L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Valérie Perrin   “Tre”     – edizioni e/o-      euro 19,00

Quello che Valerie Perrin scrive si trasforma in oro e con il romanzo “Tre” bissa lo strepitoso successo che aveva ottenuto con “Cambiare l’acqua ai fiori” , storia di Violette, guardiana di un cimitero.

Questa volta, la compagna del regista Claude Lelouch, narra la storia di un’amicizia che tutto aveva significato in gioventù’ per i tre protagonisti cresciuti a Comelle, piccolo agglomerato di vite nella provincia francese, in Borgogna.

Oltre 600 pagine scandite come una sorta di thriller articolato su due piani temporali: il passato, dal 1986 agli anni duemila; e il presente nel 2017. Tutto ruota intorno al legame tra Etiénne Beaulieu, Adrien Bobin e Nina Beau; nato quando erano ancora bambini e vivevano quasi l’uno per l’altro. La loro amicizia era lo scudo che li rendeva più forti nei confronti del mondo e della vita, e sembrava indissolubile. Erano una corrazzata, facevano cartello erigendo un muro invalicabile per gli altri. Poi qualcosa è accaduto, le loro vite sono andate avanti… ed ora che sono adulti non si parlano più ormai da 14 anni.

Etienne sembra il più superficiale, ma è anche parecchio affascinante; dello studio gli importa poco ed è abile nel copiare dagli altri due. La sua specialità è piacere alle ragazzine che si ripassa una dopo l’altra senza coinvolgimento sentimentale.

Una relazione che sembra resistere un po’ di più, anche se gli va decisamente stretta, è quella con Clotilde. Lei gli si appiccica, poi rimane incinta e vai di complicazioni. La giovane scompare misteriosamente e di lei non si saprà più nulla…..almeno fino a quando, 30 anni dopo, in fondo al lago viene ritrovata la carcassa di un auto con dentro un cadavere di donna.

Adrien è responsabile, studioso e maturo; non è popolare come Etienne, non piace molto ed è sempre un po’ appartato. L’amicizia con Etienne gli infonde sicurezza perché in qualche modo compensa le sue lacune.

Vive solo con la madre, mentre è ignorato dal padre sempre lontano e la cosa gli procura una sorda sofferenza.

Ma il vero collante di questa amicizia è Nina. E’ lei, dapprima bambina e poi adolescente, il perno intorno al quale si muovono gli altri due. Anche lei ha un buco nell’anima dal momento che la madre l’ha abbandonata ancora in fasce. Vive con il nonno Pierre che fa il postino ed è una roccia per la nipotina.

I tre hanno progetti anche per il futuro, che sognano insieme a Parigi.

Poi la vita, con le sue sorprese, spariglia le carte e molte cose si metteranno di traverso: lutti devastanti, scelte infelici –come il matrimonio di Nina-, malattie, lontananza, incomprensioni …e tanto altro che vi condurrà sui sentieri sempre più divergenti dei tre amici.

Sullo sfondo aleggia costante il mistero della scomparsa di Clotilde e la storia si srotola all’indietro tra continui colpi di scena, e lo sfilacciarsi della magia che teneva uniti Etiénne. Nina e Adrien…..

 

Claire Messud   “Quando tutto era in ordine”   -Bollati Boringhieri –   euro  19,00

Questa è la storia di due sorelle, orfane di padre (falciato dalla guerra), che la vita conduce per strade diverse e lontane, con destini divergenti. Ed è anche un romanzo sull’imprevedibilità dell’esistenza.

Sono le inglesi Virginia ed Emmy, hanno 4 anni di distanza e da piccole oltre ad essere compagne di giochi, bisticciavano anche parecchio, sorvegliate dalla madre Melody Simpson che le ha cresciute da sola.

Poi le loro esistenze avevano preso forma, ma non proprio quella che avevano sognato.

Emmy ha sempre saputo cosa voleva e pure come ottenerlo. A 20 anni annuncia a madre e sorella che lascia la loro umile casa, a sud di Londra, per sposare William. Ricco australiano che la porta a Sidney, dove, agli albori del matrimonio, la diletta con i tour degli allevamenti di famiglia  nell’outback.

