RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO “Nonostante il Tar, lo scorso 13 settembre, abbia sospeso la delibera con cui la Giunta regionale concedeva la possibilità ai medici del privato accreditato di poter prescrivere visite ed esami con la ricetta elettronica, Saitta si ostina a non voler cambiare il provvedimento dello scorso giugno, in attesa della sentenza del 5 dicembre. E’ chiaro che la Regione sta prendendo tempo e si ostina a voler favorire la sanità privata accreditata, scegliendo di depotenziare la propria funzione di controllo della spesa pubblica. E questo è davvero inaccettabile”. Lo afferma la consigliera del Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella, che oggi in Commissione Sanità ha espresso le sue perplessità sulla decisione della Giunta, annunciata dallo stesso Saitta. “Sono contraria a questa delibera (la numero 40 del 22 giugno) fin dall’inizio – prosegue Batzella – e sono francamente sorpresa dalla testardaggine con cui la Giunta non intende fare un passo indietro, nemmeno di fronte ai dubbi del Tribunale amministrativo regionale. Il privato accreditato, legittimato dalla normativa nazionale, ha l’obiettivo del profitto e in questo modo non facciamo che favorirlo”.
“Questa delibera – aggiunge la consigliera – è l’ennesimo flop della Giunta che non ha tenuto conto delle preoccupazioni denunciate dai sindacati dei medici del Piemonte, Smi e Anaao Assomed, i quali hanno presentato il ricorso al Tar. Il timore è che con questa delibera ci sia un aumento del numero delle prescrizioni e conseguentemente delle prestazioni a favore della struttura privata accreditata con il rischio di inappropriatezza e un aumento della spesa pubblica”.
“A sorprendermi ancora di più – prosegue Batzella – sono state le parole del neo direttore dell’assessorato alla Sanità, Danilo Bono. Di fronte alle mie perplessità sulla difficoltà di controllo della spesa pubblica da parte della Regione con l’applicazione della delibera, mi è stato risposto che ‘non dovrebbero esserci problemi’. Non dovrebbero? Servono certezze, non ipotesi”.
“Mi auguro davvero – conclude Batzella – che il Tar bocci la delibera e si apra così un serio tavolo di confronto tra la Regione e i professionisti che ogni giorno, seppur tra mille difficoltà, lavorano per la tenuta e il buon funzionamento del servizio sanitario pubblico che si trova da anni in carenza di personale”.