L’inizio dell’autunno e la fine dal grande caldo non hanno fatto percepire che in questo ultimo mese di settembre la siccità in Piemonte si e’ aggravata. E’ diventata “estrema” su tutta l’area appenninica della regione e “severa” nel resto del territorio. Il dato emerge dalla relazione realizzata da Arpa (Agenzia Regionale per la protezione ambientale). Preoccupa il deficit delle dighe, giunto al 56% del riempimento massimo possibile, con -17% di acqua invasata rispetto alla media mensile degli ultimi anni. Il Tanaro, che nel novembre 2016 è stato interessato da una forte alluvione, ha la seconda portata più bassa dal dopoguerra, dopo quella del 1990. Per quanto riguarda il Po, a Isola S.Antonio, nell’Alessandrino, il Grande Fiume ha una portata di 215 metri cubi al secondo, inferiore del 41% alla media storica di riferimento. Il deficit di piogge sul Piemonte è del 30% da inizio 2017 ma a settembre su una vasta area della regione il saldo è stato negativo fino al 50-70%. E a breve termine non sono previste piogge,tranne sporadici piovaschi e nevischio sulle creste alpine nordoccidentali e settentrionali.Una delle priorità del documento di economia e finanza regionale 2018-2020 riguarda proprio l’emergenza siccità. Visti i continui e ripetuti fenomeni, ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche Agricole Giorgio Ferrero, durante la Commissione di mercoledì 4 ottobre (presidente Raffaele Gallo), verrà posta sempre più attenzione al tema dell’acqua. Revisione degli invasi, razionalizzazione delle risorse, prevenzione degli abusi faranno parte di un pacchetto di politiche dedicate al caso. Inoltre, ha ancora spiegato l’assessore, esiste un piano strategico nazionale che metterà a disposizione fondi la cui somma per il Piemonte è ancora da definire. Infine nel documento si richiama un altro aspetto strategico per il futuro, la gestione dei fondi agricoli per lo sviluppo rurale e l’attuazione del piano di sviluppo, con particolare attenzione agli obiettivi di spesa.
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