Riapre al pubblico la Camera del Parlamento Subalpino

Venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 marzo

L’occasione è data, anche quest’anno, dalla ricorrenza della “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”: così venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 marzo prossimi, dalle 10 alle 19, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (via Accademia delle Scienze 5, a Torino) riaprirà alla visita del pubblico la Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, riconosciuta monumento nazionale dal 1898. Occasione eccezionale, l’iniziativa permetterà ai visitatori di vivere l’emozione unica di entrare nel cuore della storia d’Italia, per cogliere quelle che furono le gloriose radici della nostra odierna identità. E’ infatti in quest’Aula che si svolse l’attività legislativa dell’allora Regno di Sardegna, fra l’8 maggio 1848 e il 28 dicembre 1860. Ed è qui che personaggi come Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi, Angelo Brofferio, Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio, Vincenzo Gioberti, Quintino Sella e centinaia di altri posero le basi della nostra democrazia per avviare il cantiere dell’Italia unita. Doveroso dunque per il Museo Nazionale del Risorgimento riconsegnare al pubblico anche se solo per pochi giorni questo patrimonio inestimabile, autentico prezioso gioiello della città. L’iniziativa si realizza in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte e in occasione della mostra “Nel solco di Camillo Cavour”, aperta a Palazzo Lascaris, nella “Galleria Carla Spagnuolo” dal 14 marzo all’11 aprile. Per venerdì 15 marzo, è anche prevista la visita al Parlamento Subalpino di tutti gli studenti arrivati alla fase finale del concorso “Ragazzi in Aula”, il progetto di open government che il Consiglio Regionale rivolge alle scuole secondarie di secondo grado del Piemonte. Tra gli eventi proposti, da segnalare anche domenica 17 marzo alle 15.30, nell’ambito del progetto “Il Cavour nei luoghi di Cavour”, l’esibizione del coro e dell’orchestra di archi del Liceo Musicale Cavour di Torino che eseguiranno la versione integrale de “Il Canto degli Italiani”. I settanta giovani allievi si esibiranno nell’Aula destinata alla Camera del Parlamento Italiano, un altro dei luoghi estremamente significativi che fanno parte del percorso del Museo Nazionale del Risorgimento.

Pillole di storia

La Camera Subalpina è l’unica Aula parlamentare rimasta integra in Europa tra quelle nate con le rivoluzioni del 1848 ed è riconosciuta monumento nazionale dal 1898. Dal 1938, anno del trasferimento del Museo a Palazzo Carignano divenne parte integrante dell’esposizione. Dopo un importante intervento di restauro realizzato nel 1988, che ne ha garantito la conservazione, non è più stata accessibile. I visitatori normalmente possono ammirarla da un ampio affaccio esterno che ne consente la visione di insieme. In origine era il Salone d’Onore al piano nobile del palazzo dei Principi di Carignano, progettato da Guarino Guarini ed edificato tra il 1679 e il 1683. Qui si svolse l’attività legislativa del regno sardo tra l’8 maggio 1848 e il 28 dicembre 1860. Promulgato lo Statuto Albertino, si pose infatti il problema di dove collocare in tempi strettissimi le due aule parlamentari. Per il Senato fu scelto Palazzo Madama, per la Camera il vasto spazio ellittico del salone di Palazzo Carignano. A due settimane di distanza dalla proclamazione dello Statuto, la stesura del progetto fu affidata, il 18 marzo 1848, a Carlo Sada. In cinquanta giorni fu realizzata la trasformazione dell’antico salone ovale in una sala ad anfiteatro con i seggi dei deputati posti a semicerchio dinanzi al banco del presidente e dei segretari. La prima seduta, con l’inaugurazione della prima legislatura, avvenne l’8 maggio intorno alle 13. Dal giorno seguente le sedute proseguirono regolarmente e furono aperte al pubblico, mentre erano in corso le ultime rifiniture. Rimaneggiamenti dell’aula si resero necessari quando aumentarono i deputati con le annessioni, tra il 1859 e il 1860, prima della Lombardia, poi dell’Emilia e della Toscana, fino a quando col progredire dell’unificazione al Centro e al Sud, il salone divenne troppo piccolo. All’architetto Amedeo Peyron fu affidato quindi l’incarico di realizzare un’Aula provvisoria nel cortile, mentre veniva avviato l’ampliamento del Palazzo verso piazza Carlo Alberto, per collocarvi l’Aula definitiva del Regno d’Italia. L’Aula della Camera ellittica fu chiusa, ma non smantellata; subito le si riconobbe il carattere di monumento nazionale, ratificato poi da un decreto del 4 marzo 1898 in occasione del cinquantenario dello Statuto. Nel 1911 per i cinquant’anni del Regno vi si tenne una seduta straordinaria. Un nuovo restauro venne compiuto nel 2010-2011 in occasione del riallestimento del Museo

Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, via Accademia delle Scienze 5, Torino; tel. 011/5621147 (è anche possibile prenotare, allo stesso numero, visite guidate) o www.museorisorgimentotorino.it

g. m.

Nelle foto
– Aula della Camera del Parlamento Subalpino
– Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

 

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