Da venerdì 17 a domenica 19 marzo, in occasione della Giornata dell’Unità nazionale, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano riaprirà alla visita del pubblico, dopo circa 30 anni, la Camera dei deputati del Parlamento Subalpino.
Si tratta dell’unica aula parlamentare rimasta integra in Europa tra quelle nate con le rivoluzioni del 1848 ed è riconosciuta monumento nazionale dal 1898. Qui si svolse l’attività legislativa del regno sardo tra l’8 maggio 1848 e il 28 dicembre 1860. Dal 1938, anno del trasferimento del Museo a Palazzo Carignano, la Camera Subalpina divenne parte integrante dell’esposizione. Dopo gli importanti interventi di restauro del 1988 e del 2011, che ne hanno garantito la conservazione, non è più stata accessibile. I visitatori normalmente possono ammirarla da un ampio affaccio esterno che ne consente la visione di insieme.
Perché dunque questa decisione di riaprire anche se solo per pochi giorni e in occasioni particolari la Camera Subalpina? Oltreché consentire l’accesso diretto a uno dei luoghi in cui si svolse una parte fondamentale dell’unificazione italiana, l’impegno quotidiano del Museo è quello di stimolare la cultura alla cittadinanza attiva e la condivisone dei valori collettivi. Offrire al pubblico questa opportunità vuole dire adempiere anche a tale obiettivo e cogliere le radici delle dinamiche che regolano la nostra identità di oggi. L’evento rientra nell’ambito del progetto Il Museo alla luce che si propone di sviluppare una più moderna e competitiva offerta culturale, al centro della quale è prioritaria una sempre maggiore attenzione per il visitatore. In tal senso valorizzare tale importante bene culturale significa favorire un senso di affezione e familiarità verso l’istituzione museo, come uno dei luoghi di eccellenza dove imparare e sperimentare davvero l’appartenenza ad un territorio e alla sua storia. L’iniziativa si realizza con il patrocinio e il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte: “Abbiamo sostenuto con entusiasmo la riapertura al pubblico di questo meraviglioso gioiello, cuore pulsante della vita politica del nostro paese – dichiara il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus – I piemontesi, visitando l’aula, avranno la possibilità di ricordare il percorso che ci ha resi italiani. Mi emoziona sempre molto pensare che le prime tappe di tale percorso siano state compiute qui a Torino, in Piemonte.”
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Breve storia della Camera dei deputati del Parlamento Subalpino
L’aula della Camera dei deputati subalpina è l’unica rimasta integra in Europa tra i parlamenti nati dopo le rivoluzioni del 1848, e monumento nazionale dal 1898. In origine era il salone d’onore al piano nobile del palazzo dei principi di Carignano, progettato da Guarino Guarini ed edificato tra il 1679 e il 1683. Qui si svolse l’attività legislativa del regno sardo tra l’8 maggio 1848 e il 28 dicembre 1860. Promulgato lo Statuto albertino si pose infatti il problema di dove collocare in tempi strettissimi le due aule parlamentari. Per il Senato fu scelto Palazzo Madama, per la Camera il vasto spazio ellittico del salone di Palazzo Carignano. A due settimane di distanza dalla proclamazione dello Statuto, la stesura del progetto fu affidata, il 18 marzo 1848, a Carlo Sada. In cinquanta giorni fu realizzata la trasformazione dell’antico salone ovale in una sala ad anfiteatro con i seggi dei deputati posti a semicerchio dinanzi al banco del presidente e dei segretari. La prima seduta, con l’inaugurazione della prima legislatura, avvenne l’8 maggio intorno alle 13. Dal giorno seguente le sedute proseguirono regolarmente e furono aperte a pubblico, mentre erano in corso le ultime rifiniture. Rimaneggiamenti dell’aula si resero necessari quando aumentarono i deputati con le annessioni, tra il 1859 e il 1860, prima della Lombardia, poi dell’Emilia e della Toscana, fino a quando col progredire dell’unificazione al Centro e al Sud, l’antico salone d’onore dei principi di Carignano divenne troppo piccolo. All’architetto Peyron fu affidato l’incarico di realizzare un’aula provvisoria nel cortile, mentre veniva avviato l’ampliamento del Palazzo verso piazza Carlo Alberto, per collocarvi l’aula definitiva del Regno d’Italia.L’aula della Camera ellittica fu chiusa, ma non smantellata; subito le si riconobbe il carattere di monumento nazionale, ratificato poi da un decreto del 4 marzo 1898 in occasione del cinquantenario dello Statuto. Nel 1911 per i cinquant’anni del Regno vi si tenne una seduta straordinaria. Dal 1938, anno del trasferimento a Palazzo Carignano, l’aula della Camera entrò a fare parte dell’allestimento del Museo Nazionale del Risorgimento, che ne preservò negli anni la conservazione e manutenzione. In tale prospettiva dall’importante operazione di restauro, svolta nel 1988, l’aula della Camera non è più stata accessibile al pubblico. Un nuovo restauro venne compiuto nel 2010-2011 in occasione del riallestimento del Museo, con un ampio affaccio da un soppalco, per permettere ai visitatori di ammirare la Camera subalpina al centro del percorso museale.
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Informazioni pratiche
Nelle giornate del 17, 18 e 19 marzo il Museo Nazionale del Risorgimento sarà aperto come di consueto dalle ore 10 alle ore 18. Dopo aver visitato le prime quindici sale, il pubblico sarà accolto davanti alla Camera dei deputati del Parlamento Subalpino e accompagnato al suo interno a piccoli gruppi da una guida. Potrà poi proseguire la visita alle rimanenti sale dell’esposizione. Non sono previste maggiorazioni sul prezzo del biglietto di ingresso: varranno le consuete
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