A Torino confronto tra l’approccio italiano e quello tedesco
Il 5 ottobre 2018 l’approccio chirurgico al tumore del pancreas sarà protagonista del congresso organizzato dalla Chirurgia dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino all’Hilton Turin Lingotto di via Nizza 230. Il corso mette a confronto due tra i più importati centri mondiali per la chirurgia del pancreas: il Centro di Heidelberg, il più importante a livello europeo e tra i primi al mondo, e il centro di Verona, polo di riferimento italiano. Da Heidelberg saranno presenti il Prof. Thilo Hackert, responsabile della Chirurgia del Pancreas e il Prof. Christoph Springfeld, oncologo di fama mondiale e ricercatore presso la stessa università di Heidelberg; ospiti italiani da Verona saranno il Prof. Claudio Bassi, direttore della Chirurgia del Pancreas e il Prof. Davide Melisi, oncologo e ricercatore, dando vita a una sessione monotematica comparativa su casi clinici afferenti a entrambi i centri. Il trattamento dei tumori “ai limiti dell’operabilità” (borderline resectable) è oggetto di forte dibattito scientifico negli ultimi anni e rappresenta la vera sfida chirurgica in termini di sopravvivenza, alla luce dell’adesione tra il tumore e i grossi vasi dell’addome (vasi mesenterici, epatici, portali, del tripode celiaco…) Gli ospiti si confronteranno sulle rispettive filosofie chirurgiche che hanno intrinseche e consistenti differenze tecniche in termini di resezione vascolare, di modalità di demolizione e di ricostruzione, di indicazioni al trattamento chirurgico. Del simposio è presidente la Dott.ssa Tiziana Viora, direttore di Chirurgia Generale all’Ospedale Maria Vittoria di Torino, responsabile del Pancreas Group dell’ASL Città di Torino, che ha ricevuto il testimone dal Dott. Renzo Leli, past president di cui è stata allieva.I moderatori sono stati selezionati tra i più autorevoli specialisti Piemontesi e Lombardi nel campo chirurgico e oncologico. “L’organizzazione di questo importante evento conferma la posizione leader della ASL Città di Torino nel trattamento del tumore del pancreas – commenta con soddisfazione il Direttore Generale della ASL Città di Torino, Dott. Valerio Fabio Alberti – il Pancreas Group istituito negli ultimi anni al San Giovanni Bosco, con infermieri, chirurghi, endoscopisti, anestesisti, oncologi e radiologi di alto profilo di specializzazione, attesta la crescita della nostra Chirurgia diventata, su indicazione della Rete Oncologica Regionale, uno dei centri accreditati della Regione Piemonte per la chirurgia epatobiliopancreatica, oltre alla Città della Salute e della Scienza e all’Ospedale Umberto I dell’Ordine Mauriziano, e designata dalla Società Italiana di Chirurgia tra i pochi centri di riferimento nazionali per la chirurgia pancreatica, particolarmente complessa”. Il Pancreas Group vanta ad oggi una casistica di più di 500 interventi chirurgici pancreatici effettuati, collocando l’ospedale San Giovanni Bosco tra i centri ad alto volume in Europa, con un numero di casi/anno trattati in continuo incremento, per una chirurgia riservata ai pochi pazienti che soddisfino precisi criteri. “I casi clinici che verranno presentati vertono su quei pazienti che la maggior parte dei chirurghi avrebbero definito ‘inoperabili’ – spiega la Dott.ssa Tiziana Viora, Presidente del Congresso – ma che invece sono stati trattati dagli illustri colleghi presenti al convegno, dimostrando che la chirurgia può essere intrapresa anche quando sembra impossibile, se la tecnica è di altissimo livello, attraverso l’asportazione di tratti dei grossi vasi infiltrati e la loro ricostruzione con protesi biologiche o sintetiche o con la ricostruzione diretta del tratto di vena o di arteria asportato”. “Le esperienze a confronto mostreranno come la qualità della vita e la sopravvivenza di questi pazienti siano un nuovo traguardo, anche grazie ai nuovi regimi di chemioterapia, applicati sempre più frequentemente prima e dopo l’intervento chirurgico stesso – conclude la Dott.ssa Viora – l’uso di un nuovo regime chemioterapico (FOLFIRINOX), secondo i promettenti risultati preliminari, se intrapreso anche prima, oltre che dopo l’intervento chirurgico, sembra aumentare quasi del doppio la sopravvivenza dei pazienti affetti da questo tumore, spesso rapidamente letale nonostante i trattamenti”. Il trattamento del tumore maligno del pancreas è la più grande sfida della chirurgia moderna e gli ospiti del congresso ne mostreranno la fattibilità, dando a una patologia a prognosi storicamente pessima una speranza concreta di guarigione.
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