Settembre 2018- Pagina 36

Città e Regione insieme per Fca

Riunire intorno a un tavolo azienda e istituzioni locali per cercare risposte in tempi brevi sul futuro di Fca. E’  il senso dell’appello lanciato dal palco della festa torinese della Fiom dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Concorda con lui la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Le preoccupazioni di Comune e regione sono  legate in particolare all’incertezza totale “su come si traduca il piano industriale e di investimenti in Italia”. Chiamparino è preoccupato perché “non ci sono elementi che ci diano certezze, e non solo per Torino. Dunque il governo dovrebbe invitare il gruppo a un incontro”. Governatore e sindaca sono d’ accordo sulla necessità di un tavolo per ottenere delle risposte dall’azienda.

 

(foto: il Torinese)

Chiamparino chiama, Toninelli non risponde

Guerra fredda tra il ministro Toninelli , che non parteciperà, ufficialmente  per precedenti impegni,  alla Conferenza regionale delle infrastrutture del Piemonte prevista per il 28 settembre, e il presidente Sergio Chiamparino che lo aveva invitato.  Il governatore piemontese aspetta dal titolare delle infrastrutture  una risposta alla lettera inviatagli il  5 giugno sul completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. Chiamparino ha chiesto al ministro di inviare almeno  un rappresentante del Governo  ai lavori del convegno torinese.

Miscelatore futurista da record

Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un’automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Nike di Samotracia”; “Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita”.
Sono due tra i primi articoli del Manifesto del Futurismo, scritto da Filippo Tommaso Marinetti e pubblicato in prima pagina su Le Figaro nel febbraio 1909. Proprio in un filologico omaggio al binomio “Futurismo e automobile” sarà il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino a ospitare, giovedì 18 ottobre prossimo, la finale dellaterza edizione del concorso Miscelatore Record Nazionale organizzato da Cocchi con altre case storiche della liquoristica storica italiana.

La Gran Serata Futurista che eleggerà il Miscelatore Record Nazionale 2018 sarà per la prima volta nella storia della competizione aperta al pubblico e affiancherà a una giuria tecnica una giuria popolare, nell’intento di portare il Futurismo fuori dalle accademie, dalle biblioteche e direttamente nei Quisibeve (bar) e nei ritrovi ove si cerca sollievo alla fatica quotidiana.  “Un ‘Futurismo da bere’ – sottolinea Roberto Bava, amministratore delegato di Cocchi – che celebri l’abilità di rendere la Miscelazione Futurista fruibile e comprensibile a un pubblico ‘profano’: il miscelatore che meglio riuscirà in questo compito è quello che otterrà il titolo di Miscelatore Record Nazionale 2018”. Il Miscelatore Record Nazionale 2018 sarà eletto tra i dieci Miscelatori futuristi più creativi, che avranno proposto la polibibita (cocktail) in grado si valorizzare al meglio questo stile decisamente italiano di miscelazione. Ognuno dei finalisti avrà a propria disposizione una postazione dove preparerà la sua polibibita e che potrà personalizzare coerentemente con il tema della polibibita stessa: la creatività infatti è come sempre uno dei criteri di valutazione principali insieme alla tecnica e all’ottemperanza alle regole enunciate nel NeoManifesto della Miscelazione Futurista.  Ogni polibibita dovrà dunque essere presentata in due versioni: una completa di decorazioni per la giuria tecnica e una più semplice e facilmente replicabile per essere degustata dalla giuria popolare.C’è tempo fino al 14 settembre per ideare e iscrivere la propria polibibita al concorso.

TORINO FUTURISTA – Torino, che con le sue architetture industriali e la sua cucina fu città d’elezione per il movimento futurista, si conferma per il terzo anno conseuctivo capitale della Miscelazione Futurista: “Il rinnovamento architettonico futurista, con il suo carico iconoclastico, prese vita a Torino – dice Fulvio Piccinino, barman ed esperto, autore del volume “La Miscelazione Futurista” -. La città immaginata dai due geniali architetti futuristi Antonio Sant’Elia e Mario Chiattone ebbe la sua applicazione con la Fiat Lingotto, la nuova via Roma e la Torre Littoria che fu teatro anche dei primi voli, del primo circolo aereonautico che vedeva fra i fondatori Cinzio Barosi, fervente futurista autore della polibibita Avanvera. Ma la rivoluzione futurista a Torino si realizzò sotto altre sembianze, quelle della Cucina, estesa anche al mondo del bere, considerata da Marinetti come l’Ottava Arte”.

