Il primario dell’Amedeo di Savoia cerca di giustificare il messaggio dell’ infermiera che un po’ di panico ha scatenato
Avrebbe fatto il tutto per riportare il figlio di una sua amica ad un comportamento assennato. Qualcosa che doveva rimanere a tre si è subito propagata. Sa un po’ di difesa d ufficio ma è capibile e non condannabile. Due persone come il primario e l’infermiera sono quotidianamente in prima linea nella lotta al corona virus. Ciò che non è capibile e non accettabile sono le polemiche politiche e giornalistiche tendenti ad individuare negli altri i colpevoli. Oggi si volta ulteriormente pagina. Tutta l’Italia è zona rossa, tutti gli italiani si devono uniformare alle nuove disposizioni per evitare contagi. Del resto si sapeva che l’unica cosa è limitare i contagi limitando i normali incontri. Si conosce poco se non niente del virus. E si sta affacciando l’ipotesi che sia autoctono. In altre parole o che non arrivi dalla Cina o che arrivato si è velocemente trasformato. Se è vero (francamente ci credo) , tra le altre cose l’infermiera ha avuto ragione. Forse intempestiva ma ha avuto ragione. Tant’è che due giorni dopo il premier Conte in conferenza stampa serale ha annunciato che tutta l’Italia è zona rossa. Basta vedere la cartina dei contagi che riguarda tutte le regioni. Smorzano i toni le opposizioni. Atto dovuto. E in Europa, nei singoli paesi europei la situazione non sembra migliore. Persino i teutonici tedesco annaspano. E noi singoli che possiamo fare? Attenerci alle disposizioni. Non il più possibile attenerci, ma attenerci e basta. Un po’ di disciplina non guasta.
Come diceva il Grande Eduardo De Filippo: ha da passa’ a nuttata. Pazienza e disciplina e l’alba arriva.
Patrizio Tosetto
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