Dopo l’attentato a Barcellona anche l’Italia rafforza l’apparato di sicurezza – invero già massiccio – per contrastare la minaccia terroristica, la minaccia firmata Isis, che sul social Telegram indica il nostro paese come «prossimo obiettivo» e che alza la tensione. Lo riferisce Site, il sito statunitense che monitora l’estremismo islamico su internet. Gli apparati di sicurezza, a livello ministeriale e territoriale, sono al lavoro per rendere più sicure strade e aree nevralgiche delle città. E’ elevata la vigilanza sui foreign fighters (125 quelli già monitorati) e sui soggetti a rischio. I provvedimenti di allontanamento per motivi di sicurezza disposti dal ministro
dell’Interno, Marco Minniti, sono 70 nei primi 7 mesi e mezzo del 2017. Qui a Torino altri cinque extracomunitari sono stati espulsi dalla prefettura per «indole violenta e criminale»: tutti giovanissimi, tra 19 e 21 anni, giunti in Italia da minorenni non accompagnati, seguiti dai servizi sociali. Poi non hanno completato gli studi e non si sono adeguati alle regole delle strutture in cui erano inseriti, facendo una vita da balordi e piccoli criminali. Futuri terroristi? La sorveglianza su Porta Nuova, Porta Susa e l’aeroporto di Caselle da parte degli alpini della brigata Taurinense prosegue, così come sono attentamente monitorati dalle forze dell’ordine luoghi come il Duomo, la Sinagoga, piazza Castello e le vie del centro storico. Allo studio il posizionamento di barriere antisfondamento nei luoghi sensibili.
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