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IL PROGETTO – L’iniziativa della competizione, unica nel suo genere, prosegue idealmente il progetto iniziato quattro anni fa con la pubblicazione del volume La Miscelazione Futurista. Polibibite: la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta (prima edizione 2014) a cura di Fulvio Piccinino, inserito tra i 10 migliori libri di miscelazione al mondo al Tales of the Cocktail di New Orleans e ristampato in un’edizione arricchita nel 2016. Alla pubblicazione del volume si è affiancata un’intensa attività di seminari sulla miscelazione futurista a partire dall’autunno 2014 in Italia e nel mondo.

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I PARTNER – Al progetto futurista hanno preso parte in questi anni insieme a Cocchi ancheAlpestreCampariFabbriLuxardoNardiniPalliniStregaTassoni e Vecchia Romagna.

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PRECEDENTI EDIZIONI – La competizione Miscelatore Record Nazionale è stata vinta nel 2016 da Cinzia Ferro (Estremadura Café di Verbania, polibibita “Svetta”) e nel 2017 da Elisa Favaron (Palazzo delle Misture di Bassano del Grappa, polibibita “La Sfacciata”).

Info, regolamento e iscrizioni: www.miscelazionefuturista.com

Hashtag: #miscelatorerecord2018 #miscelazionefuturista #polibibite

 

 

Il MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI TORINO è uno dei musei automotive più famosi al mondo. Custode di una collezione tra le più rare e interessanti nel suo genere, con oltre 200 vetture originali di 80 marche diverse, il MAUTO è un viaggio lungo un secolo attraverso la storia dell’automobile per raccontare la sua evoluzione da mezzo di trasporto a oggetto di culto. Le automobili esposte, inserite nella spettacolare contestualizzazione scenografica creata da Francois Confino, testimoniano gli avvenimenti sportivi e sociali a cui hanno partecipato, come hanno sedotto il grande pubblico e perché alcune di esse sono diventate parte integrante della memoria collettiva del Novecento. Tra l’influenza dei movimenti artistici dello scorso secolo, le grandi innovazioni tecnologiche e il futuro della mobilità, il design è il filo conduttore che guida il visitatore attraverso le linee, gli stili e gli uomini che ne hanno determinato i cambiamenti. 

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FERVORE MECCANICO DEL NOVECENTO è la sezione del percorso museale interamente dedicata al Futurismo. Un’istallazione multimediale suggestiva restituisce la sensazione del fervore meccanico che animava quegli anni e approfondisce la storia di uno dei movimenti culturali più interessanti del 1900: sono gli stessi protagonisti del Futurismo che si animano e raccontano il loro punto di vista, come in una grande intervista. È uno dei rari momenti di connubio tra arte e industria: sugli schermi corrono le immagini dei principali intellettuali futuristi che, all’inizio del Novecento, elessero a simbolo del loro movimento – proteso verso il futuro e la modernità – l’automobile, l’aeroplano, la motocicletta, l’ebbrezza della velocità, il gusto del rischio e dell’azzardo. l’automobile moderna prende forma: si delineano la meccanica e le forme della carrozzeria. Ma soprattutto si dimenticano dubbi e diffidenze, eleggendo il progresso a nuovo idolo, la velocità a elemento di bellezza.

 

“Proxima” ai Murazzi dall’11 al 16 settembre

“Per un futuro di cui non avere paura”

  
  
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMODopo il successo dell’edizione 2017 torna a Torino il Festival nazionale Proxima, ideato da Sinistra Italiana – Leu. Da martedì 11 a domenica 16 settembre 2018 i Murazzi del Po vedranno alternarsi incontri, dibattiti, workshop, proiezioni all’aperto, teatro e concerti. 
  
Proxima è un festival politico e culturale, uno spazio popolare che per una settimana nel capoluogo piemontese sarà un laboratorio a cielo aperto sulle grandi trasformazioni sociali e tecnologiche in corso, dove ci si confronterà sulla stagione politica che sta vivendo il nostro Paese con l’avanzare minaccioso delle tendenze xenofobe della destra al governo. 
  
