Le poesie di Alessia Savoini
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Lenti avanzammo su di quel grigio asfalto
Sullo sfondo in risalto per l’assalto di un risveglio di coscienza in soprassalto
E quel sussulto sul volto di uno scalzo
A sentir la terra ancora era assorto
Con le suole lui faticava a percepire
Perché la distanza crea il vuoto tra il guardare e il vedere
E filtrati gli assetati sguardi tra gli squilibrati soggiogati
Il portavoce di un dio dichiarò di esser già morto
Per questo viaggio non c’è posto
Per chi vive di sé e non di piuttosto
Mai scomposto
Poiché prima che l’alternativa ti renda esposto
Ti sarai ormai decomposto
Riposto
Nel grembo della terra a batter nel mio seno prima ancora di esser sostanza eterna
Rivendica quel gesto prima di esser morto
E a sentir la terra ti sorprenderai assorto.