Maggio 2017- Pagina 17

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in visita in Piemonte

Domenica 21 e lunedì 22 maggio il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, sarà in visita in Piemonte accompagnato dall’eurodeputato Alberto Cirio.
Domenica 21 maggio, alle ore 11.30, sarà ad Alba per la presentazione delle iniziative congiunte a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto tra Banca d’Alba e la BCC Sibillini, banca di credito cooperativo marchigiana, in occasione dell’Assemblea annuale di Banca d’Alba.
 
Alle ore 12.30 si sposterà a Grana, dove il sindaco Cristiano Gavazza e il Presidente della Provincia di Asti, Marco Gabusi, gli conferiranno la cittadinanza onoraria.
Alle 17.30 visiterà il Salone internazionale del libro, accompagnato dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.
Lunedì 22 maggio, alle ore 9, presso il Comune di Mondovì incontrerà i Sindaci del Monregalese.
 
Alle ore 10, presso la Camera di commercio di Cuneo, parteciperà all’incontro organizzato da Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte con i vertici regionali delle categorie produttive.
 
Alle ore 15, a Torino, prima di ripartire, il presidente Tajani visiterà il Sacrario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, ospitato nella chiesa della Gran Madre di Dio.

La Partita del Cuore

Domenica 21 maggio alle 12 al Salone del Libro il Consiglio regionale del Piemonte scende in campo a fianco della Nazionale Cantanti per promuovere la Partita del cuore, che si gioca il 30 maggio a Torino, e sostenere la Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro Onlus e Telethon.

Moderati dal giornalista Orlando Ferraris, partecipano all’appuntamento: Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale del Piemonte; Gino Latino e  Davide Dileo, in arte Boosta, tastierista dei Subsonica, per la Nazionale Cantanti;  Sergio Brio, una delle grandi bandiere della Juventus, allenatore dei “Campioni per la ricerca”, che quest’anno sfideranno la Nazionale Cantanti, in rappresentanza della Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro Onlus e Telethon.

Sul palco dell’Arena Piemonte (Padiglione 3) saliranno anche gli studenti vincitori dei concorsi per le scuole  “La salute per tutti” e “Un cuore rap”, banditi dal Consiglio regionale. I vincitori di “Un cuore rap” si esibiranno inoltre sul prato dello Juventus Stadium il 30 maggio, prima della Partita del Cuore.

“La consapevolezza di quanto importante sia la ricerca e la prevenzione – spiega il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus – accomuna la mission degli Stati generali dello sport e del benessere con quella della Partita del Cuore. Per questo abbiamo deciso di affiancare questo importante evento di sport e beneficenza promuovendo un bando di concorso per le scuole medie e superiori. Il nostro obiettivo è che siano proprio i ragazzi ad avviare questa contaminazione culturale con genitori e gli adulti spiegando loro l’importanza  di mantenersi in salute facendo costante attività fisica, unico farmaco a costo zero su cui occorre investire per il futuro”.

Sono 133 gli studenti che hanno partecipato al bando, presentando 34 video che sono stati valutati da una giuria composta da cantanti della Partita del Cuore e da rappresentanti del mondo della ricerca scientifica. Il vincitore del primo premio per le scuole medie è Massimo Pellegrino, dell’istituto comprensivo Beppe Fenoglio di Bagnolo Piemonte (Cn) con una toccante canzone dedicata a Stefano, un compagno di scuola che quest’anno ha vinto la partita più importante, quella con la vita.  Per le scuole superiori ha invece vinto Andrea Colonese, dell’istituto Erasmo da Rotterdam di Nichelino (To), con una canzone di ottimismo e speranza dal titolo “Tutto può cambiare per un cuore rap”.