Proxima sarà l’occasione per trovare le parole di una sinistra che riprende forza e coraggio nel futuro. Proxima sarà il luogo per individuare  percorsi di un progetto di trasformazione e di soluzioni per un futuro diverso.  Moltissimi gli appuntamenti che si alterneranno durante le giornale di Proxima, con tantissimi ospiti presenti. Delle tante adesioni, tra gli artisti ne anticipiamo due: mercoledì 12 settembre l’attore Paolo Rossi porta sul palco “Storie di giorni dispari” insieme a Vincenzo Costantino “Cinaski”; venerdì 14 settembre protagonista del live è Diodato, cantautore che nel 2018 ha partecipato a Sanremo insieme a Roy Paci con il brano “Adesso”.  Tra i molti ospiti che prenderanno parte ai dibattiti segnaliamo la partecipazione di Marilena Grassadonia (Presidente delle Famiglie Arcobaleno), Michela Murgia (scrittrice) e Veronica Alfonsi (Proactiva Open Arms). Saranno poi presenti Susanna Camusso (Segretaria Generale Cgil) e Francesca Re David (Segretaria Generale Fiom), Erasmo Palazzotto e Nicola Fratoianni (Deputati Leu).  “In un momento in cui le spinte più identitarie e oscurantiste sembrano egemoni, abbiamo più che mai bisogno di tante forme di opposizione civile e politica” – dichiara Marco Grimaldi, segretario regionale Sinistra italiana e organizzatore del Festival. 

Coccole per i bimbi al Maria Vittoria

​​​Arriva in Terapia Intensiva Neonatale una nuova esperienza di “Care”

 

Le coccole tra una mamma e il suo bimbo appena nato dovrebbero poter durare una vita. Non è stato cosi per Irene Settanta, drammaticamente stroncata lo scorso anno da un aneurisma cerebrale mentre ancora portava in grembo la sua piccola Emma Maria, salvata all’Ospedale Maria Vittoria, alla 32a settimana di gestazione, da una maratona in sala operatoria di Ginecologi, Anestesisti-Rianimatori e Neonatologi, protetta prima dal corpo della sua mamma e poi dall’incubatrice della Terapia Intensiva Neonatale.Un solo, unico abbraccio tra Irene ed Emma Maria. Immortalato da uno scatto privatissimo del papà Oscar, mentre una vita scivolava via e l’altra era appena iniziata. A un anno dalla tragedia, il messaggio di amore e speranza di Irene, che a 31 anni è riuscita a donare la vita alla sua bimba e un’altra vita a chi oggi vive grazie ai suoi organi, si rinnoverà quotidianamente nella Terapia Intensiva Neonatale del Maria Vittoria, grazie ai volontari dell’Associazione “Le Coccole di Mamma Irene”, prima esperienza del genere in Piemonte e tra le prime in Italia.

Creata dal marito e dalla sorella di Irene, con familiari, amici e personale sanitario, e fondata nel giorno del suo compleanno, il 12 giugno 2018, l’Associazione ha la mission di prendersi cura dei neonati e bambini ospedalizzati nati a Torino, a partire proprio dalla Terapia Intensiva Neonatale del Maria Vittoria, dove da novembre, dopo un corso di adeguata formazione curato dal personale medico e infermieristico del Maria Vittoria, con psicologi dell’Associazione -che si terrà al Centro Ciocatto dal 9 ottobre per un mese- i volontari, regolamentati da apposita convenzione, si prenderanno cura dei piccoli ospiti del reparto, su indicazione medica, con una presenza fatta di calore e di coccole, di momenti di  musica e lettura di favole e, soprattutto, di vicinanza. “Nella sofferenza per la perdita di Irene abbiamo provato tutti insieme a trasformare il nostro dolore in energia per incanalarla verso qualcosa di costruttivo – spiega Oscar Palladino, marito di Irene –“Le Coccole di Mamma Irene” vuole essere un aiuto concreto per neonati e bambini ricoverati, i cui genitori e familiari non possano, per varie ragioni, essere presenti con continuità».

«Sono numerose le evidenze scientifiche di come uno specifico accudimento del neonato, la cosiddetta “Care” neonatale, abbia effetti benefici sullo sviluppo neuro-comportamentale del neonato stesso, specie se ricoverato in Terapia Intensiva – spiega la Dott.ssa Patrizia Savant Levet, Direttrice Terapia Intensiva Neonatale del Maria Vittoria – Si tratta di un insieme di cure e attenzioni individualizzate rivolte al neonato,  prematuro e non, che riducono lo stress cui il piccolo è sottoposto, attenuando le stimolazioni visive e uditive, minimizzando le stimolazioni dolorose e favorendone il riposo, solo per fare qualche esempio. I volontari, accuratamente selezionati, avranno inoltre un ruolo importante nel sostegno dei genitori dei piccoli ricoverati e nell’intrattenimento di fratellini e sorelline. All’interno di questa associazione si va costituendo anche un gruppo di auto-aiuto per genitori di prematuri, con il coinvolgimento di altri genitori già passati attraverso questa forte esperienza».

