Scritte e slogan di protesta comparsi durante la notte davanti al Palazzo di giustizia. Per la prima volta a processo il colosso del cibo a domicilio.
Riprenderà domani, mercoledì 11 aprile 2018, la prima causa in Italia contro la società colosso del food delivery, Foodora. Proprio il tribunale del lavoro di Torino emetterà la sentenza sul primo processo nel nostro Paese contro il sistema del lavoro – definito ormai “gig economy”- messo in piedi e attuato dalla più famosa piattaforma di “cibo a domicilio”. A fare causa alla società e a dare il via a questo processo divenuto ormai mediatico, sono stati sei ex giovani fattorini, licenziati dopo aver partecipato ad alcune manifestazioni di protesta contro la cosiddetta economia dei lavoretti. A fare da sfondo a tutta questa faccenda, oltre ai numerosi messaggi di solidarietà per i sei ragazzi che girano da giorni su tutti i canali social, si sono aggiunte anche diverse scritte di protesta comparse sulle pareti di una delle uscite del parcheggio sotterraneo che si trova di fronte al Palazzo di giustizia Bruno Caccia. “Foodora sfruttatori”, “No alla gig economy”, sono solo alcuni degli slogan che sono stati tracciati con vernice spray rossa e nera nelle prime ore di questa notte. Nella giornata di domani è previsto anche un presidio davanti al tribunale, organizzato dalla Camera del lavoro precario e autonomo di Torino che ha da sempre sostenuto la battaglia legale dei giovani ex rider. E’ inoltre stato organizzato, una volta resa pubblica la decisione dei giudici -qualunque essa sia- , un corteo in bicicletta che partirà dal Palagiustizia e si concluderà in piazza Statuto.
Simona Pili Stella
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