Il presidente dell’Aie, l’associazione degli editori, Federico Motta, ha di fatto dichiarato guerra al Salone del Libro di Torino, invitando gli editori a partecipare ma a quello di Milano. Sembrava che la frattura tra le due città si ricomponesse, ma così non è. Anche se attraverso l’Ansa gli editori parlano di “dialogo aperto con Torino” in attesa dell’incontro di domani con il ministro della Cultura, Dario Franceschini, sul futuro del Salone. Oggi dopo la ‘pre-riunione’ al Ministero dei Beni culturali, alla quale hanno partecipato i ‘tecnici’ Massimo Bray, Renata Gorgani, Arnaldo Colasanti e Rossana Rummo -dicono che l’intento è “creare una grande manifestazione che possa coinvolgere i 7 milioni di lettori della Lombardia e del Piemonte e attrarre pubblico e professionisti da tutto il Paese. Un grande e unico evento che veda ogni luogo valorizzato in una sua specificità”.Per il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, rimane fermo sulla posizione secondo la quale , il Salone bipolare deve avere la presenza “di due nuclei espositivi significativi, al di là del peso quantitativo, attorno al quale organizzare eventi che promuovano l’intera filiera della lettura” e un “governo unitario della manifestazione, come ad esempio una programmazione comune e una biglietteria unica”.
(Foto: il Torinese)
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