«Questa iniziativa ammirevole sottolinea l’importanza dei valori della condivisione e della solidarietà nell’elaborazione anche degli eventi più tragici e si pone come un valore aggiunto nella Terapia Intensiva Neonatale e nell’Ostetricia del Maria Vittoria – commenta il Direttore Generale della ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti – dove lavoriamo da anni secondo gli standard più all’avanguardia per un approccio globale al neonato, in un’ottica di continuità mamma-bambino, per assicurarne il benessere. Per i neonati più critici, nell’ambito della costante collaborazione tra Terapia Intensiva Neonatale, Neuropsichiatria Infantile e Fisiatria, si sta attuando il progetto di presa in carico del neonato e della famiglia già durante il ricovero in TIN, da parte di fisioterapiste dedicate, per creare una continuità tra ospedale e territorio, che faciliti la miglior risposta ai bisogni riabilitativi e abilitativi dei neonati. Anche in questo caso al Maria Vittoria si terrà un corso di formazione specifico, a fine novembre».​

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Spirale di violenza e impegno civico

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Anche gli oceani hanno un fondo. Almeno su questa terra c’è sempre un limite. Una immaginaria linea che non si può e soprattutto non si deve superare. Ma come si è sempre detto la madre degli stupidi é sempre incinta. Con l’ aumento della popolazione aumentano gli stupidi. Come aumenta la violenza spicciola. Nel violento c’è sempre un fondo di stupidità. Anche la convinzione di non pagare per gli atti di violenza. Soprusi che tanto non essendo puniti passano per non esserci stati. Anche in questo campo Torino sembrerebbe voler ottenere un non invidiabile primato. Violenza in famiglia. Abusi sessuali di vario genere. E dopo l’accoltellamento in Barriera di Milano le botte a chi si è ribellato al chiasso di questi imbecilli. Setto nasale rotto e costole incrinate con commozione celebrale. Giacché oltre ad essere cretini sono codardi e trovano nel branco il dovuto e tragico coraggio. Nel violentare inermi sia che si tratti di donne o bambini . Indifese persone anche (sia ben chiaro, non solo) senzatetto e perché no chi è scappato da fame o guerre credendo di trovare in Europa comprensione ed aiuto. E’ una strisciante ” guerra civile”. Guerra sulle nostre strade e non penso sia un caso che chi è intervenuto per salvare l’ultimo aggredito sia un cittadino del Bangladesh.  Proprio cosi, un cittadino che ha fatto il suo dovere non voltandosi dall’altra parte. Come probabilmente hanno fatto dei non cittadini forse italianissimi di cittadinanza. I violenti non sono clandestini ed extracomunitari o solo i bianchi sono “buoni”. I violenti stupidi sono dei delinquenti e basta. E l’unica possibile risposta è la repressione. Fortunatamente ci sono le Forze dell ordine che fanno quello che possono. Turni massacranti. Mancanza di mezzi. E anche costretti a combattere un certo ostracismo di chi li reputa responsabili di questa deriva perché a loro volta violenti.
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Di fronte a queste considerazioni mi viene in mente l’antagonista ubriaca sotto la pioggia che li voleva morti ( i poliziotti). Responsabili a suo dire di difendere i fascisti. L’ex insegnante – speriamo rimanga ex – é diventata emblema di un’altra stupidità e stoltezza: l’ idea che l’eventuale ragione giustifichi la violenza. Intellettualismo a buon mercato. Un filo lega  tutti questi episodi di violenza. La sopraffazione e la totale negazione dell’altro e degli altri. Dalla violenza delle donne ai facinorosi ed anarcoidi no Tav.   La polizia dalla parte della democrazia come i delinquenti contro le persone, contro le cose e contro la democrazia.  E come si sta parlando di emergenza democratica si deve parlare di emergenza sociale sulla violenza per le strade. Il Ministro Matteo Salvini ha giurato che potenzierà le forze dell’ordine per numero e risorse di carattere economico. Speriamo, ma per ora non risulta che sia avvenuto. Siamo scettici, ma  sempre contenti di esserci sbagliati. Nel mentre anche i nostri parchi sono “assaltati” da spacciatori e anche dai loro clienti. E se la maggioranza degli spacciatori sono oramai di colore, la quasi totalità di consumatori è di nazionalità italiana. Con il traffico mondiale controllato e gestito da organizzazioni occidentalissime.  Non ci facciamo  mancare nulla. Anche qui la diversità é tra onesti e disonesti Ed anche qui vedo una sola risposta: reprimere. Tra le varie cose che possiamo fare noi cittadini il collaborare e rispettare le forze dell’ordine. Sempre se ci consideriamo persone oneste. Come ha fatto il cittadino originario del Bangladesh in via Chiesa della Salute che si é meritato la cittadinanza italiana.