La salute inizia a tavola

Sabato 20 e domenica 21dalle 10 alle 19.30 in Piazza Castello i Biologi nutrizionisti offrono gratuitamente consulenze nutrizionali

Il sovrappeso e l’obesità (specialmente quella addominale) sono i fattori che si sono dimostrati associati a un maggior rischio di tumori. Di qui l’importanza di mantenere un corretto stile di vita, a tutte le età e garantire un’educazione alimentare diffusa.

al fine di prevenire l’insorgenza di patologie neoplastiche, è necessario ridurre l’assunzione quotidiana di tutti i cibi fortemente calorici, quindi gli alimenti molto ricchi di grassi e di zuccheri che possono favorirla. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, in Europa l’86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di vita in buona salute sono provocati da patologie croniche (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscolo scheletrici). In questo quadro si inserisce il progetto della «Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista» che nella sua quarta edizione vedrà schierati sabato 20 e domenica 21 maggio numerosi biologi nutrizionisti che presteranno volontariamente e gratuitamente la loro opera professionale all’interno di stand organizzati in più studi di consulenza. Saranno effettuate, a chi ne farà richiesta, interviste alimentari e dello stile di vita, valutazioni antropometriche e dello stato nutrizionale. Questi dati, elaborati da Enpab, l’Ente di previdenza dei Biologi, saranno utilizzati come campione sugli stili di vita in Italia. La Giornata rientra tra le iniziative di welfare strategico di supporto alla professione e di sostegno al lavoro. I dati rilevati nelle precedenti edizioni, nelle città campione, hanno evidenziato errori nelle abitudini alimentari che vanno valutati e corretti per una sana alimentazione. Tra i principali: consumo di acqua insufficiente per fascia di età e stile di vita, scarso consumo di frutta (in alcuni casi quasi assente) e di verdura, carne e derivati animali in eccesso (soprattutto negli uomini) e scarso consumo di pesce, disabitudine diffusa al consumo di legumi, scarso consumo di prodotti integrali e di farine alternative al grano in almeno il 50% degli intervistati, diseducazione al movimento (dipendenza da schermi, disabitudine o impossibilità di giocare in strada), spuntini fuori pasto (piluccamento) soprattutto nelle donne mentre gli uomini saltano i pasti, eccessivo consumo di zuccheri semplici. Negli uomini emerge una sottovalutazione dell’obesità mentre nelle donne c’è invece una sovrastima del loro peso con sottovalutazione del sottopeso che preoccupa in termini di prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. Un sicuro incoraggiamento nella riconferma dell’iniziativa è giunta dal Ministero della Salute che anche per quest’anno ha concesso il suo patrocinio affidando ad Enpab la raccolta dei dati sul comportamento alimentare degli italiani in merito all’importanza dello iodio per la prevenzione delle patologie tiroidee e dei disturbi cognitivi e l’utilizzo dei prodotti privi di glutine. Al problema della malnutrizione sono correlate disfunzioni metaboliche che possono minare la salute della popolazione ma anche incidere sulla spesa sanitaria. La Giornata ha l’obiettivo di educare a un corretto stile alimentare sensibilizzando il cittadino sulla necessità di un’alimentazione varia, sana e bilanciata e informandolo dei rischi di un’alimentazione non corretta. Contestualmente promuove l’abitudine a una costante attività fisica a tutte le età e mira a rimuovere radicate abitudini non salutari.

Fugge a 200 all”ora e si nasconde in un capannone

Una Saab ha forzato un posto di blocco ed è fuggito ai 200 all’ora nella tangenziale torinese, scappando poi  per corso Francia e via Pavia. Qui ha imboccato una rotonda in contromano nei pressi del  commissariato di Rivoli, ed è andato a sbattere contro una Peugeot 307. L’uomo alla guida ha abbandonato l’auto ed è fuggito a piedi, nascondendosi in un capannone dove non è stato ancora trovato.Il conducente della Peugeot è stato trasportato all’ospedale.