Dalla coppia nasce Portia ed Emmy avvia una fiorente carriera scrivendo per i giornali del marito di ristoranti, luoghi ameni ed alta società. Insomma era convinta di aver fatto centro con un’esistenza piacevolissima. Ma la fortuna le gira di colpo le spalle quando il marito la lascia per stare con Dora, moglie di un suo caro amico, relazione che manda all’aria due matrimoni.

E’ così che a 47 anni, Emmy decide di andare a lenire le sue ferite sull’isola di Bali, dove cerca di ritrovare se stessa, ma finisce anche per incontrare personaggi non sempre limpidi.

Virginia, di indole timida, riservata e parecchio introversa, si era sempre sentita come terrorizzata dalla sorella. Il suo raggio di azione non si è mai allontanato da Londra, e fin da giovane ha avuto solo delusioni amorose.

Lavora in un ufficio dove l’avvolge e stravolge l’infatuazione per un suo collega, diventato da poco suo superiore, e soprattutto sposato. Così, Virginia da anni ha deciso di rivolgere i suoi sentimenti d’amore solo più a Dio.

Poi un bel giorno, la madre Melody, la cui famiglia è originaria dell’isola di Skye, decide di voler rivedere l’isola e trascina Virginia con sé. Per le due è l’inizio di un viaggio sulle tracce del loro passato.

Insomma due sorelle non più giovanissime che si ritrovano a fare i conti con la vita e se stesse su due isole diversissime e a latitudini opposte. Lontano dalle loro confort zone faranno passi importanti ……

 

Anna Bailey  “Chi ha peccato”    -Feltrinelli-     euro   19,00

Questo romanzo di esordio attinge dall’esperienza personale dell’autrice che ha avuto modo di vivere per un certo periodo in una piccola cittadina americana, osservando le dinamiche di un clima provinciale ammantato di falso perbenismo.

Anna Bailey è una giovane inglese, nata a Bristol nel 1995, che a un certo punto, dopo aver studiato scrittura  creativa si è trasferita nel Colorado, in un minuscolo centro degli Stati Uniti più profondi e Trumpiani dove ha fatto la barista, sognando di pubblicare una sua opera.

Ebbene ci è riuscita ed ha fatto subito centro con questo romanzo diventato già best seller, che non sempre scorre come dovrebbe, ma ha comunque il pregio di scandagliare i meandri dell’ipocrisia, venata di puritanesimo e con abbondanti dosi di razzismo.

 

La storia inizia con una nottata in cui gli studenti di una cittadina festeggiano la fine della scuola  ritrovandosi in un’area fuori città che confina con un bosco e si chiama  Tall Bones.  E’ uno spiazzo formato da 6 rocce bianche alte circa 4 metri, una sorta di misteriosi monoliti coperti da graffiti. Cornice perfetta per trasgredire, bere e drogarsi, sognando nuovi orizzonti e libertà.

Anche le 17enni Emma e Abigail partecipano ai bagordi.

Emma ha origini messicane da parte di padre e la cosa la penalizza perché i compagni la isolano, prendendola in giro per il colore della sua pelle.

Invece Abigail piace parecchio anche se fa parte della feccia bianca della comunità ed è quindi una “White trush”., La sua  è un’esistenza complicata dai problemi che ha in famiglia: padre alcolista tendente alla violenza, madre perennemente depressa e fratelli fuori dalle righe. La sera della festa si lascia andare e supera il limite di sicurezza inoltrandosi nella boscaglia con un ragazzo.

Non farà più ritorno e sulla sua misteriosa scomparsa –fuggita, rapita o uccisa?- si avvita il romanzo che mette a fuoco il mondo asfittico della cittadina. I principi su cui si reggono i rapporti sono improntati ai requisiti tanto osannati da Trump: se sei eterosessuale, bianco e benestante allora tutto va bene. Chi non rientra in queste categorie è cittadino di serie B e a poco serve l’apparente spirito religioso della comunità che predica bene ma razzola male con intolleranza, egoismo, omertà.

