L’Aula magna della Cavallerizza Reale ieri pomeriggio era gremita dai 300 rappresentanti degli enti del Terzo settore – associazioni, cooperative, gruppi informali – quotidianamente impegnati con adolescenti e giovani dagli 11 ai 29 anni. Sono stati invitati dall’assessora ai Giovani Carlotta Salerno a partecipare al primo incontro di un calendario di lavori aperto a tutte le realtà che si occupano di politiche giovanili. Presenti anche i consiglieri comunali, i presidenti di Circoscrizione e i rettori dei due Atenei torinesi.
Sono in arrivo 4milioni e mezzo di euro del PNRR per progetti dedicati agli adolescenti e ai giovani di Torino previsti dal Piano Urbano Integrato, con cui si inaugura una nuova stagione delle politiche rivolte a questa fetta di cittadini come ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo nel suo saluto: “Introdurremo un modo diverso di fare progettazione in cui il terzo settore sarà protagonista anche della definizione dei contenuti”. L’assessora con delega alle Politiche giovanili ha aggiunto: “Il percorso che stiamo per iniziare, aperto e condiviso, è una novità assoluta nell’ambito delle politiche giovanili. Vogliamo coprogettare per migliorare l’offerta dei servizi già presenti sul territorio, includendo tra i diversi obiettivi anche quello di ripensare interamente l’InformaGiovani e dargli una nuova veste che sia più in linea con le reali esigenze dei giovani”.
Le azioni che saranno coprogettate si ispireranno ai cinque obiettivi definiti della Città e correlati agli Youth Goals delineati dalla Strategia dell’Unione Europea per la gioventù: spazio e partecipazione per tutti; informazione e dialogo costruttivo; società inclusiva; benessere personale e sociale; pari opportunità e uguaglianza di genere.
Ma chi sono gli adolescenti e i giovani torinesi e di che cosa hanno bisogno? In quali attività sono coinvolti? Nel corso della presentazione è stato possibile partecipare a un breve sondaggio online e avere risposte in tempo reale grazie a un programma ad hoc, l’ausilio dello smartphon e la collaborazione dei presenti.
Attualmente le fasce di età a cui sono rivolti i servizi e le iniziative variano dagli 11 ai 14 anni fino ai 25-29 anni, con un’attenzione maggiore per i giovani dai 15 ai 18 anni e dai 19 ai 24 anni. Sono proposte attività artistiche e culturali in primis, cui seguono la formazione, l’informazione e l’orientamento, i servizi educativi, le attività sportive, ludiche e ricreative e infine l’assistenza e l’accompagnamento.
Le risposte hanno consentito di tratteggiare alcuni aspetti delle ragazze e dei ragazzi che appaiono come disorientati, confusi, spaesati, smarriti e sfiduciati, ma anche curiosi, interessanti, sorprendenti, creativi, disponibili, con la necessità di essere ascoltati e di avere opportunità e spazi aggregativi. Sono stati poi individuati i macro-obiettivi che gli enti considerano più urgenti da realizzare considerando il territorio in cui operano e riguardano il benessere personale e sociale; lo spazio e la partecipazione per tutti; una società più inclusiva; informazione e dialogo costruttivo e le pari opportunità e uguaglianza di genere.
“I fondi ricevuti dall’Unione Europea costituiscono un’opportunità più unica che rara, ed è per questo che vogliamo lavorare congiuntamente al Terzo Settore per rafforzare i rapporti già esistenti, costruirne di nuovi e introdurre una modalità di lavoro, la co programmazione, che auspichiamo diventi consuetudine – ha precisato Salerno – Vogliamo costruire le politiche giovanili insieme ai giovani stessi e vogliamo che Torino sia una città aperta, capace di offrire possibilità e valorizzare potenzialità e talenti”.
I 4 milioni e mezzo di euro finanziati dall’Unione Europea verranno suddivisi in due ambiti di intervento: 2.960mila saranno destinati ad azioni su edifici di aggregazione giovanile e azioni su attività e servizi dedicati a giovani e adolescenti, mentre i restanti 1.500mila serviranno alla riqualificazione fisica e sociale di spazi pubblici vicini a biblioteche, punti prestito e scuole con l’obiettivo più ampio di mettere in relazione queste diverse realtà con gli spazi pubblici circostanti.
Le attività saranno realizzate nei prossimi dieci anni con un focus privilegiato sui quartieri Aurora e Barriera di Milano.