Iran, con Rouhani vince il “popolo viola”

FOCUS / di Filippo Re

L’Iran degli ayatollah conferma alla presidenza della Repubblica iraniana il riformatore moderato Hassan Rouhani, eletto per la seconda volta al primo turno (un presidente uscente non è mai andato al ballottaggio nella storia recente dell’Iran). Già i dati parziali di ieri sera e della notte davano il presidente in carica in netto vantaggio sullo sfidante, il religioso conservatore Ebrahim Raisi, fedelissimo dell’ayatollah Khamenei, la Guida suprema della nazione iraniana. Molto alta l’affluenza, che ha superato il 70%, facendo rinviare la chiusura dei seggi alla tarda serata. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, Rouhani ha ottenuto 23 milioni di voti, pari al 57%. Il suo avversario, il conservatore Ebrahim Raisi, ha invece avuto 15 milioni di voti, fermandosi al 38,5%. L’altro candidato conservatore, Mostafa Mirsalim, ha ottenuto 297.276 preferenze (1,14%), mentre l’altro candidato riformista Mostafa Haschemi Taba, che aveva invitato i suoi sostenitori a votare Rouhani, ha avuto 139.331 voti (0,53%). L’Iran sceglie quindi di non tornare indietro e di seguire un nuovo corso moderato per almeno altri quattro anni ma come insegna la storia degli ultimi quarant’anni, dai tempi del fondatore della Repubblica islamica dell’Iran, il rivoluzionario Khomeini, chiunque vinca le elezioni iraniane, il vero vincitore è sempre la Guida Suprema del Paese, cioè  l’ayatollah Khamenei che controlla tutto, dall’esercito

 alla magistratura, dall’economia ai media e al quale spetta sempre l’ultima parola. Finora nel campo riformista hanno ben figurato l’ex presidente Khatami e Rouhani, ma al di là di sorrisi e simpatie, tentativi coraggiosi di riformare il sistema teocratico e di aprire il Paese al mondo esterno nulla è mai cambiato davvero. Hanno sempre prevalso gli uomini dell’apparato religioso, i mullah e i pasdaran, l’establishment conservatore ostile a ogni apertura al mondo occidentale e ottuso di fronte alle esigenze dei giovani che sono la stragrande maggioranza degli iraniani. Questa volta la sfida era tra due religiosi, un moderato e un ultraconservatore, e l’ha spuntata il presidente uscente votato dalla maggioranza dei giovani, da quel “popolo viola”, il colore del movimento di Rouhani, che lo sostiene da quattro anni. Luci e ombre spiccano nel suo bilancio di fine mandato.

Gli iraniani hanno premiato Rouhani per aver concluso l’accordo sul nucleare con gli Stati Uniti e l’Onu il 14 luglio 2015 che prevede la riduzione dei piani atomici persiani in cambio della fine delle sanzioni economiche facendo uscire gradualmente l’Iran dall’isolamento internazionale. L’intesa tuttavia non ha ancora avuto gli effetti che si speravano perché l’economia iraniana è ancora distante da una vera ripresa dopo tanti anni di sanzioni e ci si aspettava che le conseguenze dell’accordo si potessero sentire a livello concreto tra la gente ma così non è stato. I risultati positivi dell’accordo nucleare e del superamento delle sanzioni sono stati in buona parte oscurati dal calo del prezzo del petrolio e la ripresa delle esportazioni iraniane è stata quasi vanificata dal crollo del prezzo del barile di greggio da 104 a 44 dollari.Il presidente ha reso più distesi i rapporti con la comunità internazionale e soprattutto con l’Occidente, ha migliorato l’economia dopo la disastrosa gestione di Ahmadinejad anche se la disoccupazione è ancora alta, è salita dal 10 al 12%, ma l’inflazione si è notevolmente abbassata scendendo dal 40 al 9%. Rouhani non può forse fare di più perchè l’economia iraniana è in buona parte in mano ad apparati vicini alle Guardie della rivoluzione e ai Pasdaran che dipendono da Khamenei, difendono strenuamente i loro interessi e sono contrari a eccessive aperture al mercato. La disoccupazione resta alta soprattutto tra i giovani (è salita dal 24 al 30%) e il Pil è tornato a crescere e per quest’anno il Fondo monetario (Fmi) prevede una crescita del 3,3 per cento. Al contrario dello sconfitto Raisi, il tradizionalista che vuole più religione nella società e un rapporto più duro e meno conciliante con l’Occidente, Rohuani rappresenta ancora una speranza per i giovani che vedono in lui una maggiore tolleranza rispetto agli anni bui di Ahmadinejad e gli sono grati per la maggiore libertà che si vive nelle città. Tra gli aspetti negativi, la situazione dei diritti umani e delle libertà individuali che Rouhani aveva promesso di migliorare. Decine di giornalisti, oppositori politici, blogger, scrittori e artisti sono in carcere: nel corso del suo mandato le condanne a morte sono aumentate (sono almeno 3.000), oppressione e censura sulla stampa sono pressochè quotidiane. Moussavi e Kharroubi, i due leader dell’Onda verde, il movimento democratico e riformista che nel 2009 fu oggetto di una dura repressione da parte del regime perchè contestò aspramente le elezioni truccate che fecero vincere per la seconda volta Ahmadinejad sono ancora agli arresti domiciliari mentre a Khatami è stato ritirato il passaporto.

