In mostra alla Pinacoteca “Giovanni e Marella Agnelli” al Lingotto di Torino una selezionata serie di disegni autografi del grande Maestro rinascimentale
Pittore, scultore, architetto e pure prolifico poeta, anche se le sue “Rime”, pubblicate postume nel 1623, risultano essere oggi quasi del tutto sconosciute; autentico “gigante” del nostro Rinascimento, padre del “manierismo”, artista dai mille volti e di straordinaria genialità, ma tanto geniale quanto irrequieto e tormentato, non ebbe di certo carattere facile Michelangelo Buonarroti (Caprese, 1475 – Roma, 1564). E bene lo sperimentò, fra i primi, lo stesso Domenico Ghirlandaio, nella cui bottega fiorentina si formò il tredicenne Michelangelo (secondogenito del podestà al Castello di Chiusi e di Caprese, Ludovico Buonarroti) che con il maestro, si dice, non ebbe mai un particolare feeling. Tutt’altro. Così ansiosamente esigente con sé stesso e profondamente ossessionato per tutta la sua lunga vita dal “vangelo” della perfezione, poco prima di morire arrivò addirittura a bruciare, sua sponte, molti suoi disegni, schizzi e cartoni, affinché – come scrive il Vasari – “nessuno vedessi le fatiche durate da lui, et i modi di tentare l’ingegno suo, per non apparire se non perfetto”. Bruciare, annullare ogni minimo segno di esitazione o di grafica incertezza, per non abiurare i vincoli della perfetta perfezione: il gesto (che il Maestro non avrà sicuramente compiuto a cuor leggero), insieme alla vendita di altre opere, da parte degli eredi, a collezionisti e a Musei, ha fatto sì che al momento nella Casa Buonarroti (oggi sede della Fondazione istituita dai discendenti dell’artista nel Palazzo di via Ghibellina 70 a Firenze, dove lo stesso Michelangelo soggiornò per diciotto anni e dove si stabilirono i suoi nipoti, Leonardo e Michelangelo il Giovane) di disegni ne siano rimasti circa 200.
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Di questi, che pure rappresentano la più grande collezione al mondo di opere grafiche di Michelangelo, un raccolto e meditato nucleo selezionato da Alessandro Cecchi, direttore di Casa Buonarroti, compongono la mostra ospitata, fino al prossimo 21 luglio, negli spazi della Pinacoteca progettata al Lingotto da Renzo Piano e che, sotto la direzione di Marcella Pralormo, offrono in esposizione permanente venticinque capolavori appartenuti a Giovanni e a Marella Agnelli. Ideata nell’ambito delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo, la rassegna “rappresenta –sottolinea Ginevra Elkann, presidente della Pinacoteca – un’occasione unica per i torinesi e per quanti verranno in questi mesi a Torino, poiché i disegni della collezione michelangiolesca vengono esposti a rotazione solo per brevi periodi all’interno della Casa Buonarroti, oppure in prestito presso musei e istituzioni internazionali”. In esposizione, troviamo disegni autografi, con studi per gli affreschi (commissionati a Michelangelo nel 1508 da Papa Giulio II) della volta della Cappella Sistina, quello per l’“Adamo della cacciata dal Paradiso” e un particolare degli “Ignudi”. Accanto, quattro splendidi lavori grafici preparatori per la Facciata di San Lorenzo e per il vestibolo della Biblioteca Laurenziana. Architettura e anatomia: organismo unico nella concezione michelangiolesca, in cui il tema della corporeità doverosamente si intreccia con quello del progetto architettonico. Sotto il vincolo di quella minuta perfezione anatomica che troviamo ad esempio in alcuni eccezionali “Studi di gambe” o nello “Schizzo parziale di nudo virile” accompagnato da scritte autografe, tracce letterarie di ipotesi, riflessioni, dubbi, progetti, forse incertezze superate dalla granitica, esemplare superbia del segno a penna e dall’accenno cromatico dell’inchiostro marrone. A chiudere la mostra, c’è anche un piccolo, di anatomico prodigio, “torso virile” in terracotta bianca, probabile copia cinquecentesca di un modello michelangiolesco andato perduto nel tempo. A corollario, un ricco calendario di incontri, visite guidate e attività didattiche.
Gianni Milani
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“Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti”
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, via Nizza 230/103, Lingotto di Torino; tel. 011/0062713 o www.pinacoteca-agnelli.it
Fino al 21 luglio
Orari: dal mart. alla dom. 10/19
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