Genitori “troppo vecchi”. Il pregiudizio sconfigge chi non urla

Di Pier Franco Quaglieni*

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Solo Chiara Saraceno ha avuto il coraggio di affrontare  su “Repubblica” il caso spinoso dei due anziani coniugi a cui la Corte d’Appello di Torino ho cancellato anche la speranza di riavere la propria figlia perduta senza colpe. Il dibattito aperto da quella sentenza rivela come l’opinione pubblica non soltanto piemontese partecipi di un fatto che appare gravissimo perché fondato sul pettegolezzo e sulla diffamazione. La Corte d’appello sta stabilito di tutelare la stabilità affettiva della  figlia ,lasciandola ai genitori che l’avevano adottata, malgrado la decisione  di toglierla ai genitori legittimi  si fosse rivelata infondata, sbagliata, ingiusta.Il pregiudizio sui genitori “troppo vecchi” appare proprio e soltanto un pregiudizio privo di veri  significati. Il tribunale in prima istanza fu incredibilmente troppo rapido ,fatto davvero eccezionale, nel decidere la sorte della bambina  e i servizi sociali sbagliarono in modo clamoroso, monitorando la coppia incriminata di colpe che non esistevano. Osserva la Saraceno che se fosse stata una coppia di intellettuali  o di professionisti, sarebbero andati con i piedi di piombo nel decidere . Giustamente  i genitori naturali chiedono perché sono stati ritenuti indegni di tenere  la figlia. Luigi Deambrosis e Gabriella e Gabriella Carsano meritavano rispetto e soprattutto umana attenzione, se non comprensione . Sono stati privati di un diritto  in base a calunnie di vicini di casa che li accusavano di abbandono  della figlia.Un fatto che si rivelò inesistente,  anzi inventato. Un pettegolezzo. Sono due persone piene di dignità. Non urlano. Hanno combattuto una battaglia per poter dare  il loro affetto alla figlia naturale. La facilità con cui,anche contro la legge, si affida un figlio a leader politici omosessuali che convivono con il loro compagno ,appare un qualcosa di fuori posto,se paragonato al dramma della coppia di Mirabello. Ci sono punti oscuri nel comportamento dei servizi sociali e del tribunale che decise il distacco tra genitori e figlia. Non mi sbilancio nel commentare la sentenza della Corte d’Appello di Torino che pone la parola fine,dando torto ai genitori, vittime di accuse false,accolte come vere  dal tribunale in prima istanza, ma credo vada detto con grande fermezza che giudici e servizi sociali hanno sbagliato nel decidere frettolosamente e senza adeguati approfondimenti il distacco dai genitori della loro figlia. E’ stato un vero e proprio errore e vorrei che qualcuno ne rispondesse.  E’ troppo facile decidere sulla pelle e sul futuro della gente, limitandosi ,al massimo,a chiedere scusa.In questo caso,non lo hanno neppure fatto.

 

*Direttore del Centro Pannunzio

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