 

Blitz a San Salvario: i cani poliziotto scoprono droga sotto le auto

Nel corso della notte si è svolto un blitz antidroga nel quartiere  di San Salvario, nel cuore della movida. Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno controllato diverse attività in particolare in via Berthollet. Diverse  persone sono state identificate e fermate e  i cani poliziotto Eddie e Kira hanno recuperato numerose  dosi di eroina e cocaina,  nascoste sotto le auto e sotto i cassonetti della spazzatura. Durante l’operazione di polizia alcune vie sono state chiuse al traffico.

 

(foto: il Torinese)

Moschee, Grimaldi (SEL-SI), Curti (PD): la libertà di culto non si discute

“Non ci sono religioni ‘sorvegliate speciali’”

 

Oggi in Commissione Urbanistica è cominciata la discussione sulla proposta di legge a prima firma Vignale (FI) relativa alla realizzazione di nuovi edifici destinati all’esercizio del culto.

La legge pone particolare attenzione alla religione islamica, come esempio di associazione che “non sottoscrivendo intese con lo Stato italiano, deve tuttavia definire in maniera precisa la propria attività sul nostro territorio”, poiché – così recita la relazione introduttiva – “sovente la legge coranica prevale rispetto alle norme del Paese ospitante”. Si chiede pertanto di sottoporre moschee e luoghi di culto islamico a regolamentazione per garantire la piena trasparenza dei finanziamenti per la loro costruzione e gestione. Ma, soprattutto, si pretende di stabilire che “gli imam limitino la loro predicazione ai soli precetti di culto, parlino in italiano e siano in grado di accompagnare le comunità musulmane praticanti in un processo di crescente integrazione, senza configgere con l’ordine pubblico e con la sicurezza del Paese”.

 

“Il disegno di legge presenta evidenti aspetti di incostituzionalità” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Innanzitutto interviene su una materia, quella dei rapporti fra la Repubblica e le confessioni religiose, regolata dalla Carta (Art. 117) e dunque di competenza legislativa esclusiva dello Stato. Inoltre, la sentenza n. 63 del 2016 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di una legge regionale della Lombardia analoga a questa, ritenuta discriminatoria e limitante la libertà religiosa. La sentenza ha sancito che ‘l’esercizio del culto è componente essenziale della libertà religiosa e non può essere soggetto, anche nella sua forma pubblica, ad alcun controllo o limitazione’”.

La pdl Vignale ricalca quella nazionale proposta da Santanché (A.C. 2976) sulla regolamentazione della costituzione di moschee e dell’attività degli imam. La proposta prevede l’istituzione di un registro pubblico delle moschee e di un albo nazionale degli imam, sottoposto a una Commissione che ne valuterebbe l’idoneità.

“I precetti costituzionali che riconoscono la libertà di culto all’interno di un quadro condiviso di principi (in particolare gli artt. 3,7,8,19 e 20 e, indirettamente gli artt.2,17,18,21 della Costituzione Italiana) esprimono molto chiaramente la volontà di garantire uno dei diritti fondamentali della persona e dei cittadini” – dichiara l’ex Assessora della Città di Torino Ilda Curti. – “La nozione di ‘luogo di culto’ intesa come ‘servizio pubblico’ deriva invece dalla disciplina urbanistica e da quella fiscale, norma i luoghi di culto delle confessioni che hanno un’intesa con lo Stato (chiese cattoliche, Sinagoghe, Templi valdesi e protestanti e poco più). Non esiste invece una disciplina che normi gli altri luoghi di culto, quelli senza intesa con lo Stato. Tuttavia la Carta è chiara: la libertà di culto è garantita non solo agli individui ma a questi in forma associata, organizzata e pubblica”.

