Domani, venerdì, la Camera di Commercio presenterà il dossier per la (ri)candidatura di Torino ai Giochi olimpici invernali, questa volta edizione 2026. Un ampio movimento trasversale si sta infatti rafforzando con l’obiettivo di riportare il clima olimpico in città e sulle montagne torinesi, anche in chiave di rilancio economico. Si stima che – considerando gli impianti del 2006 ancora utilizzabili e così pure le strade – i costi per una nuova avventura olimpica non dovrebbero ammontare a più di 900 milioni di euro, la metà rispetto al 2006. Favorevoli Forza Italia, il presidente della Regione Chiamparino e (probabilmente) la sindaca Appendino, che deve ancora sciogliere ufficialmente le riserve . Ma ha già incontrato i consiglieri di M5S e sono in pochi quelli contrari. Del resto già il comune a guida grillina di Pinerolo, nel cuore delle valli olimpiche, era stato il primo a dire sì. Si registra la presa di posizione contraria della consigliera regionale ex pentastellata, Stefania Batzella e della consigliera comunale Deborah Montalbano, che ha appena lasciato i grillini a Palazzo Civico per aderire al gruppo misto. Le due esponenti “ribelli” hanno dichiarato in polemica con i loro ex colleghi a cinque stelle: “Come hanno cambiato idea sulle Olimpiadi, cambieranno idea anche su tutte le proposte che li hanno condotti ad affermarsi come primo partito alle elezioni appena concluse? Per anni hanno criticato l’allora sindaco di Torino Chiamparino e tutte le altre forze politiche, protestando contro l’edizione 2006 dei Giochi Invernali, e oggi sono pronti a presentare la candidatura per le Olimpiadi del 2026.Non solo gli errori del passato non sono serviti a nulla. Ma – cosa ancora più grave – sono pronti a ripeterli, e questa volta da protagonisti, sconfessando sé stessi.Siamo ancora sommersi dai debiti provocati dalle Olimpiadi 2006, debiti che gravano sulle tasche dei cittadini. Inoltre lo scempio provocato sul territorio è ancora sotto gli occhi di tutti”.
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