Un esempio lampante: quando la madre di Abigail confessa al prete di voler denunciare il marito che la picchia, l’uomo di chiesa cerca di convincerla a non farlo.

Dietro il perbenismo di facciata si celano tanti scheletri negli armadi e in un continuo rimando tra presente e passato l’autrice suggerisce indizi vari che raccontano come Abigail avesse un carattere ribelle e sfrontato che in qualche modo spaventava quelli con cui aveva legami.

L’unica davvero interessata alle sue sorti è Emma, che però deve  fare i conti con segreti inconfessabili. Perché tutti, giovani e adulti, sembrano avere comparti segreti da nascondere agli altri e l’amica scomparsa  non è la persona che lei credeva……..

 

Marta Perego   “M come Milano”   – Edizioni BEE le città-  euro 15,00

Molti di voi probabilmente la seguono su Instagram dove parla di libri, intervista in diretta gli scrittori del momento, ma è anche esperta e appassionata di cinema (ha appena seguito la Mostra del Cinema di Venezia e l’ha raccontata sul web). Insomma è una rampante giornalista che divide il suo affascinante loft milanese con l’adorato yorkshire Marcello, ripreso in tutte le sue più simpatiche performance.

Marta Perego è nata a Desio nel 1984 ma è a Milano che ha innestato il suo cuore, il suo lavoro e le sue passioni. Ed è al capoluogo meneghino che ha dedicato il suo ultimo libro; poco meno di 300 pagine spumeggianti in cui sciorina più argomenti. Storie varie e assortite, tra le quali ritratti di Camilla Cederna, Alda Merini, ma anche Mariangela Melato e Giorgio Gaber. Parla di fenomeni digital, giornalismo e cinema, creatività e percorsi vari nelle vie cittadine.

Precisa che «Non è una guida, non è uno sfogo personale, non è una raccolta di biografie» e che le piacerebbe fosse «…territorio di un incontro tra lettore e i luoghi  che attraversiamo».

Così ci racconta di come ha trovato casa nel quartiere di Barona, rimettendo a nuovo una sorta di luogo decadente di cui ha subito intuito le grandi potenzialità. Oggi è da questa sua tana -affascinante loft soppalcato e con tanto di giardino- che ci racconta libri, scrittori e cinema.

In “M come Milano” colora la sua visione della città anche con le sue esperienze affettive deludenti, con le ricadute e le risalite che a Milano sembrano ingranare prima, perché afferma «..è la città  del lavoro….Se sei capace e te  la sai cavare qualcosa da fare la trovi».

Lei c’è riuscita egregiamente e in queste pagine vi divertirete parecchio nello scoprire come ha fatto.

Può essere anche l’occasione giusta per scoprire altri suoi libri:

 

“La felicità è a portata di Trolley”    -De Agostini-   euro  16,00

In cui sciorina le sue esperienze di viaggiatrice cittadina del mondo, a partire dalle misure del trolley in cui mettere parte di noi stessi al momento di intraprendere un viaggio. Un libro divertente e semiserio in cui suggerisce spunti di pensiero e bagaglio più idoneo.

 

“Le grandi donne del cinema”   -De Agostini-

Qui scende in campo il suo sguardo appassionato di cinefila e racconta le vite fantastiche, ma a volte anche turbolente, di 30 star indimenticabili. Da Audrey e Katharine Hepburn, Ingrid Bergman e l’indimenticabile Rossella di “Via col vento” Vivien Leigh, alle contemporanee tra cui Kate Winslet, Jennifer Lawrence, Uma Thurman e Jody Foster o Valeria Golino; passando per mostri sacri come l’altera Catherine Deneuve, Brigitte Bardot e Sophia Loren.

Un brillante excursus sulle protagoniste dagli anni 30 con una splendida Greta Garbo e  poi a seguire le trasformazioni dei canoni di bellezza, il rapporto con il pubblico e i fans. Un interessante libro divulgativo che fa anche il punto sulla settima arte e da gustare biografia per biografia, scritte tutte con competenza e bravura.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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