“Il punto è che l’esistenza o meno di Centri islamici formali e aperti dipende dalla volontà di chi amministra un territorio” – dichiarano Grimaldi e Curti – “Per dirla in altri termini: a Treviso si prega nei garage, a Torino si possono fare le pratiche edilizie e si ottiene il permesso a costruire come qualsiasi altro cittadino, impresa o associazione che rispetti le leggi e l’ordinamento edilizio e urbanistico. Di sicuro da qui non si torna indietro. E ancor più certamente non accetteremo l’equiparazione fra islam e terrorismo che genera ‘sorvegliati speciali’ sottoposti a restrizioni, obblighi e controlli discriminatori”.

Allo storico Melloni il premio letterario “Della Resistenza”

Il premio letterario “Della Resistenza” Città di Omegna, giunto alla sua trentacinquesima edizione, verrà assegnato sabato 27 maggio ( ore 18,00 – Auditorium del Forum Omegna). La scelta della giuria, presieduta dallo scrittore e giornalista Oreste Pivetta, è caduta quest’anno sullo storico Alberto Melloni per la Direzione di “Tutte le opere” di don Lorenzo Milani, una straordinaria impresa culturale-editoriale, appena pubblicata nella prestigiosa collana dei “Meridiani Mondadori”, a cinquant’anni dalla morte del priore di Barbiana, l’autore della famosa “Lettera a una professoressa”.  “Il riconoscimento va a una impresa collettiva di grande valore (l’opera è stata curata da Melloni in collaborazione con Federico Ruozzi, Anna Canfora, Sergio Tanzarella e Valentina Oldano; ndr),che consente di tornare con la forza dei documenti (talvolta inediti) a vicende tanto importanti nella storia politica e sociale del nostro Paese. Così l’assessore alla cultura di Omegna, Alessandro Buzio, che ha inteso sottolineare come, da quasi sessant’anni, il Premio rappresenti “ un appuntamento alto della cultura italiana e internazionale, tanto da contare nel corso del tempo sulla collaborazione di prestigiosi nomi della cultura italiana da  Mario Soldati a Gianni Rodari, da Rossana Rossanda a  Italo Calvino”. Alberto Melloni  è ordinario di Storia del cristianesimo nell’Università di Modena-Reggio Emilia, titolare della Cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace dell’Università di Bologna e dirige la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo “Il giubileo. Una storia”, “Tutto e niente. I cristiani d’Italia alla prova della storia”, “Quel che resta di Dio. Un discorso storico sulle forme della vita cristiana”, “Giuseppe Dossetti. Un itinerario spirituale”, “Chiesa madre, chiesa matrigna” e “L’inizio di Papa Ratzinger”. La vincitrice della sezione Premio Omegna Giovani, è stata Simona Vinci, con “La prima verità”, edito da Einaudi. Il premio le è stato assegnato da una giuria di ragazze e ragazzi degli Istituti  di Istruzione Superiore di Omegna.Il libro parla   di una   giovane donna la quale va alla ricerca del misterioso passato dei reclusi di un enorme lager in un’isola greca dove il regime dei colonnelli confinò insieme folli, poeti e oppositori politici. I ragazzi hanno scelto di premiare Simona Vinci perché – come ricorda l’assessore Buzio – “il concetto di resistenza si è ampliato: resistere oggi significa anche affrontare verità scomode, faticose d’accettare e difficili da raccontare che rischiano di essere dimenticate”. L’esordio letterario della Vinci – scrittrice e traduttrice –  risale al 1997, con il romanzo “Dei bambini non si sa niente”, edito da Einaudi nella collana Stile libero. Dal 1959 il Premio“Della Resistenza” -Città di Omegna ha visto tra i  vincitori molti nomi illustri, come Jean-Paul Sartre, Camilla Cederna, Alexandros Panagulis, Beppe Fenoglio,Tahar Ben Jelloun, Vincenzo Cerami e Roberto Benigni, Ryszard Kapuscinski,  Nuto Revelli, Susan Sontag,, Roberto Saviano, Marco Paolini, Massimo Zamboni e Massimo Cirri.

