IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni Sono stato tra i primi a scrivere nella notte del 3 giugno 2017 delle responsabilità della signora Appendino per il disastro in piazza San Carlo, ancor prima di sapere degli spray urticanti che hanno creato panico. Ero in zona ed ho visto con i miei occhi. E non parlo solo della Appendino, sindaco con la delega al turismo, ,ma di tutto lo staff dei suoi collaboratori, dal capo di Gabinetto all’ineffabile portavoce, campioni di cattiva amministrazione anche successivamente e cacciati forzatamente con ignominia dai loro uffici per altri motivi
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Una persona seria avrebbe dovuto dare subito le dimissioni. Il questore, ad esempio, venne subito rimosso. La leggerezza dimostrata non ha scusanti e rivela incompetenza assoluta anche nella scelta dei collaboratori. In questa Italia dilaniata dal Covid e distrutta dalla crisi economica non ci può essere spazio per i piagnistei del sindaco via social. Occorrono scuse e occorre silenzio contrito, senza giutificazionismi ridicoli. Gli unici titolati a parlare sono i cittadini, le vittime, i loro parenti. E i primi doversi rammaricare sono quegli elettori di destra che da veri stupidi autolesionisti votarono al ballottaggio Appendino ,senza neppure porsi il problema che una grande città non va affidata in mani insicure di persone del tutto impreparate ad esercitare un ruolo pubblico di quel genere. Non tirino fuori gli spray per difendersi, perché tutta la manifestazione in piazza San Carlo era una minaccia foriera di disastri e di morte ,come poi si è tristemente rivelata. La Appendino non aspetti la fine del mandato: se ha ancora un po’ di dignità, torni a casa sua. Quanta gente dovrebbe tornare a casa! I Torinesi vi sono reclusi senza aver fatto nulla per creare il disastro di piazza San Carlo.
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