Nei giorni scorsi, a seguito di approfondite ed articolate indagini della DIGOS della Questura di Torino, sono stati denunciati, a diverso titolo, 46 militanti di “Askatasuna”, dell’ex posto occupato “Asilo” e del movimento No-Tav, per i reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata e possesso di strumenti atti all’offesa perpetrati in occasione della manifestazione svoltasi a Torino il 1° maggio 2019.
Tra gli indagati figurano i principali leder di “Askatasuna” – che hanno anche coordinato materialmente le azioni criminose – e due esponenti del predetto centro sociale nei cui confronti è ancora pendente il procedimento relativo alla richiesta di applicazione della sorveglianza speciale in virtù della loro particolare pericolosità sociale connessa a pregresse azioni criminose ed alle capacità militari acquisite durante il loro impegno nel territorio siriano nelle fila delle milizie dello YPG.
I fatti risalgono, come detto, allo scorso primo maggio, allorquando, in occasione del tradizionale corteo dei lavoratori, diversi militanti d’area, posizionatisi in testa allo spezzone sociale composto da circa 2000 persone riconducibili anche al movimento No-Tav ed all’area anarchica torinese, si resero responsabili di ripetute azioni violente a causa dei quali furono necessari diversi e calibrati interventi dei contingenti delle forze dell’ordine e del personale della Digos al fine di impedire la realizzazione di una precisa strategia volta a sovrastare le altre componenti politico-istituzionali intente a sfilare per il centro cittadino e pian piano “conquistare” la testa del corteo con il precipuo obiettivo di dare, tra l’altro, una connotazione prettamente “NoTav” alla tradizionale manifestazione dei lavoratori.
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