M.Tr.

L’uomo barricato nell’appartamento apre la porta ai carabinieri per un cappuccino

Ci sono volute quasi 24 ore per porre fine all’assedio di Ferdinando U., l’uomo che da ieri  si era barricato nel suo appartamento di via Borgaro minacciando  di sparare con una pistola (rivelatasi poi una scacciacani) , a se stesso e agli altri. Il commerciante calabrese con problemi di bipolarismo è stato convinto dai carabinieri  che lo hanno persuaso portandogli un cappuccino, ad aprire la porta. L’uomo sarà ora sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.

ATTS Show 2017: la festa di primavera dei tram storici

CI SCRIVE L’ASSOCIAZIONE TRAM STORICI

Domenica 21 maggio il centro di Torino ospita il rinnovato ATTS Show 2017:

libri, storie e tanti tram storici in giro per la città!

 

Domenica 21 maggio torna il tradizionale appuntamento dell’ATTS Show, con una formula che non ha nulla di tradizionale! Infatti, nel 2017 l’ATTS – Associazione Torinese Tram Storici – omaggia Torino “città del libro” con un programma di letture e presentazioni di libri in tram. Proprio durante i giorni del Salone, i passeggeri potranno immergersi nella lettura per un… viaggio alla scoperta delle realtà editoriali emergenti della nostra città.

Ci troveremo domenica 21 maggio in orario 15-19. Il percorso circolare avrà due sole fermate nella rinnovata piazza Carlina e nella “classica” piazza Castello.

Avremo ben quattro tram in servizio, costruiti tra il 1911 e il 1948: tanti colori per tante città. Ogni tram ospiterà uno o più narratori, accompagnati dai volontari ATTS che intratterranno il pubblico tra una lettura e l’altra, tra un aneddoto e una curiosità.

  •  “Il tram va alla guerra“ di Simone Schiavi, edito da ATTS, sulla motrice 3501 del 1948, rinata dalle ceneri di un tram distrutto dai bombardamenti;
  •  “Filobus a Torino” di Antonio Accattatis/Michele Bordone (edito da ATTS) e “Torino: tram, filobus, metro” di Antonio Accattatis (edito da ETR) sulla motrice 2598 del 1932;
  • Torino in tram” e tanti altri libri di Massimo Condolo, editi da Fondazione Negri, sulla motrice 312, la romana di Cinecittà;
  •  “La carrozza di tutti”, un classico di Edmondo De Amicis a cura di Stefano Cerrato e Antonella Grosso (edito da Aracne) sulla simpaticissima motrice 116, costruita nel 1911.

In più, gli autori proposti dalla Paola Caramella Editrice

Gim Anselmetti, “Il ritratto di madama

Olga Forte, “Una vita, un destino

Michele Franco, “Kitsch Crash

Lina Saba, “La Begum Torinese Magliano e il Principe Aly Aga Khan e altre storie

Francesca Masante, “Sul lato oscuro della luna

Come sempre, al gazebo troverete i gadget e naturalmente tutti i libri presentati, con il tradizionale sconto per i soci: chi intende associarsi o vuole sapere come donare il 5×1000 all’ATTS potrà farlo lì.

Perché… più siamo, più tram storici abbiamo, più eventi organizziamo, più amici coinvolgiamo!

 

ATTS – Associazione Torinese Tram Storici è un’associazione senza scopo di lucro che nasce nel 2005 per valorizzare il tram come patrimonio storico e culturale della città. Oggi conta oltre 750 soci e una collezione unica in Italia: un bus storico e ben 26 tram, provenienti da Torino, Milano, Trieste, Bologna, Roma, Napoli e Monaco di Baviera. Si tratta di un vero “museo in movimento”, nato in collaborazione con tantissimi enti culturali e benefici.