Renzi al Lingotto: “Se puntassimo solo ai nostri voti saremmo spacciati, ma tanti vogliono cambiare”

renzi-pdIl premier Matteo Renzi è tornato a Torino, dove era stato già l’altro ieri, per  l’iniziativa a favore del sì al referendum, promossa al Lingotto. “in base ai numeri dei partiti saremmo spacciati, visto che il Pd ha il 35% e  qualcuno del Pd neppure vota… saremmo 35% a 65%. La partita  è difficile, ma ci sono tanti non del Pd che hanno voglia di un Paese più semplice, più tranquillo: ragioniamo con le persone.  Questa è una grande occasione per semplificare il sistema e non dipende dai partiti, ma dai cittadini”. Poi il capo del governo raccoglie l’invito del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, invito che definisce “serio, di buonsenso e giusto” a ‘mettere mano al Pd’ dopo il voto. “Su questo aspetto dovremo iniziare dal 5 dicembre. Da qui a domenica prossima dobbiamo raccontare casa per casa che questo referendum non è il congresso del Pd. Faremo il kit anti bufale. Le abbiamo raccolte tutte e le diffonderemo una per una sui social network, dove spesso ci sono falsi profili. Dicono che Renzi si è fatto l’aereo’, ma non è mio: lo usano gli imprenditori per fare le missioni all’estero”.

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GLI APPUNTAMENTI DEL FRONTE DEL NO SOTTO LA MOLE

tronzano-comitronzano-2Più di 300 persone si sono trovate presso la sala Atc, nei giorni scorsi, dove il centrodestra ha illustrato le ragioni del No alla riforma costituzionale, nell’incontro organizzato da Andrea Tronzano, l’attivissimo ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale.Tra i partecipanti Fabrizio Ricca – Lega Nord, Maurizio Marrone-Fratelli d’Italia,  Enzo Liardo – Ncd e il  Procuratore Capo di Torino Armando Spataro.  Tronzano ha anche organizzato una altro appuntamento (nelle foto) con l’europarlamentare Lara Comi, al Principi di Piemonte, con oltre 400 presenti. “Oggi il  centrodestra è un’alternativa credibile –  ha commentato  Andrea Tronzano – e dopo Renzi  esiste una soluzione credibile: non si tratta dei 5Stelle, ma di un  centrodestra propositivo.  Per quanto riguarda le nostre ragioni del No, per prima cosa non vogliamo  un parlamento di nominati, ma rappresentanti eletti dal popolo. Inoltre  nella riforma manca il vincolo di mandato che non permetta i cambi di casacca troppo diffusi”

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no-refereUniti per il no, Uniti per l’Italia‘  è stato invece l’incontro tenutosi stamane presso la Sala Conferenze GAM,  organizzato dal Comitato piemontese per il No alla riforma del Governo Renzi.Invitati a partecipare esponenti nazionali di diverse forze politiche:  Maria Stella Gelmini,Gaetano Quagliariello, il senatore Mario Mauro, l’onorevole Gianni Alemanno.  Insieme a loro, l’europarlamentare Alberto Cirio, Stefano Allasia,  Lucio Malan e  la senatrice Maria Rizzotti. Oltre a  Maurizio Marrone, Riccardo Molinari, Gilberto Pichetto Fratin e numerosi numerosi altri rappresentanti territoriali e amministratori locali piemontesi. Apertura affidata al presidente  del  Comitato piemontese per il No alla riforma del Governo Renzi, Claudia Porchietto. 

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