I Musicarelli di Della Casa al Tff

E’ stato presentato al Reposi “ Nessuno CI può giudicare”, di Stefano Della Casa e Chiara Ronchini, “un film a 45 giri” con la partecipazione di Don Backy, Caterina Caselli, Tony Dallara, Ricky Gianco, Mal, Rita Pavone, Gianni Pettenati, Shel Shapiro, Piero Vivarelli.

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“I film musicali italiani – spiega Stefano della Casa – hanno ripercorso un periodo fondamentale in cui l’Italia è cambiata in modo radicale e in tempi velocissimi. Quando Celentano e Mina iniziano a fare con Lucio Fulci e Piero Vivarelli i film rock, l’Italia si sta avviando rapidamente a divenire, da paese agricolo e tradizionale, un paese moderno e industriale. Siamo a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. […]La musica degli urlatori è per la prima volta un qualcosa che è dedicato esclusivamente ai giovani “. E i giovani per la prima volta nella storia nazionale, complice musicarelliil boom economico, possono essere indipendenti economicamente dalla famiglia e possono coltivare i loro gusti musicali, il proprio modo di vestire. Il cinema racconta puntualmente questo cambiamento, e l’Archivio dell’ Istituto Luce lo segue passo passo. Attraverso una serie di interviste inedite ( Rita Pavone,stasera presente al Reposi, Caterina Caselli,Shel Shapiro, Mal, Ricky Gianco, Gianni Pettenati, Piero Vivarelli…) e un’approfondita ricerca sul materiale d’archivio e sui film musicali, rappresenta una carrellata su un’Italia che presenta le contraddizioni e le complessità dei cambiamenti di quel decennio che reca insieme i segni del consumismo e dell’omologazione ma anche i germi del dissenso e della rivolta. Una rivolta che, con il passare del tempo, diventerà anche politica e sociale. “ Non deve stupire infatti se se i ragazzi e gli adolescenti impazzivano per il rock di Celentano e poi per il beat di Caterina Caselli, di Rita pavone e dei Rokes diventeranno poi i protagonisti del ’68 e della rivolta giovanile.” “ Con ‘ Nessuno CI può giudicare’ – continua Steve – volevamo raccontare proprio quello. E ciò grazie all’ Istituto Luce, il più grande archivio di immagini del xx secolo,alla disponibilità della Titanus e a un archivio privato, i Superottimisti, che ci hanno fornito le immagini a colori di quel periodo.

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E’ stato fondamentale l’incontro con una giovane montatrice, Chiara Ronchini e con Massimo Scarafoni. La struttura del Luce, innanzi tutto Maura Cosenza, ha mostrato disponibilità e professionalità. Non era facile raccontare una generazione che vive in bianco e nero ( come dice Shel Shapiro) ma che sogna a colori: i colori delle copertine dei 45 giri e delle locandine dei musicarelli, ma anche quelli pop della Swinging London. E’ stata un’esperienza totale fare questo film : un’esperienza segnata dal divertimento ma anche dalla riflessione.”

Helen Alterio

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