Il mercato di Piazza Benefica, nel quartiere Cenisia-Cit Turin, è noto ai più come il mercato della “griffe”, ove è possibile acquistare capi d’abbigliamento ed accessori delle grandi firme, nuovi e vintage. Parte proprio da qui il nostro viaggio tra i mercati torinesi. Ecco qualche cenno storico
Innanzitutto, non si tratta di una piazza, bensì di un giardino, risalente al 1888, il cui nome corretto è “giardino Luigi Martini”, dedicato all’omonimo magistrato piemontese (Monteu da Po, 1838 -Torino, 1894), esponente di spicco della Massoneria nonché filantropo: fu infatti proprio Martini ad aver istituito nel 1889 la “Casa Benefica” per l’educazione e l’istruzione degli orfani della città, situato a ridosso dell’attuale giardino (lato via Susa); l’istituto in questione subì gravi danneggiamenti durante la Grande Guerra e venne demolito verso la fine degli anni ’60, ma il suo nome caratterizza ancora oggi – seppur impropriamente, come appena visto – il luogo ove si svolge il mercato del quartiere. Attualmente, Casa Benefica ha sede in via Saluzzo 44, nel quartiere S. Salvario, ed è un ente socio-assistenziale senza scopo di lucro, che porta avanti l’opera del suo originario fondatore.
Passeggiando esternamente al mercato, si nota immediatamente la Chiesa di Gesù Nazareno – curiosità: è l’unica parrocchia in Italia con questo nome – , la cui costruzione iniziò nel 1904 su progetto dell’architetto Giuseppe Gallo; lo stile è il neo gotico con influssi Art Nouveau (il cd. stile liberty, che caratterizza molti palazzi non solo del quartiere, ma di tutta la città), con tre navate e pilastri polistili che sorreggono volte a crociera; la pianta della chiesa è a croce latina, che richiama la forma del crocifisso della tradizione cristiana, ed è caratterizzata dalla diversa lunghezza di navata e transetto, che si intersecano ad angolo retto, proprio come a formare un crocifisso. Consacrata nel 1913 dal Cardinale Richelmy, arcivescovo di Torino, sopravvisse indenne ai bombardamenti del ’43 – ’44 che colpirono gravemente il quartiere e la stazione di Porta Susa.
Alla sinistra della Chiesa di Gesù Nazareno, sempre a ridosso del giardino Luigi Martini, notiamo un altro esempio dello stile liberty, ovvero il palazzo del Faro, sito in via Palmieri 36; l’edificio fu ideato dall’architetto Gottardo Gussoni (collaboratore di Pietro Fenoglio, autore del progetto di Villa Scott, tanto per intenderci) per il ricco cavaliere del lavoro Giovanni Battista Carrera; il palazzo presenta un Erker (ovvero un particolare tipo di bay window, situata agli angoli di un edificio) sovrastato da una torre, dalla quale un faro “rotante” illuminava la città.
Venendo ai giorni nostri, molti torinesi ricorderanno la scultura dell’artista greco Costas Varotsos “La Totalità”, che dal 1999 al 2017 ha guardato dall’alto dei suoi quasi 9 metri di altezza il giardino ed il mercato; situata al centro della fontana con vasca circolare e formata da una spirale di lastre di vetro sovrapposte, la scultura è stata rimossa in seguito alle segnalazioni dei residenti al PM Guariniello, preoccupati per l’incolumità di persone e cose, poiché già nel 2007 l’opera aveva assunto una pericolosa posizione di pendenza. Dalle ultime indiscrezioni pare che la scultura venga spostata nel giardino Nicola Grosa (di fronte al Palazzo di Giustizia), accanto al grattacielo Intesa-San Paolo, con il benestare di Renzo Piano (progettista del grattacielo) e con il finanziamento per il restauro da parte dello stesso istituto bancario.
Il mercato vero e proprio consta di ben 130 bancarelle che ogni giorno, dal lunedì al sabato (con orario 8,30-14,00), offre ai propri visitatori prodotti di qualità, che vanno dall’abbigliamento firmato alla pasta fresca, dalle calzature italiane in vera pelle alla frutta e verdura di qualità, per una clientela sempre più fidelizzata.
Se poi siete in zona e vi viene voglia di qualcosa di buono, entrate da “Gelato Amico” di via Principi d’Acaja 47, che si affaccia proprio sul giardino Martini: troverete ottimi gelati (ma anche ricoperti, gelati-biscotto e piccola pasticceria) realizzati senza grassi animali e senza glutine, solo con latte di riso e zuccheri naturali (fruttosio, zucchero di cocco), davvero digeribili e leggeri: provare per credere la nocciola ed il pistacchio!
Rugiada Gambaudo