Blocchi traffico, Uncem: “Troppe differenze tra Torino e provincia”

“BENE AVER ELIMINATO 10 COMUNI DALLE MISURE RESTRITTIVE. MA LA DISTANZE  RESTANO TROPPO FORTI”

Uncem ritiene positivo che dai Comuni dove dovrà essere applicata l’ordinanza tipo (approvata oggi dalla Giunta regionale) per i blocchi del traffico in caso di eccessivi superamenti dei limiti di inquinamento atmosferico, siano stati esclusi numerosi centri della prima cintura torinese:  Alpignano, Trofarello, Santena, Carignano, La Loggia, Druento, Pino torinese, Cambiano, Candiolo e Pecetto. In altri 34 Comuni, Torino in primis, dal 1° ottobre potrà essere applicata l’ordinanza sulla base del “semaforo” che definisce i gradi dell’allerta. Secondo Uncem, come già ripetuto lo scorso anno, i blocchi del traffico sono comunque fortemente penalizzanti per chi deve raggiungere Torino e gli altri centri della prima cintura e del resto del Piemonte. La Città resta troppo distante dalle aree rurali e montane. Entrare e uscire sarà impossibile. E i mezzi pubblici non sono certo d’aiuto per chi scende da Ceresole, Moncenisio, Val di Chi o Balme, piuttosto che da Carrega Ligure o da Campertogno. Quando ci sono sforamenti, per più giorni, chi abita in questi paesi dovrà stare a casa. Ecco perché Uncem non ha mai condiviso i blocchi dei veicoli come non potrà condividere allargamenti di zone torinesi rese a traffico limitato per diverse ore al giorno. Non sono queste le soluzioni che riducono l’inquinamento. La conseguenza dei blocchi e delle misure restrittive è aumentare i divari, le distanze, complicando notevolmente il dialogo tra città e provincia

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