STORIE DI CITTA’
di Patrizio Tosetto
Avremmo voluto Piero Fassino ministro della Repubblica, perché politico capace con una pluridecennale esperienza . Per l’ennesima volta siamo stati intempestivi. Ed abbiamo sbagliato nell’essere speranzosi . La mia intempestività si è spinta oltre facendo gli auguri di buon lavoro a Piero . Nadia con la sua cortesia mi ha messo sul chi vive . Attento Patrizio, mi sa che prudenza e pessimismo sono d’obbligo . Perché sono scattatati veti incrociati soprattutto della vecchia guardia del PD . Insistevo: ma Piero è capace , anzi è proprio il suo lavoro . Patrizio mi sorprendi : proprio tu che sei di lungo corso ti stupisci. Le cose vanno diversamente rispetto alla meritocrazia . Alfano agli Esteri
conferma questa elementare verità . Alcuni commentatori sottolineavano che un ministro degli Esteri dovrebbe conoscere tre lingue oltre la nostra . Alfano (forse) conosce solo la nostra . Non sono d’accordo, non è un governo fotocopia . Lo testimonia la Boschi che perdendo il referendum e dicendo che si ritirava dalla vita politica è stata premiata diventando sottosegretaria alla Presidenza . Auguri ai senatori e parlamentari del PD nel votare la fiducia a questo governo. A noi rimane la convinzione che non nominando Piero Fassino hanno perso , anche questa volta, un’occasione.