Informale, intima e raffinata: sono questi i tre aggettivi che meglio descrivono la pittura degli ultimi anni di Daniela Baldo. A raccontarli è la mostra «Qual Piuma al Vento», dedicata all’affermata artista valsusina e allestita nelle sale del Castello di Adelaide — Museo Civico di Susa.
Nonostante la lunga carriera, iniziata ufficialmente nel lontano 1980, Daniela Baldo non riesce a nascondere la felicità di tornare ad esporre nella sua Valle di Susa: «Sono sinceramente emozionata; quando si gioca in casa, la pressione si fa maggiormente sentire perché sai che visiteranno la mostra anche persone che ti conoscono davvero».
Forse anche per questa ragione, l’artista ha pensato a ogni minimo dettaglio. L’allestimento semplice non lascia scampo: le opere sono le uniche, assolute protagoniste della mostra. L’ordinamento è chiaramente studiato per accompagnare il visitatore alla scoperta del mondo interiore, delle emozioni dell’artista. I lavori di Daniela Baldo appartengono a quella che viene definita arte informale: «A un occhio disattento le opere paiono come degli scarabocchi colorati — spiega il critico d’arte Paolo Nesta — solo se le si osserva con attenzione, si coglie la loro essenza e ci si rende conto che si tratta di sistemi di segni capaci di trasmettere emozioni». La necessità di prendersi del tempo per scoprire ciascun dipinto è ribadita dalla stessa artista: «Le mie opere non sono di immediata comprensione. Per questo chiedo a chiunque verrà a visitare la mostra di osservarle con calma». Così facendo, ciascun lavoro diventa come la pagina scritta di un diario segreto: rivelatore dello stato d’animo dell’artista e specchio delle emozioni dell’osservatore.
«Il gesto pittorico sulla tela e i colori sono gli strumenti di dialogo con le mie emozioni interiori più profonde — racconta Daniela Baldo — per questo non amo spiegare i contenuti delle mie opere, ma sono curiosa di sapere se riesco a trasmettere a chi guarda una sensazione simile a quella che ho provato io dipingendo». Certamente, è riuscita a farlo nel dipinto che dà il nome alla mostra. Qual Piuma al Vento è una tela del 2018 in cui le pennellate blu e le reti nere di scarabocchi diventano espressione della precarietà della natura umana. Il senso di incertezza lascia spazio a atmosfere più rilassate in altri lavori come C’è una nuova stella (2019), Calde Emozioni (2018) e Alternanze (2017).
La varietà di riflessioni offerte dai dipinti consente al visitatore di compiere un vero e proprio viaggio tra le pieghe dell’anima dell’artista valsusina: «Siamo orgogliosi di poter ospitare sino al prossimo 3 Novembre le opere di Daniela Baldo — spiega Stefano Paschero, responsabile della gestione del Castello — perché queste consentono ai visitatori di confrontarsi con il presente». Il Museo Civico di Susa non vuole essere un semplice custode del passato, ma un luogo vivo e attivo: «Mostre come questa, il cui biglietto di ingresso è incluso in quello di visita al museo, sono piccoli grandi passi verso il raggiungimento di un obiettivo decisamente ambizioso. Lavoriamo costantemente affinché il Castello di Adelaide possa diventare un punto di riferimento per la comunità e per i turisti della Valle di Susa».
Giulia Amedeo
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