Riceviamo e di seguito pubblichiamo il comunicato del Comitato Rodotà per la difesa dei beni pubblici e comuni
I titolari di pubbliche funzioni come i Notai non possono ricoprire un incarico di console onorario di un paese straniero: questo è quanto espressamente affermato nel Cerimoniale Diplomatico della Repubblica Italiana a pag. 41 della voce “Console onorario”.
Questo divieto, per non passare in cavalleria, dovrebbe quanto meno obbligare ad una separatezza formale assoluta fra le due funzioni.
Prosegue dunque la protesta di Ugo Mattei, professore di Diritto Civile dell’Università di Torino e presidente del Comitato Rodotà per la difesa dei beni pubblici e comuni, contro la vendita da parte del Comune di Torino del proprio pacchetto azionario di controllo della società TRM che gestisce l’inceneritore sito in località Gerbido.
Giovedì scorso Mattei, che manifestava assieme ad altri cittadini davanti allo Studio del Notaio Ganelli in Torino dove si redigeva la modifica dello Statuto TRM che consente al Comune di Torino di vendere ai privati, aveva chiesto di assistere, facendo valere il proprio diritto a partecipare in presenza, “in quanto cittadino titolare di un interesse legittimo al destino del patrimonio pubblico”. Due guardie giurate, che evidentemente eseguivano ordini impartiti dalla struttura “Leading Law” in Corso Galileo Ferraris 73, che raggruppa nello stesso stabile e sotto la stessa targa tanto il Notaio Ganelli quanto il Consolato del Myanmar, però, con grande sorpresa del professore di diritto civile, glielo impedivano, sostenendo che lo studio Ganelli non è accessibile al pubblico italiano in quanto sede di consolato straniero (del Myanmar, in passato chiamato Birmania) dotata di immunità diplomatica.
A seguito dell’incidente, il Comitato Rodotà, che insieme a Sinistra Popolare, Rifiuti Zero Torino, al circolo torinese di Italexit con Paragone e ad altri si batte contro la vendita ai privati di TRM, ha presentato un esposto al consiglio notarile nazionale e a quello di Torino in cui si afferma la gravità inaudita per la credibilità stessa del notariato, istituzione garante della legalità, del fatto che il notaio Ganelli, titolare di sigillo rilasciato dallo Stato italiano, eserciti la sua professione in una sede che cerca di sottrarsi alla giurisdizione nazionale e al pubblico italiano. Il nostro Ministero Esteri nel Cerimoniale Diplomatico della Repubblica indica esplicitamente come inammissibile che un titolare di pubbliche funzioni come quella notarile sia anche console onorario straniero. “Si ritiene infatti che il cittadino non possa essere un organo dello Stato italiano e, nel contempo, un organo di un altro Stato” (pag 42).
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