“Mistero Buffo”, il capolavoro di Dario Fo è di scena al Gobetti

Il regista Eugenio Allegri e l’attore Matthias Martelli fanno rivivere lo spettacolo del Premio Nobel

 

È stato il “Mistero Buffo”, capolavoro del Premio Nobel Dario Fo, ad aver inaugurato la nuova stagione del Teatro Gobetti, nell’ambito del Teatro Stabile di Torino, martedì 15 ottobre alle 19.30. La piece teatrale è stata presentata nella nuova edizione per i suoi cinquanta anni, con l’interpretazione di Matthias Martelli, per la regia di Eugenio Allegri. Il Mistero Buffo, portato in scena il primo ottobre 1969, dopo un primo assaggio, avvenuto il maggio precedente,alla Statale di Milano, sarebbe diventato la piece più famosa di Fo, rappresentata in oltre 5 mila allestimenti ed in tutto il mondo. “Misteri” era il termine con cui si definivano le sacre rappresentazioni medievali. “Mistero buffo”, che reca il sottotitolo di “Giullarata popolare del Quattrocento”, si colloca negli anni della contestazione, tra il ’68 ed il ’69, segnando non soltanto una svolta nella carriera di Dario Fo e Franca Rame, che abbracciano a partire da allora una compagnia-collettivo, seguendo circuiti alternativi ai convenzionali, ma diventa un testo portante nel panorama del teatro internazionale.

Una raccolta di monologhi, spesso composta da un ordine di brani sempre diversi, descrive   alcuni episodi ad argomento biblico, riproposti in chiave satirica ed esposti in un linguaggio che risulta una miscela di dialetti padani, il grammelot.

“Matthias ed io – spiega il regista Eugenio Allegri – abbiamo fatto un patto in base al quale il Mistero Buffo sarebbe stato lo stesso che avevo visto interpretare da Dario Fo a Torino, nel lontano 1974, nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere a Palazzo Nuovo, proprio con quelle stesse “giullarate” e con la medesima veemenza artistica. Dopo la versione applaudita lo scorso anno a Londra, alla Print Room at the Coronet, quella che abbiamo allestito al teatro Gobetti, prodotta dal Teatro Stabile di Torino, vogliamo chiamarla “dei cinquanta anni”. “La nascita del giullare” e “La parpaia topola” sono brani presi in prestito dal “Fabulazzo osceno”, cui si aggiungono, di volta in volta, le Giullarate di Bonifacio VIII e quelle de “Il primo miracolo di Gesù”, che erano già presenti nella prima edizione, comunque riviste ed arricchite alla maniera dei commedianti dell’arte, i quali sono soliti rinnovare continuamente la propria abilità”.

In scena si destreggia da solo, con una bravura straordinaria, il pirotecnico Matthias Martelli, capace di passare dal pazzo comico alla poesia, fino all’approdo alla tragedia umana e sociale. La capacità di Martelli è quella di coinvolgere, con maestria, il pubblico nell’azione drammatica, senza ricorrere ad alcun trucco, toccando temi che riguardano la società civile ed il nostro tempo.

 

Mara Martellotta

Teatro Gobetti, da martedì 15 a domenica 27 ottobre 2019.

Via Gioacchino Rossini 8, Torino

Ore 19.30-20.45-15.30

 

(nella foto: Matthias Martelli – Photo credit Stefano Roggero)

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