Il movimento ” Sì, Torino si muove” ha messo a segno un ulteriore punto a suo favore: Il presidente Mattarella ha risposto con una lettera molto cortese alla missiva che gli era stata mandata dal comitato “Sì, Torino si muove” che ha organizzato la manifestazione pro Tav con 40 mila persone in Piazza a Torino.
” Gentile signore- scrive Mattarella- Apprezzo in alto grado lo spirito civico che ha animato la Vostra iniziativa: promuoverne per perseguire interessi generali della comunità nazionale o di quelle locali risponde allo spirito e al modello di convivenza democratica della nostra Costituzione.” Inizia così la lettera che aggiunge : “La Vostra richiesta, peraltro, muove dall’esigenza e mira all’obiettivo di confermare una scelta politica di particolare importanza anche sul piano internazionale e di cui si discute in ambito di pubblica opinione, parlamentare e di governo.”
Frasi che , anche senza essere un navigato quirinalista, si comprende come siano un evidente segno di condivisione delle preoccupazioni di quanti ritengono la Tav un’opera strategica per lo sviluppo dell’Italia ( dove si sottolinea che la Tav è una scelta politica di particolare importanza sul piano internazionale) anche se , da uomo attento alle prerogative istituzionali , Mattarella conclude dicendo che il fatto di essere un argomento da decidere in ambito parlamentare e di governo “mi impone il dovere di accantonare le mie convinzioni e ne consegue quello di astenermi da qualunque comportamento che possa apparire come inserimento in decisioni che non competono al Presidente della Repubblica ma a Governo e Parlamento.” Da alcune parti, soprattutto vincine all’amministrazione cittadina, nei giorni scorsi era stata fatta trapelare l’ipotesi che Mattarella non avrebbe risposto , nella speranza che così sarebbe stato ridimensionato il peso della massiccia manifestazione di Torino: una manifestazione che sembra essere sempre più uno spartiacque anche per la politica nazionale, mostrando una insofferenza sempre più ampia verso le scelte del governo in una delle due grandi città che avevano mandato al potere i 5 stelle. E’ la contestazione che cresce nel Nord del Paese e che mette in crisi anche le scelte della Lega, che qui ha il suo principale serbatoio elettorale.
Nel ringraziare il Presidente il Comitato “Torino Sì, va avanti” scrive: “Gentile Presidente, La ringraziamo per la Sua lettera e per l’approvazione dello spirito civico con cui abbiamo manifestato a Torino in Piazza Castello, insieme ad altri 40.000 cittadini. Abbiamo mantenuto la promessa di farLa partecipe direttamente delle nostre istanze e riconfermiamo il nostro Sì: vogliamo andare avanti nell’interesse dei cittadini di Torino e di tutta Italia.” Dunque ha compreso e pur non volendolo tirare Mattarella per la giacchetta gli fanno sapere che lo sentono vicino e che la sua riposta le rafforza nella convinzione di andare avanti. Si sa che si sta saldando una intesa fra il comitato e tutte le numerose forze organizzazioni di categoria, ordini professionali e forse sindacali che condividono apertamente le critiche alle politiche governative. Una alleanza potenzialmente dirompente in una delle più importanti aree produttive d’Italia.
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