STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
In questi giorni Torino è una città triste non solo per la pioggia . Storico riparo i nostri eleganti portici grazie ai Savoia . Così da piazza Vittorio si può raggiungere la vecchia Porta Susa a piedi e quasi senza bagnarsi . Ma la tristezza ti invade dentro accompagnandoli e non lasciandoti facilmente. Non è la sola pioggia . Ti si apre una moderna ed angosciante Corte dei Miracoli, senza chiese dove chiedere diritto di asilo di medievale uso . Ogni centinaio di metri, ecco tanti senzatetto che improvvisano improbabili alcove. Via Cernaia 4, vigili e due signori con telefonini coordinano un intervento . Un poveretto li guarda inebetito e credo che sia lui il motivo della loro presenza . Mi sbagliavo: il giorno dopo è ancora lì ad aspettare fumando una sigaretta dopo l’altra . Due giovani si organizzano, ed affrontano tutto in coppia Lei e lui in un improbabile atto di romantico amore. Nulla di romantico e sull’ amore io non so commentare. Ogni 50 metri ragazzi di colore e non, chiedono le elemosine vicino a bar o panetterie . Fila “rotta” da un anziano con stampelle, italiano . Quando cominci a sentire olezzo di urine scorgi bottiglie vuote di birra e uomini che bisticciano in lingue slave . E ragazzini bagnati fradici e schiamazzanti ti offrono un nuovo telefonino appena reperito in modo strano. Utilizzo questo giro di parole per non essere accusato di razzismo . Ma senzatetto questuanti e “di colore” sono solo eufemismi. C’ è solo spazio per la tristezza che facilmente sfocia nell’ angoscia. Siamo nel cuore di Torino . Torino ha un attacco cardiaco . Speriamo che si riprenda . Cara Sindaco Chiara Appendino, confidiamo in un suo intervento .
(foto: il Torinese)
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