#iostoconEddi Presidio per l’appello contro la sorveglianza speciale – 12/11
Il 12 novembre davanti al Palazzo di Giustizia di Torino alle 9:00 si terrà il presidio per chiedere il ritiro della misura di sorveglianza speciale decisa dalla procura di Torino, nei confronti di Maria Edgarda Marcucci .
Link dell’evento: https://www.facebook.com/events/355911152299492
Nel 2017 Maria Edgarda Marcucci è partita per la Siria, unendosi alle Ypj, unità di difese delle donne in Siria del Nord, per combattere l’isis al fianco delle donne curde. Una volta tornata in Italia, la procura di Torino e la Questura la ritengono socialmente pericolosa. Viene quindi applicata la misura di sorveglianza speciale.
Assistiamo, come spesso accade, allo scenario assurdo dove, chi combatte per la libertà, si trova privato di tale diritto.
In una sua diretta pronuncia le parole di Anna Campbell, femminista e combattente, morta ad Afrin nel marzo scorso:
“Se ami abbastanza il tuo popolo da lottare e morire per esso, allora sarai in grado di lottare o morire per tutti i popoli del mondo”
L’ingiustizia non cambia la sua essenza quando insorge lontana da noi. Una cosa ingiusta continua a rimanere ingiusta in ogni luogo. Ma a cambiare spesso è il nostro comportamento nei confronti di quest’ultima, quando una cosa si presenta in un luogo che reputiamo lontano dal nostro, riusciamo con più facilità ad ignorarla. Così nell’indifferenza perdiamo la nostra empatia, quando in quei luoghi, che percepiamo così lontani da noi, le persone perdono i loro diritti o la loro vita.
Come può sentirsi, una persona che lotta per la propria libertà, circondata dall’indifferenza?
Quando l’Europa e l’Italia anzichè offrire aiuto e protezione continuano a finanziare sistemi mortali nei loro confronti?!
Se fossimo al loro posto come potremmo sentirci?
Sicuramente tuttx vorremmo persone come Maria Edgarda disposte ad aiutarci.
Mi domando come si possa giudicare una donna, con il coraggio che ha avuto Maria Edgarda Marcucci, come persona “socialmente pericolosa” quando ha lottato più volte per i diritti di altre persone o ambientali in Italia, e ha messo a rischio la sua vita per sostenere i diritti delle donne curde, in Siria.
Personalmente, da donna e cittadina di questo paese, mi sento protetta da persone come Maria Edgarda, disposte a lottare per la libertà degli altri.
La libertà è un concetto ancora indefinito nella nostra società. Noi ci sentiamo liberi?
Liberi di dire la verità o di difendere qualcuno da un’ingiustizia?
Si stima che più di tre persone ogni settimana vengano uccise solo per difendere l’ambiente in cui viviamo.
Quante ingiustizie passano vicino o lontano dai nostri occhi ogni giorno e quante volte ci sentiamo impotenti?
Non lasciamoci sovrastare da questo senso d’impotenza e non lasciamo che la nostra umanità venga annientata dall’indifferenza.
Uniamoci per la libertà di tuttx, contro la cultura del dominio.
Uniamoci per sostenere Maria Edgarda al processo di Torino, come farebbe lei se ci trovassimo al suo posto.
Concludo con le parole di Steve Best prese dal suo libro ”Liberazione Totale”: ” i movimenti di liberazione umana, animale e del pianeta hanno disperatamente bisogno gli uni degli altri, le debolezze e i limiti di ognuno possono essere superati solamente attraverso la forza e il contributo reciproco ”.
Vi invito a rimanere aggiornati sul profilo instagram di Maria Edgarda:
di approfondire attraverso le sue dirette Facebook e attraverso il libro ”Dove Sei?” di Roberta Lena , mamma di Eddi e di partecipare all’evento #iostoconEddi – Presidio per l’appello contro la sorveglianza speciale – 12/11
Riporto qui l’aggiornamento di oggi:
COSA POSSIAMO FARE PER EDDI?
(VERSIONE AGGIORNATA)
Dedica una storia ad Eddi in vista del presidio!
Fai una storia su Facebook
(selfie, immagine, due righe di solidarietà…)
usando il FILTRO #iostoconEddi www.facebook.com/fbcameraeffects/tryit/366844757861435/(funziona da telefono)
Ricordati di taggare la pagina Noi stiamo con chi combatte l’lsis (@noistiamoconchicombatteisis) e Maria Edgarda Marcucci (@mariaedgardamarcucci)
Sara Sciammaro