In venti tentano di bloccare l’arresto di uno spacciatore Tre poliziotti feriti

Un gruppo di 20 persone la notte scorsa, ha tentato di fermare  l’arresto di un presunto spacciatore  in corso Regina Margherita, in un edificio vicino al  Rondò della Forca. 

Il ragazzo, mentre gli agenti della  Squadra mobile  stavano perquisendo l’alloggio è uscito sul balcone e ha avvisato i suoi “sodali” urlando.

A quel punto una ventina  tra amici, vicini e parenti hanno cercato di allontanare la polizia con calci e sputi. Uno di loro con una condanna per omicidio, ha cercato di prendere la pistola di uno dei poliziotti. Tre agenti sono rimasti feriti e sono stati trasferiti in ospedale.

 

IL COMUNICATO DEL SIULP, SINDACATO DI POLIZIA

Secondo il Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo, lo scontro tra i criminali e le forze dell’ordine si inasprisce sempre di più e sempre di più si annoverano uomini e donne dello Stato gravemente feriti. Nel caso di specie i poliziotti venivano presi a calci in faccia e feriti gravemente al naso, alle sopracciglia, all’addome, alle braccia, presi a morsi e spintonati nel tentativo di buttarli giù dal ballatoio, un vero e proprio attacco senza remore, all’interno di un condominio, da parte di soggetti stranieri. Quello che è successo in corso regina Margherita è una vera e propria azione violenta realizzata da una compartecipazione di persone volta ad impedire a tre rappresentanti dello Stato di adempiere al proprio dovere.

E’ la plastica dimostrazione di quello che ripetiamo ormai come un mantra circa l’inadeguatezza di una politica della sicurezza, agevolata da politiche troppo tolleranti e buoniste che sottovalutano la gravità di questi fatti e si rifiutano di assumere seri, incisivi è responsabili cambiamenti legislativi.
La legge penale ha una forza deterrente vicino allo zero e soprattutto per quanto riguarda la violenza a pubblico ufficiale; se poi guardiamo all’organico, con assunzioni centellinate, attesi gli scorrimenti dei concorso degli anni precedenti che non sono stati effettuati adeguatamente, nonostante le promesse, espongono ed esporranno sempre più a rischio della propria vita i servitori dello Stato.

Ci chiediamo come possano le forze dell’ordine garantire la sicurezza dei cittadini se hanno serie difficoltà a garantire ormai la propria.

Qualcuno dovrà pur porsi prima o poi l’obiettivo di modificare le leggi, gli strumenti, e gli organici perché diversamente il rischio di una vera e propria debacle della sicurezza urbana è sempre più vicino.

La situazione ha raggiunto livelli insostenibili per Torino e non è più possibile limitarsi a dichiarazioni scritte ma occorre un’azione di sensibilizzazione decisamente più forte e più visibile.

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