Silvio Viale, ginecologo dell’Ospedale Sant’Anna, di origine cuneese, è un esponente radicale, ma è anche iscritto al Pd. Noto è il suo impegno a favore della pillola RU-486 e dell’aborto farmacologico, meno invasivo di quello chirurgico. È stato capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale nelle due amministrazioni guidate da Valentino Castellani dal 1993 al 2001, candidato a sindaco di Torino per i Radicali nel 2001 e vicecapogruppo del PD nell’ultimo consiglio comunale.
“Il primo provvedimento – afferma Silvio Viale – che ha assunto la giunta Appendino è stata la riduzione di una ventina di contratti esterni per lo staff degli assessori, sbandierando un risparmio di 1 milione e 200 mila euro, cioè lo 0.08% del bilancio comunale. MI sembra uno spot, non solo perché per incarichi così specifici serve la dovuta professionalità, ma anche perché loro stessi hanno assunto staffisti esterni.
“Nel caso del Salone del Libro – aggiunge Viale – registro che chi si è mosso di più per difendere la torinesità del Salone sia stato Chiamparino più che il sindaco Appendino. Purtroppo Torino ha uno svantaggio geografico e demografico, per cui si dovrebbe pensare ad una formula completamente diversa da quella tradizionale, evitando di competere con Milano sul terreno commerciale.
“Una vicenda spinosa – afferma Viale – per la giunta Appendino è ill Parco della Salute. Ho sempre nutrito seri dubbi sui progetti faraonici, che erano stati prospettati in passato, mentre è indubbio che siano necessarie nuove strutture ospedaliere. Tramontata l’ipotesi di un polo ospedaliero a Collegno sull’altro estremo del metrò, la soluzione sulla ex Fiat Avio è una scelta obbligata.
Dal 2008 sono responsabile del servizio per la legge 194, che effettua il 40% degli aborti del Piemonte. Da noi la Ru486 è utilizzata in oltre il 40% degli aborti. Con più di 7.000 parti siamo il maggiore ospedale ostetrico-ginecologico italiano. Il 20% delle piemontesi partorisce al S.Anna. Il tasso di natalità ha ripreso a scendere e non è più compensato dalle nascite di figli di donne straniere, che sono un terzo a Torino e un quarto in Piemonte. Purtroppo, anche in gravidanza le liste d’attesa sono un punto dolente e ritengo scandaloso che non siano garantite le due ecografie gratuite previste dal protocollo regionale. In particolare la seconda, detta “morfologica”, che deve essere effettuata tra la 19a e la 21a settimana di gestazione. Se non viene prenotata, appena accertata la gravidanza, difficilmente la donna riuscirà a farla gratuitamente. Questo è un vero scandalo.
“Un altro banco di prova per la giunta Appendino – dice Viale – è la città metropolitana. Ritengo fondamentali il completamento della linea 1 e l’impegno per la linea 2, che è l’unica misura in grado di ridurre lo squilibrio territoriale. Con le amministrazioni Castellani abbiamo messo le basi delle trasformazioni del piano regolatore torinese, che non deve fermarsi con il completamento del passante ferroviario . Il rischio, però, è di una frenata della giunta Appendino per motivi puramente ideologici”.
Sull’inquinamento – aggiunge Silvio Viale – occorre ridurre le emissioni, senza provvedimenti spot. Negli ultimi dieci anni l’inquinamento si è dimezzato senza blocchi e targhe alterne. Il problema riguarda solo più i 4 mesi invernali. Mi aspetto benefici dall’introduzione delle valvole termostatiche, dalle limitazioni dei veicoli più inquinanti, che ora riguardano i diesel euro 2 e dovranno coinvolgere i diesel euro 3, e dalla riduzione della velocità sulla tangenziale”.
Spero che la giunta Appendino – conclude Viale – privilegi criteri di efficienza e razionalizzazione in tutti i campi, ma sono scettico. Non capisco, per esempio, le barricate sulla chiusura dell’Oftalmico, le cui attività, il personale e i medici saranno trasferiti metà alle Molinette e metà al Giovanni Bosco. Alla base vi è la stessa logica di ottimizzazione che portò alla chiusura il Valdese e proprio gli oculisti del Valdese, un servizio privato convenzionato, hanno aperto una nuova struttura, sempre privata convenzionata, a meno di un km di distanza.
In sintesi, cosa mi aspetto dalla Appendino? Che archivi il programma elettorale nei cassonetti di Cartesio e inizi una evoluzione virtuosa come quella di Pizzarotti a Parma. Altrimenti sarà dura scoprire che i bilanci si fanno, prima di tutto, con le entrate e non con le promesse elettorali”.
Mara Martellotta
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