Diventare ricchi grazie ai consigli di Cannavacciuolo…

Tutti possono fare bella figura invitando gli amici a gustare piatti prelibati copiando le ricette del famoso chef Antonino Cannavacciuolo; ma non tutti sanno che si può anche diventare ricchi seguendo i suoi consigli finanziari.

Devo confessare che non sapevo che il simpatico Antonino fosse un abile investitore; ma qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio accattivante con la fotografia del “mago dei fornelli” in cui dichiarava testualmente: “Sono la persona più distaccata del mondo e il denaro non mi dà felicità. Ho vinto milioni da casa, oltre 2.000 euro solo il primo giorno! È così facile che chiunque può farlo”.

Nella foto si vede Antonino ospite di Mara Venier a “Domenica In” e si legge ancora: ” Al momento ciò che mi fa guadagnare di più è un nuovo programma di trading automatico di criptovalute. Si tratta della più grande opportunità che io abbia mai visto in vita mia, e che può far guadagnare una fortuna rapidamente. Invito tutti ad approfittarne, prima che le banche la blocchino”.
Sono bastati pochi minuti per scoprire che (come immaginavo) la notizia è una bufala colossale, perché è vero che Cannavacciuolo è stato a Domenica In, ma è falso, falsissimo, che abbia pronunciato quelle frasi.

Il bello è che il giorno dopo mi è arrivato un messaggio in cui Enrico Brignano, il noto comico televisivo, dichiarava: “Sono la persona più distaccata del mondo e il denaro non mi dà felicità. Ho vinto milioni da casa, oltre 2.000 euro solo il primo giorno! È così facile che chiunque può farlo. Ciò che mi ha permesso di avere successo è stato il fatto di aver approfittato rapidamente di quest’opportunità, senza alcuna esitazione. Al momento, ciò che mi fa guadagnare di più è un nuovo programma di trading automatico di criptovalute. Si tratta della più grande opportunità che io abbia mai visto in vita mia, e che può far guadagnare una fortuna rapidamente. Invito tutti ad approfittarne, prima che le banche la blocchino”.
Non bisogna certo essere delle volpi della finanza per subodorare la trappola: un’azione di marketing (chiamiamola così per non definirla con termini più pesanti…) per spingere allocchi, gonzi, oche e altri esemplari della vasta fauna delle persone che “abboccano” verso operazioni ad altissimo rischio ammantandole con la tranquilla testimonianza di un VIP.
Sarebbe bello che esistesse veramente un sistema automatico per far soldi senza lavorare; ma esiste solo nel paese dei balocchi e si sa com’è andata a finire..
Facciamoci qualche domanda.
Perché un ignoto benefattore dovrebbe creare un sistema per far arricchire il mondo? È possibile che io possa guadagnare 2.000 euro in un giorno con un algoritmo? (a proposito, qualcuno sa cosa sia?) Mentre io guadagno, chi perde speculando in maniera inversa a quella dell’algoritmo? Dopo che ho messo i miei sudati euro nel sistema automatico, riuscirò a portar via capitale e guadagni senza problemi?
Purtroppo la storia della finanza è zeppa di disastri se non addirittura di truffe. Senza andare troppo indietro nel tempo, ricordiamo che nel 1637 l’Europa impazzì per i tulipani: la gente voleva averli a tutti i costi, migliaia di persone vendettero la casa per acquistarne (un bulbo era arrivato ad un prezzo pari a 6 mesi di lavoro di un operaio!) finché un giorno … puf! la bolla scoppiò, il bulbo crollò a zero e gli improvvisati finanzieri che credevano di diventare ricchi si trovarono letteralmente sul lastrico.
Oggi sta avvenendo qualcosa di simile con il bitcoin e le tante altre “monete virtuali” che circolano sul web.
Facciamo chiarezza.
Bitcoin, Ethereum, Litecoin e le altre migliaia di “criptovalute” (se ne contano ormai oltre 9.000!) sono definite “moneta del futuro”.
Nulla di più falso.
Una moneta è uno strumento finanziario che ha due funzioni essenziali: consentire di acquistare beni e servizi (circolazione) e consentire di mettere a frutto un capitale (investimento).
Ebbene,il bitcoin non circola perché nessuno lo compra (pagando fior di commissioni) per acquistare un paio di scarpe, un arrosto di vitello o un giornale… Basta scorrere l’elenco dei negozi che in Italia accettano il pagamento in bitcoin per scoprire che su circa 4 milioni di esercizi commerciali quelli “innovativi” sono meno di 1.000 (lo 0,025%) e comprendono, tanto per fare un esempio, una birreria a Roma, un bed&breakfast in provincia di Bolzano, un caffè a Bergamo ed un sexy shop a Catania.
Che bello, vado a Roma, bevo qualche birra per “tirarmi su”, poi via a Catania per caricare una escort, passare una notte di fuoco a Bolzano e iniziare la nuova giornata a Bergamo davanti ad una bella tazza di caffè bollente…
Un po’ faticoso per giustificare l’utilizzo della “moneta”. Per quanto riguarda l’investimento, il discorso sembra diverso, perché la quotazione delle monete virtuali si è finora dimostrata un eccellente “affare”. Nessun investimento ha fatto meglio nella storia. Tranne il tulipano… Facciamoci una domanda. Quanto vale il bitcoin?
Sui siti Internet che ne suggeriscono l’acquisto i traguardi sono favolosi: 100.000 entro l’anno, 500.000 dollari entro un paio d’anni…Il fatto è che le quotazioni della moneta virtuale dipendono da una sola cosa: il volume di ordini d’acquisto sul web. Finché migliaia di “cercatori d’oro” si riversano sui siti specializzati per cambiare euro in bitcoin il prezzo è destinato a salire, è la legge della domanda e dell’offerta. Ma mentre per un investimento “tradizionale” esistono parametri per stimarne un “valore reale” (il costo a metro quadro di un appartamento, il valore patrimoniale di una società, la quantità di oro in un gioiello) per una “criptovaluta” non esiste alcun riferimento: vale perché qualcuno la vuole, ma che sia giusto il prezzo di 1.000 dollari, di 250.000 dollari o zero è affidato al caso ed al grado di “febbre d’acquisto”.
Morale: qualche lettore vuole correre il brivido, vuole diventare ricco come Cannavacciuolo senza lavorare, vuole divertirsi puntando su Ethereum anziché andare a Saint Vincent puntando sul 14, sul rosso o sul numero dispari? Liberissimo di farlo, ma l’invito è di farlo coscientemente e non sull’onda emotiva della serie: “Antonino sta guadagnando, perché non poso farlo anch’io?”.
E ricordarsi che la notizia di Cannavacciuolo è una FAKE!

 

Gianluigi De Marchi 

Consulente finanziario indipendente

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