“A Torino saranno costruiti quattordici nuovi grandi centri commerciali con il placet dell’amministrazione comunale a guida M5S. Centinaia di migliaia di metri quadrati di territorio consumato e cementificato a favore della grande distribuzione con tutti gli effetti indotti di polarizzazione commerciale, concentrazione del traffico, inquinamento, distruzione della rete dei negozi di prossimità. Il via libera alla realizzazione di nuovi centri commerciali costituisce uno scandaloso voltafaccia da parte di chi, sindaca Appendino e vicesindaco Montanari in testa, professava fino a ieri la propria contrarietà alla realizzazione di nuovi grandi insediamenti commerciali e al consumo di suolo pubblico. Come non detto, adesso si è maggioranza di governo locale. Quello che fa arrabbiare ancor più è il gioco allo scaricabarile, il tentativo di addossare tutta la responsabilità di scelte dissennate all’amministrazione comunale precedente come se la compagine amministrativa attuale non potesse fare alcunché. Frottole, nient’altro che frottole. La verità è che la Giunta Appendino ha deciso di fare, né più né meno, quello che faceva la Giunta Fassino, di fare cassa con le concessioni edilizie in una città impoverita e in piena crisi di consumi. Contro la proliferazione scriteriata dei grandi centri commerciali, la cementificazione del territorio, la distruzione di posti di lavoro e piccoli negozi va costruita l’opposizione alle scelte della Giunta Appendino nei quartieri della città. Rifondazione Comunista si impegnerà in tal senso”.
Recenti:
“Una garante dei detenuti che si augura il loro suicidio rimpiangendo la pena di morte e
Dopo il grande risultato del giugno scorso dell’Alleanza Verdi e Sinistra in Piemonte, che ha contribuito
22 aprile 2025 – “Con la mia interrogazione di febbraio avevo chiesto chiarimenti all’Assessore competente in
Per le politiche giovanili uno stanziamento complessivo di 4,8 milioni di euro, di cui 3,7 milioni
I lavoratori, con la Fiom, hanno manifestato davanti a Mirafiori per rivendicare condizioni di salario e