A Castellamonte, in anticipo e sotto il segno della più vasta internazionalità. Fino al 4 agosto
Manca un anno alla fatidica tappa dei “Sessanta”. E per la 59esima edizione della “Mostra della Ceramica” – iniziata quest’anno il 20 luglio scorso, con circa un mese di anticipo rispetto al tradizionale periodo agostano – Castellamonte, la città delle “stufe” d’arte note in tutto il mondo e dei primi caminetti “Franklin” prodotti in Italia, sta già preparandosi (si presume) alla gran festa del 2020. Primo evidente e ottimo segnale, l’incredibilmente ampia partecipazione e soprattutto l’impensabile e vasta internazionalità (mai così accentuata nelle edizioni precedenti) degli artisti che hanno inteso aderire al concorso “Ceramics in love”, momento clou della mostra voluto anche quest’anno dal curatore Giuseppe Bertero, insieme ai ceramisti castellamontesi. Concorso in versione “two”, non solo perché alla sua seconda edizione ma soprattutto poiché articolato quest’anno nelle due sezioni di “Arte” e “Design”, cui hanno dato la loro adesione da tutto il mondo ( o quasi) 220 artisti, di cui 180 quelli selezionati dalla Giuria: 120 le opere nella sezione “Arte” e 60 nella sezione “Design”, cui fanno da preambolo il progetto didattico “Design Ceramica” dello storico Liceo Artistico Statale “Felice Faccio” e la mostra del “gioiello ceramico”, organizzata da CNA – Federmoda.
Tutte le opere saranno esposte nei locali storici, di primo riferimento della Mostra, di Palazzo Botton e al Centro Congressi Martinetti. Un autentico successo, considerate anche le ben 27 nazioni di diversa provenienza rappresentate in rassegna, per un totale di 43 artisti stranieri, affiancati dagli italiani giunti da tutte le regioni d’Italia. Dalla Cina al Giappone al Messico, via via fino al Brasile alla Giordania, Israele, Slovenia, Croazia e ancora Serbia, Ucraina, Francia, Spagna, Inghilterra, Belgio, Svizzera fino alla Polonia, Turchia, Tunisia, Germania, Grecia, Cipro, Olanda, Ungheria, Finlandia, Stati Uniti e, ovviamente, Italia: accompagnata dal coloratissimo manifesto di Guglielmo Marthyn (che interpreta in chiave gradevolmente Pop il famoso “Amore e Psiche” del Canova) la mostra di quest’anno è sicuramente la più internazionale finora mai proposta a Castellamonte. “Il nostro obiettivo – spiegano gli organizzatori – era quello di accogliere e consentire ad un nutrito numero di artisti italiani e stranieri di poter mostrare la loro creatività, nell’interpretazione di un’arte tanto antica quanto moderna, in cui la tradizione si affianca all’innovazione dei materiali e delle tecniche, sperimentando le più nuove forme espressive, fino al linguaggio 3D, sia nel momento della fase progettuale sia nel passaggio a quella pratica”.
Fino al 4 agosto, tutta Castellamonte parteciperà, come sempre, all’evento “con tutte le realtà locali –ancora gli organizzatori – della produzione ceramica, nota in particolare per le ‘stufe’ di antica tradizione pur se oggi attualizzate da un moderno raffinato ed estroso design, praticato insieme alla più ampia varietà produttiva nelle numerose botteghe d’arte che portano avanti con grande passione il fascino arcano dell’argilla, quando incontra l’ardore dei forni e il fuoco della creatività”. Oltre ai già citati “punti chiave” e pubblici di Palazzo Botton e del Centro Congressi Martinetti, anche per quest’anno sono confermate le location private che da sempre ospitano la mostra, quali il “Cantiere delle Arti”, la ditta “Castellamonte”, la “Casa Museo Allaria”, la “Fornace Museo Pagliero”, le “Ceramiche Castellamonte” di Elisa Giampietro, le “Ceramiche Camerlo” e le “Ceramiche Grandinetti”. Molte e di vario genere (dall’enogastronomico al musicale) anche le iniziative collaterali offerte, per animare la rassegna, dalle varie associazioni locali (per info: tel. 0124/51871 o www.castellamonte.to.it), mentre, come per la precedente edizione, nei giorni prefestivi e festivi è prevista una navetta per un sopralluogo ai suggestivi “castelletti”, da dove si ricava la famosa argilla rossa di Castellamonte.
Libero l’ingresso. Orari: dal lun. al ven. 17/21, sab. e dom. 10/21
Gianni Milani
Nelle foto il manifesto della mostra e le opere di alcuni artisti selezionati