E’ stato consegnato questa mattina, nella casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino “un calciobalilla” destinato ai detenuti dell’8^ sezione padiglione C. Promotore dell’iniziativa è stato il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che in occasione di una precedente visita al carcere, aveva raccolto la richiesta pervenuta dagli stessi reclusi, con il desiderio di trascorrere momenti conviviali con il “calcetto.”
Il presidente ha trovato la disponibilità della Uisp torinese, che da anni mette in campo progetti sportivi all’interno della casa circondariale, come il progetto Terzo Tempo e la corsa podistica Vivicittà, che si è messa in contatto con l’Associazione Nazionale Sapar (Servizi Pubbliche Attrazioni ricreative) e ha donato il calciobalilla. L’inaugurazione del nuovo calciobalilla è stata fatta “nell’area accoglienza” alla presenza del Garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano, della Uisp con il presidente del Comitato di Torino, Massimo Aghilar e la presidente regionale, Patrizia Alfano, del titolare della FA.BI. Roberto Osella e il Direttore della Casa circondariale, Domenico Minervini. La consegna del calciobalilla, come ha spiegato il Direttore Minervini, fa parte del progetto di più ampio respiro “Sestante”, dedicato ai ristretti psichiatrici, che dopo il primo momento di cura vengono accompagnati ad attività di socializzazione. Secondo Chiamparino, questi luoghi devono essere un obiettivo per ritornare ad essere cittadini. Aghilar ha evidenziato, come lo sport per tutti della Uisp, sia anche in queste strutture per dare un ulteriore segno di civiltà attraverso l’attività sportiva. Per la Sapar, il calciobalilla è un simbolo vincente, un gioco sopravvissuto e che lega più generazioni. Il Direttore ha poi illustrato gli altri progetti previsti per i nuovi arrivati, tra questi è stato introdotto il Progetto scuola accoglienza. Un’iniziativa che ha il compito di ospitare i nuovi reclusi da 4 giorni, cercando di limitare il disagio e gesti anticonservativi (nel 2017 ci sono stati 21 suicidi, numero in forte riduzione) causati dalla nuova situazione, utilizzando l’educazione fisica, cineforum, attività musicali e artistiche. Accanto a queste attività la struttura carceraria in collaborazione con l’Università di Torino, ha realizzato anche una guida e un vademecum per ridurre il disagio dei nuovi arrivati in attesa di giudizio, che sono il 38% della popolazione carceraria.
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