Da Testa di ferro a Napoleone tutti i ponti e i mulini sul Po

Abbiamo riletto un interessante volume di Elo Seminara e Giuli Hal

Emanuele Filiberto di Savoia non fu solo fu solo “Testa di Ferro”, il duca sabaudo che riconquistò i suoi territori sconfiggendo, alla guida delle truppe spagnole, a San Quintino nelle Fiandre i francesi, ponendo così le basi della pace di Cateau Chambresis del 1559.

E non è ricordato come colui che trasferì, il 7 febbraio 1563 a capitale da Chambery a Torino. Ma è anche colui che, primo tra i Savoia, andò in visita di Stato alla Serenissima.

E nel 1774 il tragitto venne effettuato tutto lungo il corso del Po, da Torino a Venezia, con andata e ritorno in due mesi lungo la via che, all’epoca, era considerata la più agevole e sicura. Questo viaggio è stato, ai giorni nostri, anche punto di partenza per un interessante ed accurata ricerca d’archivio sul fiume Po di due storici. Elio Seminara e Giuli Hal in “Il fiume a Verrua: porti, pesca,  ponti e mulini  natanti 1750 – 1900” analizzano i porti, la pesca,  i ponti ed i mulini natanti sul grande fiume arrivano ad un progetto  di Napoleone (un’altra influenza del passaggio del grande generale corso nei territori subalpini) che non fu mai realizzato ma che sicuramente avrebbe fortemente condizionato lo sviluppo economico del Piemonte.

 

Massimo Iaretti

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