Un ospedale su due visitato dai ladri

Trenta endoscopi per  900 mila euro, antiretrovirali  rubati per un valore di 350 mila euro e la media di un ospedale su due visitato dai ladri per razziare  farmaci e macchinari di valore. Questa la situazione evidenziata dal quotidiano Cronaca Qui Torino che ha sottolineato come gli ospedali del Piemonte siano nel mirino di gruppi criminali. Il giro d’affari per il furto e la rivendita di farmaci e dispositivi medici costosi prelevati nelle strutture sanitarie è un grande  business. Un documento pubblicato  dalla Sifo, la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende ospedaliere, dedicato ai furti di medicinali e strumenti nelle aziende sanitarie indica che il 50% delle strutture piemontesi ha subito furti negli ultimi 5 anni. «Gli investigatori – è scritto nel rapporto –  sono convinti che una parte dei furti commessi  sia opera di gruppi criminali specializzati». Nel 2016 al  San Giovanni Bosco i ladri rubarono 30 endoscopi e due processori per 900 mila euro e, nel 2014 – scrive il giornale torinese –  all’Amedeo di Savoia una banda di ladri saccheggiò il più grosso deposito di farmaci antiretrovirali per 350mila euro.

 

(foto: il Torinese)

La magia del colore tra Torino e Bangkok

I MAESTRI DELL’ACCADEMIA ALBERTINA. CESARE FERRO MILONE

 

