IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Appare davvero incredibile ciò che accade a Bobbio Pellice, paese in prevalenza valdese e quindi abitato da gente rigorosa e seria. Se la cosa fosse capitata alle pendici del Vesuvio, sarebbe stata più comprensibile perché il gusto per la teatralità e l’espansività dei napoletani potrebbe condurli anche a vivere certe esperienze che trasformano le tragedie vere in farse teatrali. Il fatto che a Bobbio Pollice si giochi a fare il brigatista rosso appare davvero curioso, persino sconcertante. Gli anni di piombo sono vicini e sono in vita molti di coloro che ebbero la propria vita cambiata a causa dei terroristi soprattutto i figli delle vittime . Il grande violinista Massimo Coco , figlio del Procuratore Generale di Genova ucciso dalle Br, ha scritto in un libro che non potrà mai perdonare gli assassini, rimasti impuniti , di suo padre. Carlo Casalegno ,40 anni fa, venne ferito a morte in novembre, sotto l’uscita di casa e ci fu chi brindò a quell’infame agguato. La storia piemontese e italiana e’ costellata da nomi di vittime e di carnefici. Uomini miti come Puddu, Notaristefano, Picco vennero aggrediti e feriti. Il numero degli attacchi e delle vittime non si conta. La violenza contestativa estrema di Lotta Continua uccise il commissario Calabresi e altri. “I compagni che sbagliano” vanno condannati senza eccezioni e solo gente strana può pensare di farne un gioco per adulti. Non riusciamo neppure ad estradare il brigatista pluriomicida Cesare Battisti e c’è qualche bello spirito che gioca alle brigate rosse come a Monopoli. Gli anni di piombo non sono stati forse studiati a scuola come si sarebbe dovuto e quindi si finisce di prendere sotto gamba una tragedia. Più che l’indignazione, queste incredibili stravaganze suscitano commiserazione per chi le ha ideate. Siamo davvero caduti in basso e questi sono segni di una decadenza morale e di una povertà intellettuale che non ci consentono di sperare nel futuro di questo Paese, a meno di un forte scossone etico- politico che ci faccia ripartire, facendo una preventiva tabula rasa del presente.
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