È arrivata la neve a tuffarci in quell’atmosfera natalizia che ci rende tutti più sereni nonostante le difficoltà e la fatica del vivere quotidiano. Il manto bianco trasforma all’improvviso il paesaggio di città e paesi, colline e montagne. È già festa anche sulle colline del basso Monferrato, tra abbazie e castelli, dove ogni “bric” ha la sua chiesa romanica, tra vigneti, noccioleti e tartufaie. Torna il fascino e la magia del presepe a un tiro di schioppo da Torino e da Asti. Le scene della Natività e dell’Adorazione dei Magi prendono forma e vita nelle case, nelle chiese ma anche nelle strade e lungo le vie dei paesi tra comignoli fumanti e profumo di legna ardente. Accade nell’Abbazia di Vezzolano, vicino ad Albugnano, a pochi chilometri da Castelnuovo don Bosco, nei centri storici di Aramengo e di Cocconato e nella frazione Schierano del Comune di Passerano Marmorito. Oro, incenso e mirra dall’8 dicembre al 7 gennaio 2018, dall’Immacolata fino all’alba del nuovo anno. A Schierano d’Asti, borgo collinare che ha dato i natali al trisnonno di Papa Francesco, nel lontano Ottocento, i novanta residenti, guidati da un’attivissima Pro Loco, si danno un gran daffare a mettere in scena la nascita di Gesù. Il gran freddo è arrivato, la neve ha imbiancato tetti e boschi ma tutto è pronto per festeggiare l’Immacolata. Erano quindici una volta i presepi, belli ma pochi, ora sono più di 200, la voce si è diffusa e per vederli la gente arriva da tutto il Piemonte. Capanne, mangiatoie e statuine si fanno ammirare davanti alle chiese, alle porte delle case, sulle finestre, nei vicoli e sulla strada del paese. Di notte si accendono di poesia, di gioia e speranza esaltando il Natale che sta arrivando. Sono fatti tutti con materiali naturali, semplici e modesti, com’è semplice, modesta e faticosa la vita che scorre su queste colline. Dal 2013 sono dedicati a Papa Francesco e al suo trisnonno Giuseppe Bergoglio che nacque proprio a Schierano nel 1816. E’ Natale anche a Vezzolano e, mentre Carlo Magno va a caccia nei boschi circostanti ma è solo una leggenda, nella millenaria abbazia risplende il presepio di Anna Rosa Nicola, i celebri restauratori di Aramengo d’Asti, conosciuti in tutto il mondo. Torna rinnovato, più ampio, con nuove botteghe e nuovi artigiani al lavoro. È aperto ogni sabato, domenica e nei festivi dalle 10 alle 17 e tutti i giorni tra Natale e Capodanno. Esposizione di presepi anche a Cocconato d’Asti, nel centro storico e nelle vetrine dei negozi e con il presepe animato sulla scalinata della chiesa parrocchiale con personaggi a grandezza naturale realizzati dagli artisti cocconatesi. Ad Aramengo fa bella mostra di sé il presepio di Sant’Antonio Abate con i suoi animali, opera di Gianluigi Nicola. Lo scenario è pronto, si parte, in attesa dell’arrivo dei Magi dall’Oriente con oro, incenso e mirra e di altri fiocchi di un bianco Natale.
Filippo Re
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