FINO AL 9 SETTEMBRE

Da Torino a Bangkok. Per quattro anni, dal 1904 al 1907, Cesare Ferro Milone (Torino, 1880-1934), in quella meravigliosa fetta di Oriente Estremo che fu il Regno di Rattanakosin o del Siam (odierna Thailandia), dovette fare i conti con la terribile afa canicolare intrappolata –tutto l’anno o quasi – nelle strade e fra i palazzi delle città, subire il tormento senza fine (è lui stesso a scriverlo nelle lettere ai famigliari) di implacabili zanzare e l’esplosiva“invasione” degli artigiani cinesi; ma in compenso, alla corte di Rama V, ancora oggi venerato dai thailandesi per il ruolo che ebbe nella modernizzazione e nel mantenimento dell’indipendenza del Paese dalle mire coloniali di Francia e Inghilterra, Ferro   Milone poté ampiamente godere di “quell’arte che si riveste al Siam – sono sempre parole sue – di una più perfetta grazia”, per la quale “la profusione dell’oro e delle ceramiche è ricchezza meravigliosa e non sfarzo, i mille dettagli sono bellezza e non superstruttura”. In Siam, l’artista torinese – che già aveva terminato gli studi all’Accademia Albertina di Belle Arti, allievo di Giacomo Grosso e Pier Celestino Gilardi, e già aveva esordito alla Promotrice nel 1900 e vinto, l’anno successivo, la medaglia d’oro all’“Esposizione Universale” di Livorno – fu invitato dal “grande e amato re” per decorare il Palazzo Reale di Bangkok (dove farà ritorno nel ’24 per lavorare alla decorazione del principesco Palazzo Norashing), affrescando sale, ma anche disegnando servizi da tavola in porcellana e il conio di alcune monete. Di quella prestigiosa attività restano molteplici bozzetti, disegni e acquerelli di intensa policromia che, al ritorno a Torino, il pittore custodisce gelosamente nel suo studio. Memoria di un’esperienza umana e professionale impareggiabile che accompagna in parallelo la ripresa, sotto la Mole, di un’attività pittorica dove alla rigorosa e solida rappresentazione realistica di ascendenza grossiana, si intrecciano spesso cifre stilistiche quasi preraffaellite o simboliste – nella leggerezza dei toni cromatici – accanto a cenni di prezioso “importato” decorativismo. Pittore ancor giovane, ma dal curriculum d’alto blasone (cui contribuì non poco il regal lavoro in Siam) Ferro Milone sarà pure docente di fama alla “sua” Accademia Albertina, di cui divenne anche presidente dal 1930 al 1933, ultimo incarico prima della scomparsa avvenuta nel 1934, a seguito di un incidente d’auto. Cesare aveva solo 54 anni, ma già una carriera altamente prestigiosa alle spalle e il nome inserito nelle principali manifestazioni d’arte a livello nazionale e internazionale. Assolutamente condivisibile dunque l’idea di dedicare a lui (dopo le rassegne su Andrea Gastaldi e Giacomo Grosso) il terzo appuntamento del ciclo “I Maestri dell’Accademia Albertina”, promosso dalla stessa Accademia e dal Museo di Arti Decorative “Accorsi-Ometto” di via Po, a Torino. L’esposizione, a cura di Angelo Mistrangelo, è presentata in tre sedi: alla “Pinacoteca” dell’Accademia Albertina, al Museo “Accorsi-Ometto” e al Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti” di Usseglio, nelle amate Valli di Lanzo, dove l’artista era solito trascorrere le vacanze estive, in frazione Quagliera, e dove è sepolto in una cappella voluta dalla moglie Andreina Gritti e da lui affrescata. Ben oltre un centinaio le opere esposte, fra dipinti, disegni, incisioni, affreschi portatili, oggetti d’arte accanto a riviste, giornali d’epoca e raccolte di fotografie eseguite dallo stesso artista. Al Museo “Accorsi-Ometto” troviamo, oltre all’“Autoritratto” del ’33, eseguito per il “Circolo degli Artisti”, il Ferro Milone più intimo e famigliare de “I primi passi” o “La mamma e Checco”, ma anche vivide tracce del periodo siamese, come disegni di oggetti per il re, modelli per monete, preziosi abiti di manifattura cinese, dipinti realizzati in Siam e perfino la spada donata dal Rama V a Umberto I, nel 1897, in occasione del suo primo viaggio a Torino. Negli spazi espositivi della “Pinacoteca” dell’Albertina, prevalgono ritratti di solida impostazione narrativa, nudi e composizioni allegoriche, insieme a sculture, incisioni e, anche qui, immagini del Siam. Da segnalare anche la suggestiva installazione multimediale, realizzata dagli studenti di “Scenografia del Cinema”, che consente un viaggio immersivo nel Siam di oltre un secolo fa e nel “Padiglione Siamese” realizzato per l’Esposizione Universale di Torino del 1911. Il Museo “Tazzetti” di Usseglio propone, infine, esempi significativi della tecnica dell’affresco portata avanti dall’artista con gli studi preparatori delle grandi decorazioni per il Palazzo Comunale di Imperia e delle cappelle funerarie di Vaglio Pettinengo e di Neive. Interessanti anche le opere di proprietà della famiglia o in permanente esposizione al Museo, un grande cartone raffigurante la “Deposizione” e la “Testa di bambino” del ’34, in plastilina e appena abbozzata.

Gianni Milani

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“Cesare Ferro Milone. La magia del colore tra Torino e Bangkok”

Museo “Accorsi-Ometto”, Torino, tel. 011/837688 int. 3; “Pinacoteca” dell’Accademia Albertina, Torino, tel. 011/0897370; Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti”, Usseglio (Torino), tel. 0123/83702 – Fino al 9 settembre

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Nelle foto

– “Autoritratto”, 1933
– “I primi passi”, 1923
– “Sorpresa a Pechino”, 1911
– “Autoritratto con oggetti siamesi”, 1928
– “La famiglia”, 1930
– “La mamma e Checco”, 1928

Muore sullo scooter nello scontro con un’auto

Un incidente mortale e’ avvenuto oggi a mezzogiorno  sulla strada statale 26 tra Caluso e Chivasso. E’ morto  un 52enne che abitava a Rodallo di Caluso, che si trovava sul suo motorino. Gli e’ stato fatale lo scontro  con una Fiat Punto guidata da un residente a Vialfrè.

Scontro tra auto e moto blocca il tram 15 in Borgo San Paolo

Traffico e tram 15  bloccati, questa mattina, verso le 10 a causa di un incidente tra via Monginevro e corso Racconigi, dove un’auto e uno scooter si sono scontrati sui binari del tram. Il centauro è stato trasportato in codice giallo al  Cto e non è in gravi condizioni. Il tram bloccato e’ stato sostituito con alcuni bus.