre guide locali, Raimondo Gertoux, Giuseppe Bodoino e Giovanni Battista AbbĆ .
Numerose lettere scritte da Sella, tra cui la piĆ¹ nota indirizzata allāamico Bartolomeo Gastaldi, segretario della Scuola per gli ingegneri, permettono di ricostruire minuziosamente la salita. Scrive Sella: Ā«attorno a noi guglie tagliate a picco, precipizii, orrori veramente sublimi. Massi enormi parevano attendere alla montagna per poco piĆ¹ di un filo, e certe piramidi acutissime sembravano doversi precipitare in basso con lieve spinta [ā¦]. Regnava quel singolare silenzio sepolcrale che fa tanta impressione sulle alte montagne al di sopra dellāabitato, delle foreste e dei torrentiĀ».
La cordata arriverĆ in vetta il #12agosto, 160 anni fa, per quella che oggi ĆØ considerata la āvia normaleā: Ā«Carissimo, siamo riesciti; ed una comitiva dāitaliani ĆØ finalmente salita sul Monviso. [ā¦] Il Monviso! Questa meravigliosa montagna che forma la parte la piĆ¹ originale, piĆ¹ graziosa e piĆ¹ ardita dellāimpareggiabile cornice che corona il panorama dellāItalia settentrionaleā¦Ā».
Lāimpresa darĆ linfa allāidea di Sella, condivisa con Saint Robert, di creare un sodalizio di appassionati di montagna, coniugando al progetto alpinistico lo studio scientifico dei territori montani e lāaspetto laico e pedagogico, da proporre ai giovani destinati a formare la classe dirigente della nuova Italia unita.
Scrive sempre Sella a Gastaldi: Ā«A Londra si ĆØ fatto un Club Alpino, cioĆØ di persone che spendono qualche settimana allāanno nel salire le Alpi, le nostre Alpi! [ā¦] Anche a Vienna si ĆØ fatto un Alpenverein. Ora non si potrebbe fare alcunchĆ© di simile da noi? Io crederei di sƬ!Ā».
Il 26 agosto la scalata al Monviso verrĆ ripetuta da Giuseppe e Luigi di Rovasenda, che – accompagnati da Gertoux e Bodoino – ricalcano esattamente lāitinerario della cordata di Sella. Entrambi saranno tra i primi soci del CAI. Lāinteresse per lāalpinismo e per il Monviso contagia gli appassionati di montagna, i naturalisti, gli intellettuali, la stampa.
Il 23 ottobre dello stesso anno, a Torino, al Castello del Valentino, verrĆ fondato il #ClubAlpinoItaliano.
(testi e foto Facebook CAI)
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