Il garante dei detenuti Mellano: “Utilizzare i fondi del Pnrr per rinnovare le carceri piemontesi”

“Se non ora quando? Come non pensare di utilizzare i 132,9 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e i fondi messi a disposizione dal Governo per far compiere un salto di qualità alla sanità e all’edilizia penitenziaria?”.

Con questo doppio interrogativo il garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano ha aperto, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione del Sesto dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi.

“La pandemia – ha aggiunto – ha esasperato e aggravato i problemi esistenti. Va riconosciuto alle Istituzioni e all’Amministrazione penitenziaria di aver compiuto qualche passo per porvi rimedio, ma è indispensabile proseguire il potenziamento strutturale e infrastrutturale in modo omogeneo in tutti gli Istituti. Così come è necessario provvedere alla cronica carenza di personale nelle aree educativo-trattamentali, di polizia penitenziaria e di personale amministrativo, financo dei ruoli apicali come direttori e comandanti”.

Il documento, elaborato dal garante regionale in collaborazione con il Coordinamento piemontese dei garanti, verrà indirizzato al ministro della Giustizia Marta Cartabia, ai sottosegretari di Stato Francesco Paolo Sistoe Anna Mancina, al capo e al vicecapo dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia e Roberto Tartaglia, al provveditore dell’Amministrazione penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Rita Russo, al capodipartimento della Giustizia minorile e di comunità Gemma Tuccillo e al responsabile del Gentro di giustizia minorile del Piemonte Antonio Papalardo.

All’evento sono intervenuti i garanti comunali di Alba Alessandro Prandi, Alessandria Alice Bonivardo, Asti Paola Ferlauto, Biella Sonia Caronni, Cuneo Alberto Valmaggia, Ivrea Raffaele Orso Giacone, Saluzzo Paolo Allemano e Torino Monica Cristina Gallo, che hanno denunciato come gli istituti carcerari siano stati negli anni abbandonati a se stessi e necessitino d’interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria troppo a lungo attesi e non più rimandabili.

“È necessario operare in fretta per adeguare gli ambienti – ha insistito Mellano – affinché il carcere possa sempre più essere vissuto come un’occasione di recupero, di formazione, di reinserimento nella società per trasformare il tempo della detenzione in un’occasione di riscatto personale e sociale”.

Oltre alle criticità, il Coordinamento piemontese dei garanti ha annunciato una serie di iniziative per il 2022, tra cui un rinnovato impegno per la sanità penitenziaria, che prevede anche momenti di incontro e di confronto con la Commissione Sanità del Consiglio regionale.

All’incontro hanno preso parte anche il componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Gianluca Gavazza, il consigliere Diego Sarno, il direttore dell’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna di Torino Domenico Arena e Matilde Chareum dell’Ufficio osservazione e trattamento del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria (Prapp).

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