PMS Moncalieri Basket: vincere un campionato italiano… senza che si sappia

In questo mondo sportivo dove anche un insuccesso diventa glorioso, suscita stupore e simpatia che una società del nostro territorio vinca la massima competizione a livello giovanile del suo sport e che poco si senta in giro tale notizia.

La PMS Basket Moncalieri, già nota per aver condotto una storia esaltante per la Torino del basket riportando ai vertici la pallacanestro in città, è divenuta Campione d’Italia Under 20 di Basket (più o meno la vittoria del campionato Primavera di Calcio, che di solito è trasmesso in TV addirittura in prime time…).

La squadra è riuscita in una impresa dove le più blasonate società di Italia si sono dovute inchinare alla voglia spregiudicata di un gruppo di ragazzi di vincere a tutti i costi, forti solo della loro qualità di non arrendersi di fronte ai nomi altisonanti e alla loro voglia di presentarsi al palcoscenico che conta per le loro imprese tecniche ed emotive. Sì, vincere per il giusto gusto di dimostrarsi squadra e individualità insieme.

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La loro vittoria sembra quasi un film che abbiamo visto già da qualche parte nei cinema, di quelle squadre che sembrano arrivare dal nulla e che poi vincono il campionato “alla faccia” di quelli forti che alla fine scoprono che erano forti ma non i più forti. Sembra il disegno di una cavalcata inesorabile da raccontare con penna ed acquerello ai posteri e forse succederà.

Al momento non si può fare altro che raccontare la loro storia, una storia di umiltà positiva, cioè di consapevolezza nelle proprie possibilità senza esaltazione esterna gonfiata, ma comunque di reale capacità e conoscenza dei propri mezzi. Un gruppo di persone che si unisce per rendere compatta la corazza sotto la quale tutti insieme sono impenetrabili, e dove forse non tutti sono fenomeni individuali, ma si rendono solide pietre angolari anche solo nelle parole dei time out o nel riscaldamento pre partita e sicuramente in tutti gli allenamenti. Come faccio a pensarlo? La qualità da sempre passa attraverso la mentalità vincente, e loro sicuramente ce l’hanno. Alcuni forse non proseguiranno la carriera professionistica, così come talvolta accade a chi vince il campionato NCAA di basket (il campionato dei College Statunitensi, che ha un seguito talvolta superiore agli stessi campionati professionistici), ma il ricordo di questa vittoria sarà presente in ogni momento della loro vita. Un successo che nasce dal sacrificio di ogni singolo affinché la squadra vinca. Si dice e per certi versi è anche ovviamente giusto, che chi segna è quello più forte, o comunque quello più noto, ma senza tutti gli altri nello sport di squadra non si vince mai, e non è giusto fingere di dimenticarlo.

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La PMS Basket Moncalieri sembra aver realizzato un sogno sportivo. Davide ha sconfitto non Golia, ma tanti Golia sul suo percorso, non ultimo il fatto di aver tenuto i ragazzi più forti sotto un marchio ai più sconosciuto che però da oggi non lo sarà più. Se può darci una lezione, questa società non è crollata dopo eventi molto difficili ed è risorta nel modo più poetico possibile, con i ragazzi giovani, costruendo dalle ceneri con ali rinnovate che possono condurre anche a traguardi insperati. Molti di noi sulla strada raggiungono traguardi che poi possono svanire. E’ solo dei forti non crollare e, tirandosi su le maniche, ripartire con anonimo coraggio verso vette che altri davano per impossibili. Rudyard Kipling diceva che solo i veri uomini (ma è solo un modo comune di dire, anche le vere donne ne hanno parte) sanno fare dei loro dolori e delle loro verità fatte menzogna su labbra sconosciute una fonte di rinnovamento e di nuovo stimolo per potersi dire…su! Coraggio! … ebbene, direi che alla PMS Kipling non poteva ispirarsi ma se potesse, forse adesso potrebbe aggiungere un verso alla sua celebre poesia “Se”. Lo sport ha i suoi eroi conclamati del calcio e di automobilismo, di moto e golf, … ma ognuno di noi che ha fatto sport ha degli idoli del suo passato. Ebbene, probabilmente questi ragazzi non sono al momento così noti al grande pubblico, ma loro devono essere fieri di quello che sono: la speranza che se si ha talento e se si è ben guidati quasi ogni cosa è possibile.

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E’ difficile che si montino la testa perché il mondo intorno a loro li conosce poco, ma sarebbe corretto che fossero molto orgogliosi di quello che fanno tutti i giorni. Giocano. È vero. Ma giocano bene, allenandosi tutti i giorni in quello che credono sia il loro lavoro attuale e futuro. Senza questa convinzione i risultati non arrivano. I risultati arrivano solo con l’applicazione costante, qualsiasi cosa tu faccia. Loro ce l’hanno fatta e potranno dirlo. Non dovranno trovare le scuse quotidiane di tutti quelli che dicono se avessi voluto o potuto anch’io avrei vinto, narrando di infortuni storici che non sono mai esistiti per giustificare la loro volontà che ad un certo punto è venuta meno o la propria fiducia in se stessi è diminuita. La lezione dei ragazzi PMS è quella di lottare ogni giorno, qualsiasi cosa tu faccia, sia che il mondo te lo riconosca o meno. Lo fai per te. E intanto vinci, poi si vedrà quello che il mondo potrà fare per te. La mentalità vincente non si compra, si costruisce tutti i giorni. Guidati da maestri adeguati, gli allievi raggiungono risultati eccelsi. La squadra di basket domani sarà un’azienda, un gruppo di amici addirittura una famiglia: chi sa vincere conosce la fatica per farlo, e la ricompensa che arriva è una coppa e un sorriso nell’anima che resta per sempre.

 

Paolo Michieletto

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