Frank Matano: intervista al comico più amato della tv italiana

Italiano di nascita e statunitense di adozione, Frank Matano cresciuto a Carinola in Campania, ha trascorso parte della sua adolescenza negli Stati Uniti d’America dove si avvicina, fin da piccolo, alla stand-up comedy, forma di spettacolo che influenzerà, più avanti, la sua comicità.

In Italia inizia a farsi conoscere su Youtube, nel 2008, dove posta video di scherzi telefonici sul suo canale – lamentecontorta- che gli permettono di raggiungere un grande successo sul web. Sbarca in televisione alle Iene prima e a Sky subito dopo. Da quel momento è un crescendo di successi televisivi: da Tale e quale show passando per Lol- chi ride è fuori fino ad diventare uno dei giudici più amati di Italia’s Got Talent . Oltre alla televisione, Matano riscuote successo anche al cinema, prendendo parte del cast di diverse pellicole quali Fuga di cervelli, con la regia di Paolo Ruffini (2013) fino a Una notte da dottore, con la regia di Guido Chiesa (2021). Nel 2014, Frank riesce a coronare anche uno dei suoi sogni di bambino divenendo uno dei doppiatori di South Park, particolarmente amato dal comico per lo stile irriverente e geniale.
A Torino è stato uno degli ospiti più attesi della XXXIV edizione del Salone Internazionale dei Libro, dove ha presentato il libro del collega e amico Maccio Capotonda, tra gag improvvisate e chiacchiere semiserie. Lo abbiamo intervistato al termine dell’esilarante performance, dove si è raccontato ai nostri microfoni con genuinità e franchezza.
La tua carriera è iniziata con la pubblicazione dei tuoi primi scherzi su Youtube. Come hai vissuto il tuo esordio?
In quegli anni nessuno lo faceva ed era considerato “strano”. Avevo preso una video telecamera e avevo iniziato a registrare quello che abitualmente facevo. Se ci pensi è lo stesso discorso che si può fare con i messaggi vocali di Whatsapp: inizialmente si aveva vergogna a registrare la propria voce davanti agli altri. Ben presto è sparita qualsiasi inibizione ed è diventata un’ abitudine. La stessa cosa è successo per i video: ero uno dei pochi a farlo ed era considerato diverso. Forse ho dato il via a un fenomeno ma penso che in ogni generazione cambi qualcosa nella comunicazione e si sviluppino sempre diversi linguaggi di espressione.
A tuo modo, però, sei stato un innovatore.
In realtà, vivendo in America l’anno prima in cui mi sono iscritto su Youtube, questa forma di comunicazione aveva già preso piede e il fenomeno mi ha ispirato. Quando sono arrivato in Italia, ho iniziato a realizzarli anche io: penso di essere stato al posto giusto, al momento giusto.
Il talento e la fortuna devono andare di pari passo.
Sì, è come se si allineassero i pianeti. Quando hai una forte passione prima o poi uscirà fuori. Io sono sempre stato molto timido e non avrei mai avuto il coraggio di fare un provino in maniera classica: fare i video a casa mia mi ha aiutato ad “uscire dal mio guscio”.
La timidezza è una caratteristica propria di tanti artisti. Come ha giocato nel tuo caso?
Succede a molte persone che fanno un lavoro sotto i riflettori, ed anche se è abbastanza incomprensibile dall’esterno. Però, nel mio caso, la timidezza è stata superata da un bisogno di far ridere con creatività, Ancora oggi ciò davvero mi aiuta a non imbarazzarmi davanti al pubblico è il fatto che mi diverto davvero. Però è la timidezza è lì, esiste sempre.
Tornando, invece, al tuo percorso professionale hai detto che gli anni in America ti hanno ispirato. Oltre a Youtube, quanto ha influenzato sulla tua comicità la stand up comedy?
Tantissimo. Ho conosciuto questo genere grazie a mio zio Alfredo che era molto giovane quando ero piccolo. Andavamo in vacanza insieme e mi faceva vedere tutte le stand up comedy americane. Quella forma di spettacolo, un comico da solo sta sul palco per un’ora e racconta di tutto, ti ispira per forza.

Valeria Rombolà

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