Cronache della peste. Il barbiere

Alla fine non ce l’ho fatta più. Ho preso e mi sono rasato i capelli da solo. Adesso sembro il nonno dei Naziskin. Beh, sempre meglio che dovermi fare le treccine come un rasta.

Visto che l’ineffabile Conte Zio ha deciso che barbieri e parrucchieri non riapriranno prima di Giugno… E voi continuate a cantare dai balconi belli felici. Prima o dopo provvederanno a tosarvi. E non solo i capelli…

Comunque, a me il barbiere manca. Non solo, forse neppure tanto per una questione estetica. Piuttosto perché la “barberia”, come la si usava chiamare un tempo, era un luogo importante della vita. Della vita sociale e di quella personale. Per certi aspetti addirittura un luogo di formazione.

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