Un palazzo dell’800 nell’elegante corso Vittorio, una terrazza verde per osservare inosservati le luci della città, pareti blu cobalto e luci di cristallo: siamo nello studio legale di Federica Ballario, Gianluca Ciaramella, Maria Irma Ciaramella, Cristiana Sardo ed Elisabetta Sponga.
E’ qui che giovedì scorso ha avuto luogo la personale di Livio Ninni, classe 89, fotografo e artista di Torino, e non solo. Lontano dai classici canoni della classica mostra nel classico white cube, Maria Irma Ciaramella ci spiega che il suo studio diviene galleria privata tre o quattro volte l’anno, per il puro piacere di ospitare l’arte e di goderne con amici, clienti e conoscenti.
Il vernissage di giovedì era architettura, era colore, era tempo e materia, abbandono e dinamismo. Fluido Urbano, così si chiama il progetto di Livio Ninni, è la raccolta di una serie di scatti fotografici in Italia e all’estero che fissano sulla pellicola le architetture abbandonate, incastonate come protagoniste sperdute in una griglia urbana in continua evoluzione.
Cromie materiche desaturate vengono riportate alla luce con la sotto e la sovra-posizione di layer di spray colorati, forme plastiche e cedevoli che richiamano la dimensione dinamica del mutamento della società e del tessuto urbano.
La dinamicità delle forme liquide abbraccia prima e dopo, sopra e sotto, la staticità di un monumento metropolitano che prescinde dalla sua destinazione d’uso per essere attore senza maschere di un palcoscenico dalla dimensione temporale inesatta.
Una selezione artistica ipercromica in un contesto cromaticamente contemporaneo: il connubio perfetto per godere dell’arte in relazione alla dimensione spaziale che la ospita.
Non ci resta che attendere la prossima mostra.
Martina Calissano
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