Un capolavoro ritrovato

IN ESPOSIZIONE ALLA PINACOTECA ALBERTINA DI TORINO, RACCONTA UNO SPACCATO ESEMPLARE DEL GRANDE RINASCIMENTO PIEMONTESE. FINO AL 25 FEBBRAIO

Un dipinto   avvolto nell’oblio per oltre 450 anni, passato misteriosamente di mano in mano in labirintici ghirigori legati al mondo delle committenze e del collezionismo privato e che oggi, finalmente, ritrova – grazie a un mecenatismo virtuoso – una sua dignitosa destinazione e collocazione pubblica. Frutto di un recente ritrovamento e acquisita da Banca Patrimoni Sella & C., che ne ha finanziato anche l’accurato restauro presso il Laboratorio “Radelet” di Torino, “L’Adorazione del Bambino con i Santi Francesco d’Assisi e Antonio da Padova” resterà esposta fino domenica 25 febbraio (l’inaugurazione si è tenuta lo scorso mercoledì 7 febbraio) nella sala dei cartoni gaudenziani della Pinacoteca Albertina, permettendo così ai torinesi di poter ammirare un altro grande capolavoro di quel Rinascimento che rappresentò un momento fondamentale per la storia dell’arte in Piemonte. Dalla metà del Trecento fino all’avvento del Manierismo. La tavola, databile verso la fine degli anni Trenta del Cinquecento, è un’opera matura di Gerolamo Giovenone, nato nel contado di Novara prima del 1490 e morto a Vercelli nel 1555. Artista poco conosciuto dal grande pubblico ma sicuramente fra i protagonisti della pittura piemontese del primo Cinquecento accanto ai vari Giovanni Martino Spanzotti, Defendente e Gaudenzio   Ferrari e al genero Bernardino Lanino (che ne sposò la figlia Dorotea), il Giovenone lavorò prevalentemente in Piemonte ma anche nel milanese, riuscendo ad esprimere, in maniera orgogliosamente personale le cifre stilistiche e i dettami narrativi (la costante del paesaggio sullo sfondo del quadro, ad esempio) del grande Rinascimento italiano.

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Alla Pinacoteca Albertina la sua “Adorazione del Bambino” si confronterà con altre opere della Collezione Albertina normalmente non visibili, accanto ai disegni della bottega dello stesso Giovenone, di Lanino e Gaudenzio Ferrari e ad un’altra bellissima “Madonna con Bambino” realizzata sempre da Giovenone su modello di Raffaello e arrivata in prestito da Palazzo Madama. “Il percorso espositivo alla Pinacoteca Albertina – sottolinea Daniela Magnetti, curatrice dell’evento e direttrice artistica della Banca Patrimoni Sella – è stato concepito come un progressivo avvicinamento all’opera protagonista…In mostra anche i materiali raccolti durante l’indagine diagnostica e il restauro della pala, che rappresentano un apporto prezioso alla comprensione storico-artistica del maestro e della sua bottega”. L’esposizione, inoltre, vuole offrire al pubblico l’occasione di comprendere meglio la funzione e il significato dei “cartoni” cinquecenteschi, parte della ricca collezione donata da re Carlo Alberto alla torinese Accademia di Belle Arti. Dopo Torino, il “capolavoro ritrovato” tornerà a Vercelli, dove dal prossimo 10 marzo guadagnerà la sua definitiva collocazione al Museo Borgogna, la prestigiosa sede che beneficerà del deposito permanente voluto da Banca Patrimoni Sella & C.

Gianni Milani

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“Gerolamo Giovenone. Un capolavoro ritrovato”

Pinacoteca Albertina, via Accademia Albertina 8, Torino, tel. 011/0897370; www.pinacotecalbertina.it

Fino al 25 febbraio

Orari: tutti i giorni 10 – 18; chiuso mercoledì 14 e 21 febbraio

 

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