Piazza Federico II a Jesi domenica mattina è deserta e silenziosa.
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Il visitatore si immerge nelle atmosfere del Duecento accompagnato da mari tempestosi, galee stipate di uomini armati e pellegrini, battaglie, passioni e musiche medioevali. In 16 sale sembra di vivere in prima persona ogni istante dell’esistenza dell’imperatore, partecipare alle spedizioni militari e alla vita di corte nonché entrare nei suoi castelli disseminati in gran parte della penisola. La penultima sala ripercorre le fasi della sua vita privata con i suoi matrimoni, le sue donne e le tragiche vicende dei suoi eredi. Sul destriero un cavaliere teutonico fa buona guardia, sullo sfondo la stretta di mano tra l’imperatore cristiano e il sultano. Il sovrano è Federico II di Svevia, il sultano d’Egitto e Siria è al-Malik al-Kamil, lo stesso che incontrò Francesco d’Assisi in terra egiziana. Mentre i crociati andavano a combattere in Terra Santa per liberare i luoghi santi Federico II cercava la pace con i nemici musulmani e la stessa cosa fece Francesco con Al Kamil. Il coraggioso francescano non risolse nulla ma dimostrò che con gli altri, così diversi da noi, si poteva dialogare senza usare le armi mentre Federico firmò la pace con il sultano che fece tornare i cristiani a Gerusalemme. Pace per almeno dieci anni. Nell’ultima sala, come recita la didascalia che pone fine al viaggio virtuale, “i visitatori scopriranno le due opposte definizioni con cui Federico è entrato nella storia: Stupor Mundi e Anticristo. Entrambe portarono alla nascita del mito della sua straordinaria figura”. Federico II è amato e stimato in Italia. I fiori freschi non mancano mai ai piedi del suo sarcofago nella cattedrale di Palermo. Il Museo, ospitato nel Palazzo Ghislieri in piazza Federico II, è aperto tutti i giorni, lunedì è chiuso. Per visitarlo si può telefonare ai seguenti numeri: 0731 084470 – 348 775 7859 Filippo Re
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