Vco, dopo il referendum fallito si infiamma la politica

L’esito del referendum di scissione del Vco dal Piemonte per passare alla Lombardia, negativo per gli scissionisti visto che a votare è andato solo circa il 30 per cento degli aventi diritto, ha infiammato il dibattito politico. Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e segretario regionale piemontese del carroccio sostiene che : “Chiamparino e centro sinistra hanno messo a rischio l’unità del Piemonte. Dal 2019 massima centralità alle esigenze delle periferie” “Il referendum del Vco dimostra prima di tutto una cosa: il forte disagio di una porzione di Piemonte, e l’inadeguatezza del governo regionale di centro sinistra, a guida Chiamparino. che è arrivato a mettere a rischio l’unità del Piemonte”. “La gran parte dei votanti del Vco – prosegue Molinari – si è pronunciata a favore di un passaggio alla Lombardia, e francamente se fossi nel Presidente Chiamparino avrei ben poco di cui rallegrarmi. Sarebbe opportuno che, almeno in questa occasione, il centro sinistra provasse ad interrogarsi su questioni centrali come l’abbandono dei territori, la mancanza di prospettive offerte in questi anni ai cittadini, i servizi sempre più carenti. Noi come Lega non ci siamo schierati direttamente, sempre e comunque rispettosi della volontà popolare. Ma certamente fra pochi mesi, se gli elettori ci affideranno il Governo del Piemonte, metteremo le istanze del Vco, come quelle di tutte le periferie piemontesi, al centro del programma di rilancio della nostra Regione.” A sostegno del presidente Chiamparino, che all’indomani del voto aveva espresso soddisfazione per la maturità degli elettori del Vco, interviene invece il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti. «Il referendum è un grande strumento di partecipazione e i confini amministrativi non sono ‘sacri’, infatti  la Costituzione prevede la possibilità di modificarli. Nel caso del VCO, tuttavia, mi pare che i promotori della consultazione abbiano perseguito finalità politiche più che le legittime rivendicazioni del territorio – rispetto alle quali il Presidente Chiamparino e il vice Presidente Reschigna hanno assunto precisi impegni. Finalità politiche ampiamente rigettate dagli abitanti del VCO. Peraltro, mi era parsa una scorrettezza istituzionale quella commessa dal Presidente della Lombardia Attilio Fontana, quando si è dichiarato pronto ad accogliere il VCO, promettendo ponti d’oro. Promesse alle quali, evidentemente, i cittadini non devono aver troppo creduto.Si è persa un’occasione per utilizzare meglio i 350mila euro spesi per questa consultazione, che non cancella le esigenze del VCO e di tutte le altre aree di confine e marginali, alle quali come governo regionale siamo chiamati a dare risposte.»

 

 

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