Centoventiquattro Ufficiali dell’Esercito del 196° corso “Certezza” hanno pronunciato a Palazzo Arsenale la formula del giuramento di fedeltà alla Repubblica. I giovani militari, fra loro tredici donne, provengono da tutta l’Italia: Lazio, Campania e Puglia le regioni più rappresentate, cinque i piemontesi. La cerimonia si è svolta dinanzi alla Bandiera d’Istituto della Scuola di Applicazione, decorata di medaglia d’argento al Valor Militare e al Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Divisione Claudio Berto. Nella suggestiva cornice dell’Aula Magna, per l’occasione gremita da giovani sottotenenti in uniforme storica e dai loro familiari, ciascun Ufficiale ha confermato solennemente il proprio impegno a servire le istituzioni dello Stato con fedeltà ed onore. Presenti anche cinque Ufficiali stranieri provenienti da Albania, Niger, Senegal e Thailandia. “Oggi giurate liberamente perché altrettanto liberamente avete scelto di difendere il nostro Paese” ha detto il Gen. Berto prima di soffermarsi sui simboli di una giornata che segna il formale avvio della professione di Ufficiale. Fra questi la sciabola, metafora di giustizia, forza e virtù: un simbolo evocativo dei valori cui si ispirano i futuri leader dell’Esercito. Gli Ufficiali che hanno giurato questa mattina resteranno a Torino per due anni necessari al conseguimento della laurea specialistica in Scienze Strategiche. Successivamente saranno assegnati alle diverse unità dell’Esercito operanti sul territorio nazionale ed all’estero.
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